castelnuovo magra

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mercoledì 16 dicembre 2015

IL CREPUSCOLO DI ACAM E LA PRIVATIZZAZIONE PARZIALE DEL SERVIZIO SMALTIMENTO RIFIUTI (parte terza)

La proposta congiuntamente avanzata in data 24/2/2014 da parte di IREN Ambiente S.p.A. e Ladurner S.p.A. prevede la scissione parziale e proporzionale di ACAM Ambiente e la nascita di una nuova società (Newco); il 51% del capitale sociale di Newco Impianti Spa verrà ceduto a socio privato operativo mediante gara a doppio oggetto, riguardante sia la quota di partecipazione sia lo svolgimento dei servizi connessi alla concessione; la restante parte del capitale sociale rimarrà di proprietà di ACAM Ambiente Spa.

Le caratteristiche principali della Newco Impianti Spa sono: un capitale sociale di 3,526 €mln. e un avviamento di 2,651 €mln.; disporrà della concessione del servizio connesso ai flussi in entrata agli impianti di Saliceti e di Boscalino, ma anche di quelli in uscita (cioè di smaltimento o collocamento) presso impianti esterni anche fuori Provincia; avrà l’usufrutto degli impianti dal 1/6/2016 al 2042. La Newco gestirà, avendone ricevuto l’usufrutto, i due complessi impiantistici (Impianto CDR di Saliceti e quello di Boscalino) e dovrà realizzare gli investimenti necessari a garantire la funzionalità (manutenzioni ordinarie e straordinarie) del sistema impiantistico di proprietà di ACAM Ambiente e la loro trasformazione: - attuazione del revamping (cioè di ristrutturazione generale e strutturale atti a modificarne la funzionalità) dell’impianto di Saliceti, attualmente in fase di gestione “emergenziale” post incendio (del marzo 2013), al fine del ripristino della potenzialità e della funzionalità di progetto e della coerenza con gli obiettivi strategici del Piano Regionale dei rifiuti; - attuazione del revamping dell’impianto di Boscalino e realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica per il trattamento della frazione organica da raccolta differenziata. Attualmente l’impianto, progettato per il trattamento della frazione Verde, è utilizzato solamente come stazione di trasferenza intermedia ai fini del conferimento di FORSU e Verde ad impianti esterni.
Da quanto sopra esposto discendono una serie di problematiche:
a)      La realizzazione di questi nuovi impianti viene attuata da ACAM S.p.A., soggetto affidatario del servizio, con la procedura di project financing, al cui interno è stata appunto avanzata la proposta di Iren/Ladurner del 24/2/14. La finanza di progetto (project financing) è una operazione di tecnica di finanziamento attuata da soggetti privati a lungo termine di un progetto in cui il ristoro del finanziamento stesso è garantito dai flussi di cassa previsti dalla attività di gestione dell'opera stessa. La proprietà dell'opera realizzata resta dell'ente pubblico, ma è prevista una separazione fra proprietà (pubblica) e gestione (privata), il quale deve pagare un canone di concessione (in percentuale sul fatturato) al proprietario.
b)      La procedura di project financing avviata da ACAM Spa, a sua volta, rappresenta un’integrazione modificativa al Piano di Riassetto del luglio 2013, ex art. 182 BIS della Legge Fallimentare, ma dal punto di vista finanziario è equivalente (incasso di circa 7,1 €/mln.) seppur con scadenza temporale fine 2016.
c)      La trasformazione degli attuali impianti di Saliceti e di Boscalino, comportando la trasformazione degli impianti, ha obbligato la Provincia al rilascio dell’autorizzazione con Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 51 del 20/11/2015 (“Dotazione impiantistica delle attività afferenti lo smaltimento e valorizzazione dei rifiuti solidi urbani - Piano d’Area provinciale ex art. 14 comma 3 L. R .n. 1/2014- stralcio”). Con tale delibera provinciale si è dichiarato che il progetto di ACAM Spa risulta conforme a quanto indicato a pag. 311 del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, che per la Provincia della Spezia prevede: “- l’impianto di Trattamento meccanico biologico /CSS (per RSU residuo RU pari a 38.000 + 37.000 Ton/anno), per tutti i comuni della provincia + Tigullio e Paradiso; - 1’impianto di Trattamento anaerobico (per rifiuto organico pari a 23.000 + 19.000 Ton/anno), per comuni vicinali alle aree con alta produttività sopra i 50 t/km2 anno + Tigullio e Paradiso”.
