Nei
precedenti post abbiamo esaminato i progetti riguardanti le due aree produttive
di Tavolara (sotto ferrovia) e le due aree site tra la via Aurelia e la
ferrovia, entrambe adiacenti lungo il confine tra i due Comuni di Castelnuovo e
di Sarzana.
Abbiamo
poi verificato e ragionato sulla viabilità sia di collegamento interno tra
queste quattro aree produttive che di raccordo tra la via Aurelia e la via Alta
e il viale XXV Aprile. Ora esaminiamo un aspetto conseguente a queste
previsioni urbanistiche: l’urbanizzazione
di nuove aree prevalentemente agricole.
Il
Comune di Castelnuovo Magra, con deliberazione consiliare n. 15 del 29.09.2009;
il Comune di Sarzana con deliberazione consiliare n. 72 del 28.09.2009; la
Provincia della Spezia con deliberazione consiliare n. 126 del 20.10.2009,
hanno adottato una bozza di accordo di pianificazione, nonché gli atti
progettuali presentati nella Conferenza preliminare del 25.09.2009 e le
conseguenti varianti agli strumenti urbanistici.
In data
20/1/2011 si teneva presso la Provincia una riunione per la stipula
dell’Accordo di Pianificazione tra i due Comuni interessati, la cui relazione
introduttiva risulta assai interessante perché illustra la “filosofia”
sottostante a tutti gli interventi urbanistici, sia quelli fino a qui trattati
che gli quelli riguardanti altre aree (che saranno oggetto di successivi
commenti). Il documento si intitola: “Studio di riassetto infrastrutturale Statale Aurelia tra i Comuni di
Castelnuovo Magra e Sarzana” e riporta analisi e considerazioni su come deve
essere “trasformato” (cioè urbanizzato) il territorio: “Lo
studio di questo piano nasce nell'ambito del programma generale di sviluppo di vaste aree a confine tra
Comune di Sarzana e Castelnuovo Magra ed improntato sull'ipotesi di
assimilazione del traffico pesante alla dinamica dei fluidi, ipotesi asseti importante
da porsi a confronto con un vasto
territorio da trasformare”.
Sotto questo profilo la ferrovia viene
interpretata come “un ingombrante”, in quanto “il rilevato ha
infatti sempre rappresentato un ostacolo
invalicabile per le relazioni fisiche, funzionali e sociali all'interno del
territorio”.
Secondo questa impostazione la ferrovia aveva
costretto ad una espansione in unica direzione: “La presenza ingombrante del
vecchio rilevato ferroviario che taglia in due parti il territorio ha costretto Castelnuovo Magra ad espandersi in un'unica direzione,
che ha assunto nel tempo configurazioni
disorganiche, eterogenee nelle forme
e negli usi, all' interno del quale
non sono percepibili luoghi urbani di
qualità. Conseguentemente alcune aree sono entrate a far parte del nuovo
organismo in crescita, altre ne sono state escluse dando luogo ad un disordinato proliferare di fragili attività
produttive e terreni non edificati
o in disuso e ad episodi edilizi incoerenti e casuali”.
Insomma,
a parte l’irritazione per la presenza “ingombrante” della ferrovia, vengono espressi giudizi
assai negativi su come è stato governato il territorio, rilevato come
disorganico, eterogeneo, privo di qualità, disordinato, incoerente e casuale.
E’ incredibile!!! Gli
stessi che sono politicamente succeduti alla guida del Comune giudicano
negativamente l’operato dei propri predecessori, i quali sono i diretti responsabili
delle scelte urbanistiche precedenti. Ma a loro volta i successori seguono le
stesse orme dei precedenti e continuano a disegnare in modo disorganico e disordinato
nuove aree urbanizzate che poi a loro volta i loro nuovi successori
giudicheranno negativamente … e così via.
Di errori in errori si urbanizzerà tutta la vallate
del Magra!!! Senza alcuna analisi
di quanto realizzato e, quindi, senza una doverosa autocritica per gli errori
commessi … gli stessi successori criticano i predecessori, ma poi ricalcano inevitabilmente le orme degli “avi”
… e senza averne consapevolezza alcuna!!!
