La
proposta congiuntamente avanzata in data 24/2/2014 da parte di IREN Ambiente
S.p.A. e Ladurner S.p.A. prevede la scissione
parziale e proporzionale di ACAM Ambiente e la nascita di una nuova società
(Newco); il 51% del capitale sociale
di Newco
Impianti Spa verrà ceduto a socio privato operativo mediante gara a
doppio oggetto, riguardante sia la quota di partecipazione sia lo svolgimento
dei servizi connessi alla concessione; la restante parte del capitale sociale
rimarrà di proprietà di ACAM Ambiente Spa.
Le
caratteristiche principali della Newco
Impianti Spa sono: un capitale sociale di 3,526 €mln. e un avviamento di
2,651 €mln.; disporrà della concessione
del servizio connesso ai flussi in entrata agli impianti di Saliceti e di
Boscalino, ma anche di quelli in uscita (cioè di smaltimento o collocamento)
presso impianti esterni anche fuori Provincia; avrà l’usufrutto degli impianti
dal 1/6/2016 al 2042. La Newco
gestirà, avendone ricevuto l’usufrutto, i due complessi impiantistici (Impianto CDR di Saliceti e quello di Boscalino)
e dovrà realizzare gli investimenti necessari a garantire la funzionalità (manutenzioni ordinarie e straordinarie)
del sistema impiantistico di proprietà di ACAM Ambiente e la loro trasformazione: - attuazione del revamping (cioè di ristrutturazione generale e strutturale atti a
modificarne la funzionalità) dell’impianto di Saliceti, attualmente in fase di
gestione “emergenziale” post incendio (del marzo 2013), al fine del ripristino
della potenzialità e della funzionalità di progetto e della coerenza con gli
obiettivi strategici del Piano Regionale dei rifiuti; - attuazione del revamping dell’impianto di Boscalino e
realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica per il trattamento della
frazione organica da raccolta differenziata. Attualmente l’impianto, progettato
per il trattamento della frazione Verde, è utilizzato solamente come stazione
di trasferenza intermedia ai fini del conferimento di FORSU e Verde ad impianti
esterni.
Da
quanto sopra esposto discendono una serie di problematiche:
a)
La
realizzazione di questi nuovi impianti viene attuata da ACAM S.p.A., soggetto
affidatario del servizio, con la procedura di project financing, al cui
interno è stata appunto avanzata la proposta di Iren/Ladurner del 24/2/14. La
finanza di progetto (project financing)
è una operazione di tecnica di finanziamento attuata da soggetti privati a
lungo termine di un progetto in cui il
ristoro del finanziamento stesso è garantito dai flussi di cassa previsti
dalla attività di gestione dell'opera stessa. La proprietà dell'opera
realizzata resta dell'ente pubblico, ma è prevista una separazione fra
proprietà (pubblica) e gestione (privata), il quale deve pagare un canone di
concessione (in percentuale sul fatturato) al proprietario.
b)
La
procedura di project financing
avviata da ACAM Spa, a sua volta, rappresenta un’integrazione modificativa al Piano di Riassetto del luglio 2013,
ex art. 182 BIS della Legge Fallimentare, ma dal punto di vista finanziario è
equivalente (incasso di circa 7,1 €/mln.) seppur con scadenza temporale fine
2016.
c)
La
trasformazione degli attuali impianti di Saliceti e di Boscalino, comportando
la trasformazione degli impianti, ha obbligato la Provincia al rilascio dell’autorizzazione
con Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 51 del 20/11/2015 (“Dotazione impiantistica delle attività
afferenti lo smaltimento e valorizzazione dei rifiuti solidi urbani - Piano
d’Area provinciale ex art. 14 comma 3 L. R .n. 1/2014- stralcio”). Con tale
delibera provinciale si è dichiarato che il
progetto di ACAM Spa risulta conforme a quanto indicato a pag. 311 del Piano
Regionale di Gestione dei Rifiuti, che per la Provincia della Spezia prevede: “- l’impianto di Trattamento meccanico
biologico /CSS (per RSU residuo RU pari a 38.000 + 37.000 Ton/anno), per tutti
i comuni della provincia + Tigullio e Paradiso; - 1’impianto di Trattamento
anaerobico (per rifiuto organico pari a 23.000 + 19.000 Ton/anno), per comuni
vicinali alle aree con alta produttività sopra i 50 t/km2 anno + Tigullio e
Paradiso”.
