Nel programma di Uniti per
Castelnuovo (coalizione di partiti che ha candidato nel 2009 Favini a Sindaco),
che ha governato il Nostro Comune fino ad oggi, veniva dato rilievo alla
necessità di rinnovare il PUC in scadenza nel 2011, ma soprattutto era stato
promesso che sarebbero stati “ascoltati” i cittadini e “raccolte” le loro
osservazioni in merito. Ebbene non è
stato fatto nulla di tutto ciò!!! Promesse perse nel vento … come per altre
promesse contenute in questo programma.
Il PUC è entrato in vigore in
data 20/9/2001 e avrebbe dovuto essere verificato in ordine alla sua
adeguatezza decorsi dieci anni dalla sua approvazione (comma 1 art. 46 Legge Urbanistica
Regionale n. 36/1997); anzi il comma 3 stabilisce che “Il Comune provvede alla
verifica di adeguatezza con deliberazione consiliare, da adottare entro il
semestre precedente la scadenza del termine decennale”. Dunque, il Sindaco
Favini e la sua maggioranza è inadempiente fin dal marzo 2011.
Prima riflessione: scarsa trasparenza e assoluta mancanza di
partecipazione. In questi cinque anni non si ricordano assemblee o
iniziative di coinvolgimento della popolazione in merito alla discussione sul
futuro di Castelnuovo, sull’uso del territorio, sulla tutela ambientale, sulle
prospettive di sviluppo, ecc.. Del resto, a parte interventi per iniziativa di
singoli consiglieri sul bilancio del comune, o in qualche altra occasione, non
vi è mai stato un dibattito e una riflessione su queste importanti tematiche
neanche in Consiglio Comunale. Dunque, questa maggioranza guidata da Favini, e
di cui Montebello fa parte integrante e ne è il capogruppo consigliare, è ALLERGICA ALLA PARTECIPAZIONE POPOLARE,
poiché evita sistematicamente di coinvolgerla nella discussione e nelle scelte
di politica urbanistica che tanto incide nel determinare il futuro del nostro
territorio.
Seconda riflessione: la
mancanza di dibattito e di rinnovo del PUC è uno dei tanti esempi che dimostra
come a questa maggioranza “faviniana” sia
incapace di “pensare”, di analizzare, di programmare e poi di valutarne i risultati, come del resto
impone la stessa legge urbanistica. Ma questa carenza sul piano urbanistico
è solo un esempio rispetto anche ad altre occasioni: la proposta di fusione tra
i due comuni di Castelnuovo era caratterizzata da “fretta” e dalla mancanza di
uno studio di fattibilità. Un altro esempio riguarda l’installazione dei pannelli
solari iniziati nel 2005 ed ancora in corso di installazione dopo ben 9 anni,
ma soprattutto tale installazione è partita con la carenza di uno studio sulla convenienza
ad impostare un programma di interventi e sulla progettazione generale di
sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili. Si possono fare altri esempi che testimonierebbero tutti appunto questa
carenza a impostare una azione amministrativa programmata e pensata. Del
resto, la programmazione costituisce una dimensione importante per permettere
una effettiva capacità di gestione e di amministrazione:
• per selezionare gli obiettivi e
impiegare le risorse di cui si dispone, in funzione degli obiettivi che si
intende raggiungere;
• per monitorare il grado di
raggiungimento degli obiettivi ed il grado di utilizzo delle risorse in corso
d’opera, nonché per valutare i risultati conseguiti sulla base di adeguate
misurazioni;
• per utilizzare i risultati del
monitoraggio e della valutazione per ri-orientare le attività e selezionare
nuovi obiettivi nel successivo periodo di programmazione;
• per favorire un’adeguata
rendicontazione su attività, tempi, risorse e risultati non solo alle autorità
preposte al controllo ma soprattutto alla popolazione.
Terza riflessione: queste carenze programmatorie sono una caratteristica
che viene da lontano, anzi oramai si può dire che ne rappresenta una costante.
Il vecchio PRG era stato adottato, dopo vari anni di ritardo, con delibera
Consiliare n. 88 del 30/7/78 (approvato dalla Regione Liguria con decreto n.
1468 del 30/10/81). Ma, pochi anni dopo, nel 1985 il PRG/1978 veniva già posto
in revisione, revisione che è durata fino al 1994, quando tale affidamento di
revisione era stato revocato e buttato via tutto il lavoro fatto e pagato assai
caro. Nel 1994 veniva affidata la revisione del PRG a un nuovo gruppo di
progettisti dell’arch. Pontuale, lavoro che doveva essere terminato nel 1995;
poi scadenza prorogata al 1996, poi entro il 1997, poi a marzo 1998, poi a giugno, poi ad
agosto. In effetti il PUC veniva approvato all’alba del 12/8/98, dopo
un’estenuante Consiglio Comunale durato una ventina di ore …. Ora il PUC è
scaduto dal 2011 e sono già passati quasi 3 anni. Ma la cosa assurda è che tutta
questa gestione dal 1978 ad oggi (caratterizzata da costanti ritardi) è costata
quasi 1,5 milioni di euro per produrre un solo PUC!!!
E poi si lamentano spesso della
mancanza di fondi per le opere pubbliche.
In conclusione, mi pare che la gestione urbanistica di questa
maggioranza “faviniana” dimostri evidenti carenze sul piano della programmazione,
incapacità ad assumere decisioni “razionali” e coerenti rispetto ad un progetto,
spreco di denaro pubblico e confusione nei valori e negli ideali specie per
quanto riguarda la trasparenza e la partecipazione popolare alle decisioni più
importanti del nostro Comune.
Euro Mazzi
Non è incapacità, ma dolosa attesa degli ordini dall'alto caro Euro. Chiama le cose col loro nome. Anche l'incontro di stasera spiega il perchè di un progetto non ancora decollato ma che presto prenderà piede per compiacere Sarzana e Forceri e tutti coloro che dal progetto marinella hanno il loro bel tornaconto.
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