castelnuovo magra

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domenica 20 aprile 2014

FERMIAMO LA REALIZZAZIONE DI “CASTELNUOVO 3”: PER LA TUTELA DEL NOSTRO TERRITORIO

Nei precedenti post abbiamo esaminato i progetti riguardanti le due aree produttive di Tavolara (sotto ferrovia) e le due aree site tra la via Aurelia e la ferrovia, entrambe adiacenti lungo il confine tra i due Comuni di Castelnuovo e di Sarzana.
Abbiamo poi verificato e ragionato sulla viabilità sia di collegamento interno tra queste quattro aree produttive che di raccordo tra la via Aurelia e la via Alta e il viale XXV Aprile. Ora esaminiamo un aspetto conseguente a queste previsioni urbanistiche: l’urbanizzazione di nuove aree prevalentemente agricole.

Il Comune di Castelnuovo Magra, con deliberazione consiliare n. 15 del 29.09.2009; il Comune di Sarzana con deliberazione consiliare n. 72 del 28.09.2009; la Provincia della Spezia con deliberazione consiliare n. 126 del 20.10.2009, hanno adottato una bozza di accordo di pianificazione, nonché gli atti progettuali presentati nella Conferenza preliminare del 25.09.2009 e le conseguenti varianti agli strumenti urbanistici.
In data 20/1/2011 si teneva presso la Provincia una riunione per la stipula dell’Accordo di Pianificazione tra i due Comuni interessati, la cui relazione introduttiva risulta assai interessante perché illustra la “filosofia” sottostante a tutti gli interventi urbanistici, sia quelli fino a qui trattati che gli quelli riguardanti altre aree (che saranno oggetto di successivi commenti). Il documento si intitola: “Studio di riassetto infrastrutturale Statale Aurelia tra i Comuni di Castelnuovo Magra e Sarzana” e riporta analisi e considerazioni su come deve essere “trasformato” (cioè urbanizzato) il territorio: “Lo studio di questo piano nasce nell'ambito del programma generale di sviluppo di vaste aree a confine tra Comune di Sarzana e Castelnuovo Magra ed improntato sull'ipotesi di assimilazione del traffico pesante alla dinamica dei fluidi, ipotesi asseti importante da porsi a confronto con un vasto territorio da trasformare”.
Sotto questo profilo la ferrovia viene interpretata comeun ingombrante”, in quantoil rilevato ha infatti sempre rappresentato un ostacolo invalicabile per le relazioni fisiche, funzionali e sociali all'interno del territorio”.
Secondo questa impostazione la ferrovia aveva costretto ad una espansione in unica direzione: “La presenza ingombrante del vecchio rilevato ferroviario che taglia in due parti il territorio ha costretto Castelnuovo Magra ad espandersi in un'unica direzione, che ha assunto nel tempo configurazioni disorganiche, eterogenee nelle forme e negli usi, all' interno del quale non sono percepibili luoghi urbani di qualità. Conseguentemente alcune aree sono entrate a far parte del nuovo organismo in crescita, altre ne sono state escluse dando luogo ad un disordinato proliferare di fragili attività produttive e terreni non edificati o in disuso e ad episodi edilizi incoerenti e casuali”.
Insomma, a parte l’irritazione per la presenza “ingombrante” della ferrovia, vengono espressi giudizi assai negativi su come è stato governato il territorio, rilevato come disorganico, eterogeneo, privo di qualità, disordinato, incoerente e casuale.
E’ incredibile!!! Gli stessi che sono politicamente succeduti alla guida del Comune giudicano negativamente l’operato dei propri predecessori, i quali sono i diretti responsabili delle scelte urbanistiche precedenti. Ma a loro volta i successori seguono le stesse orme dei precedenti e continuano a disegnare in modo disorganico e disordinato nuove aree urbanizzate che poi a loro volta i loro nuovi successori giudicheranno negativamente … e così via.
Di errori in errori si urbanizzerà tutta la vallate del Magra!!! Senza alcuna analisi di quanto realizzato e, quindi, senza una doverosa autocritica per gli errori commessi … gli stessi successori criticano i predecessori, ma poi  ricalcano inevitabilmente le orme degli “avi” … e senza averne consapevolezza alcuna!!!