Ricordiamo che il Comune
di Castelnuovo è governato fin dal 1946 dallo stesso partito, e il ricambio ha
riguardato solo gli interpreti, ma non la struttura partitocratica al comando
continuativamente da decenni.
Ma ritorniamo al
documento. Dopo questi giudizi negativi
sugli interventi passati, vengono descritte le virtù “taumaturgiche” della
proposta di nuova viabilità che avrà il compito di “ricucire parte del territorio da sempre divise e a determinare il recupero di zone a lungo penalizzate
dall'assenza di rapporti contestuali”.
Ma qui arriva la vera sorpresa!!! Si introducono considerazione su un più ampio “piano di riassetto”, quale
parte di “un sistema integrato di interventi” che delineano una nuova
fase della costruzione del territorio.
Quali sono questi
interventi? Questi interventi sono: “il Parco e le attrezzature ricettive
nell'ex Cava Filippi, la trasformazione dell'ex area Sbarbaro e vecchia area
industriale, la nuova area artigianale a confine con il Comune di Sarzana, la
nuova area industriale in località Tavolara, lo sviluppo di CA' LUNAE, e il
museo del vino e infine la parte d'ingresso all'estremità est del Comune di
Castelnuovo Magra”.
Caspita!!! Una colata
di cemento attende il nostro territorio tanto che il documento termina
delineando la costruzione di una “CASTELNUOVO 3”: “Si può affermare che
dopo la "Prima Castelnuovo" coincidente con l'insediamento antico del
Colle e la "seconda Castelnuovo" identificabile con la crescita
lineare al di qua della ferrovia , la "terza Castelnuovo" affermerà
una nuova identità”.
Si rimane allibiti da tanta superficiale attività
urbanistica che senza alcuna valutazione sulle dinamiche demografiche e
socio-economiche presenti e future, senza alcuna verifica sull’impatto
ambientale procedono con una urbanizzazione così accentuata in aree
prevalentemente agricole.
Così
si sconvolge un ecosistema!!! Così si distrugge un bel paesaggio!!! Solo per
realizzare un enorme patrimonio di volumi edificati, abitativi, commerciali,
industriali, infrastrutturali, che in gran parte oggi e domani resteranno
vuoti, poiché non c’è alcuna richiesta!!!
Si
rischia di consegnare ai nostri nipoti un deserto fatto di capannoni e case
abbandonate a testimoniare il doppio danno, da spreco e da disastri
ambientali conseguenti alle loro realizzazioni; sono un monumento al
trionfo della rendita, ma soprattutto allo sfascio e all’idiozia urbanistica!!!
Inoltre,
tutti questi interventi contribuiscono costantemente a innalzare
i livelli di rischio idrogeologico, come appare evidente ogni giorno
di più.
Il
25/5/2014 con le elezioni del nuovo Sindaco occorre che gli elettori valutino
attentamente questa prospettiva di “orgia cementizia”, ma anche questo
meccanismo di apparente ricambio alla guida del Comune: sostituire con un
giovane candidato sindaco (Montebello), un sindaco appena più vecchio di età (Favini),
ma che all’epoca (nel 2004) si vantava di essere il sindaco più giovane della
Provincia. Ma il “giovane” Favini è il diretto responsabile di queste decisioni
che a sua volta riprendevano e sviluppavano quelle del più “vecchio” (di età)
sindaco Tognoni.
Insomma,
non è la giovane età l’elemento discriminante del rinnovamento vero, semmai la
giovane età rischia di rappresentare la sprovvedutezza al potere … con l’inevitabile
rischio di scelte prese senza neanche essere consapevoli di quanto viene deciso
e delle rischiose conseguenze.
Ecco
perché è necessario sviluppare conoscenze, consapevolezza e dibattito per
operare scelte meditate di reale ed effettivo cambiamento, cioè uscire da una
partitocrazia castelnovese che occupa il potere locale da decenni. Solo un cambiamento
alla guida del Comune può essere l’occasione per un effettivo rinnovamento e l’opportunità
di operare un reale miglioramento rispetto alla situazione attuale.
Euro Mazzi
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