d)     Gli investimenti da realizzare ad opera della Newco per l’impianto CDR e la stazione di trasferenza di Boscalino sono pari a 6,7 €/mln, mentre per l’impianto di Digestione anerobica da costruire sono pari a 8,6 €/mln.; questi investimenti saranno finanziati al 30% con prestito da parte dei soci industriali, per il 70% con finanziamento bancario senza alcuna garanzia richiesta al socio ACAM Spa.
e)      Tramontata la possibilità di realizzare la discarica di Mangina, la chiusura del ciclo dei rifiuti spezzini sarà effettuata mediante la Newco che si occuperà anche dello smaltimento dei flussi in uscita dagli impianti CDR e Boscalino presso impianti esterni anche fuori Provincia. Infatti, Iren e Ladurner hanno la disponibilità di vari impianti (di proprietà o in concessione) fuori dalla Provincia, i quali non solo saranno in grado di assicurare sia il riutilizzo, sia l’incenerimento che la discarica dei “prodotti” usciti dagli impianti di Boscalino e di Saliceti, ma questi stessi impianti riceveranno un flusso costante di “prodotti” necessari al loro funzionamento e, quindi, alla loro redditività e ammortamento.
f)       La tariffa di conferimento che Newco applicherà ad ACAM Ambiente è così composta: - 185 €/t per il conferimento all’impianto CDR; -  89 €/t per il conferimento dell’Organico all’impianto di digestione anerobica di Boscalino (a regime); 48 €/t per il conferimento del Verde all’impianto di compostaggio di Boscalino (a regime).
g)      Il Piano prevede una progressiva riduzione dei costi di smaltimento imputabile all’aumento progressivo delle raccolte differenziate e dell’avvio del Progetto Newco, che compenserà l’incremento dei costi dei servizi di raccolta e di spazzamento dovuto all’introduzione del sistema porta a porta.
Insomma, la proposta di project financing avanzata da Iren/Ladurner consiste:
1)      nella “privatizzazione” di una parte del servizio del trattamento e smaltimento dei rifiuti indifferenziati e del trattamento e riutilizzo della frazione del “verde”. La privatizzazione di questo servizio permette di poter effettuare gli investimenti (15,3 €/mln.) che Acam non sarebbe stata in grado di assicurare data la grave crisi finanziaria in cui versa (… con buona pace degli ipocriti che ora votano a favore, ma in precedenza dichiaravano di non essere favorevoli a nessuna privatizzazione di servizi pubblici).
2)      Con gli investimenti  previsti dal project financing vengono riconveriti gli attuali impianti di Boscalino e di Saliceti, come ha evidenziato lo stesso Amministratore Delegato di Acam, Garavini: “Quando gli impianti saranno rinnovati ed entreranno a regime avremo a Boscalino un vero impianto di trattamento dell'umido attraverso un biodigestore aerobico, mentre Saliceti sarà in gradi di produrre Css, invece di Cdr e biostabilizzato, con importanti ripercussioni sui costi di smaltimento”.
3)      Almeno in una prima fase (forse per due anni) le tariffe applicate dalla Newco permetteranno un risparmio rispetto agli attuali costi sostenuti da Acam. Questi risparmi (in via teorica) potranno essere (a regime nel 2017) di circa 2,4 €/mln. (pari a 90,85 €/t) rispetto alle tariffe che si pagherebbero senza il project della Newco.
4)      Inoltre, il problema dello smaltimento viene accollato alla Newco che utilizzerà il CSS prodotto da Saliceti per gli impianti di incenerimento di proprietà di Iren (… con buona pace degli ipocriti che ora votano a favore, ma in precedenza dichiaravano di non essere favorevoli agli inceneritori: non si bruciano a Spezia … ma magari a Parma o a Piacenza ...).
5)      La Newco, una volta entrati a regime gli impianti, non solo guadagnerà il corrispettivo dalle tariffe applicate ad Acam Ambiente, ma potrà guadagnare anche dalla collocazione dei prodotti usciti dagli impianti di Saliceti e di Boscalino. I ricavi della Newco saranno infatti non solo in grado di pagare il trasferimento del debito Crediop per 12,794 €/mln. e degli altri debiti/crediti sostenuti da Acam per l’impianto di Saliceti, ma anche di generare utili che produrranno dividendi anche a favore di Acam Ambiente.
In conclusione, questa vicenda dimostra che la gestione “partitica” di Acam ha creato l’attuale suo dissesto finanziario; i dati presenti nella documentazione allegata a questa pratica dimostrano (almeno in via teorica e da riscontrare fra qualche anno nella realtà) che qualsiasi altra gestione di tipo imprenditoriale sarebbe stata, invece, in grado di generare utili, occupazione e, quanto meno, una gestione più efficiente del servizio.
(fine terza parte … ma la storia continua)
Euro Mazzi

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