Ricordiamo che il Comune di Castelnuovo è governato fin dal 1946 dallo stesso partito, e il ricambio ha riguardato solo gli interpreti, ma non la struttura partitocratica al comando continuativamente da decenni.
Ma ritorniamo al documento.  Dopo questi giudizi negativi sugli interventi passati, vengono descritte le virtù “taumaturgiche” della proposta di nuova viabilità che avrà il compito di “ricucire parte del territorio da sempre divise e a determinare il recupero di zone a lungo penalizzate dall'assenza di rapporti contestuali”.
Ma qui arriva la vera sorpresa!!! Si introducono considerazione su un più ampio “piano di riassetto”, quale parte di “un sistema integrato di interventi” che delineano una nuova fase della costruzione del territorio.
Quali sono questi interventi? Questi interventi sono:il Parco e le attrezzature ricettive nell'ex Cava Filippi, la trasformazione dell'ex area Sbarbaro e vecchia area industriale, la nuova area artigianale a confine con il Comune di Sarzana, la nuova area industriale in località Tavolara, lo sviluppo di CA' LUNAE, e il museo del vino e infine la parte d'ingresso all'estremità est del Comune di Castelnuovo Magra”.
Caspita!!! Una colata di cemento attende il nostro territorio tanto che il documento termina delineando la costruzione di una “CASTELNUOVO 3”: “Si può affermare che dopo la "Prima Castelnuovo" coincidente con l'insediamento antico del Colle e la "seconda Castelnuovo" identificabile con la crescita lineare al di qua della ferrovia , la "terza Castelnuovo" affermerà una nuova identità”.
Si rimane allibiti da tanta superficiale attività urbanistica che senza alcuna valutazione sulle dinamiche demografiche e socio-economiche presenti e future, senza alcuna verifica sull’impatto ambientale procedono con una urbanizzazione così accentuata in aree prevalentemente agricole.
Così si scon­volge un eco­si­stema!!! Così si distrugge un bel pae­saggio!!! Solo per rea­liz­zare un enorme patri­monio di volumi edifi­cati, abi­ta­tivi, com­mer­ciali, indu­striali, infra­strut­tu­rali, che in gran parte oggi e domani resteranno vuoti, poiché non c’è alcuna richiesta!!!
Si rischia di consegnare ai nostri nipoti un deserto fatto di capannoni e case abbandonate a testi­mo­niare il dop­pio danno, da spreco e da disa­stri ambien­tali con­se­guenti alle loro rea­liz­za­zioni; sono un monu­mento al trionfo della ren­dita, ma soprat­tutto allo sfa­scio e all’idiozia urbanistica!!!
Inoltre, tutti questi interventi con­tri­bui­scono costan­te­mente a innal­zare i livelli di rischio idro­geo­lo­gico, come appare evi­dente ogni giorno di più.
Il 25/5/2014 con le elezioni del nuovo Sindaco occorre che gli elettori valutino attentamente questa prospettiva di “orgia cementizia”, ma anche questo meccanismo di apparente ricambio alla guida del Comune: sostituire con un giovane candidato sindaco (Montebello), un sindaco appena più vecchio di età (Favini), ma che all’epoca (nel 2004) si vantava di essere il sindaco più giovane della Provincia. Ma il “giovane” Favini è il diretto responsabile di queste decisioni che a sua volta riprendevano e sviluppavano quelle del più “vecchio” (di età) sindaco Tognoni.
Insomma, non è la giovane età l’elemento discriminante del rinnovamento vero, semmai la giovane età rischia di rappresentare la sprovvedutezza al potere … con l’inevitabile rischio di scelte prese senza neanche essere consapevoli di quanto viene deciso e delle rischiose conseguenze.
Ecco perché è necessario sviluppare conoscenze, consapevolezza e dibattito per operare scelte meditate di reale ed effettivo cambiamento, cioè uscire da una partitocrazia castelnovese che occupa il potere locale da decenni. Solo un cambiamento alla guida del Comune può essere l’occasione per un effettivo rinnovamento e l’opportunità di operare un reale miglioramento rispetto alla situazione attuale.
Euro Mazzi

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