d)
Gli
investimenti da realizzare ad opera della Newco
per l’impianto CDR e la stazione di trasferenza di Boscalino sono pari a 6,7 €/mln, mentre per l’impianto
di Digestione anerobica da costruire sono pari
a 8,6 €/mln.; questi investimenti saranno finanziati al 30% con prestito da
parte dei soci industriali, per il 70% con finanziamento bancario senza alcuna
garanzia richiesta al socio ACAM Spa.
e)
Tramontata
la possibilità di realizzare la discarica di Mangina, la chiusura del ciclo dei rifiuti spezzini sarà effettuata mediante la Newco che si occuperà anche dello
smaltimento dei flussi in uscita dagli impianti CDR e Boscalino presso impianti
esterni anche fuori Provincia. Infatti, Iren e Ladurner hanno la disponibilità
di vari impianti (di proprietà o in concessione) fuori dalla Provincia, i quali
non solo saranno in grado di assicurare sia il riutilizzo, sia l’incenerimento
che la discarica dei “prodotti” usciti dagli impianti di Boscalino e di
Saliceti, ma questi stessi impianti riceveranno un flusso costante di “prodotti”
necessari al loro funzionamento e,
quindi, alla loro redditività e ammortamento.
f)
La
tariffa di conferimento che Newco applicherà ad ACAM Ambiente è così
composta: - 185 €/t per il conferimento all’impianto CDR; - 89 €/t per il conferimento dell’Organico
all’impianto di digestione anerobica di Boscalino (a regime); 48 €/t per il
conferimento del Verde all’impianto di compostaggio di Boscalino (a regime).
g)
Il
Piano prevede una progressiva riduzione
dei costi di smaltimento imputabile all’aumento
progressivo delle raccolte differenziate e dell’avvio del Progetto Newco, che compenserà l’incremento dei costi dei servizi di
raccolta e di spazzamento dovuto all’introduzione del sistema porta a
porta.
Insomma,
la proposta di project financing avanzata
da Iren/Ladurner consiste:
1)
nella “privatizzazione”
di una parte del servizio del trattamento e smaltimento dei rifiuti indifferenziati
e del trattamento e riutilizzo della frazione del “verde”. La privatizzazione di
questo servizio permette di poter
effettuare gli investimenti (15,3 €/mln.) che Acam non sarebbe stata in grado
di assicurare data la grave crisi finanziaria in cui versa (… con buona
pace degli ipocriti che ora votano a favore, ma in precedenza dichiaravano di
non essere favorevoli a nessuna privatizzazione di servizi pubblici).
2) Con gli investimenti
previsti dal project financing vengono
riconveriti gli attuali impianti di Boscalino e di Saliceti, come ha
evidenziato lo stesso Amministratore Delegato di Acam, Garavini: “Quando gli impianti saranno rinnovati ed
entreranno a regime avremo a Boscalino un vero impianto di trattamento
dell'umido attraverso un biodigestore aerobico, mentre Saliceti sarà in gradi
di produrre Css, invece di Cdr e biostabilizzato, con importanti ripercussioni sui costi di smaltimento”.
3) Almeno in una
prima fase (forse per due anni) le tariffe applicate dalla Newco permetteranno un
risparmio rispetto agli attuali costi sostenuti da Acam. Questi risparmi
(in via teorica) potranno essere (a regime nel 2017) di circa 2,4 €/mln. (pari
a 90,85 €/t) rispetto alle tariffe che si pagherebbero senza il project della Newco.
4) Inoltre, il problema dello smaltimento viene accollato alla Newco che utilizzerà il CSS prodotto da Saliceti per gli impianti di incenerimento di proprietà di Iren (… con buona pace degli ipocriti che ora votano a favore, ma in precedenza dichiaravano di non essere favorevoli agli inceneritori: non si bruciano a Spezia … ma magari a Parma o a Piacenza ...).
4) Inoltre, il problema dello smaltimento viene accollato alla Newco che utilizzerà il CSS prodotto da Saliceti per gli impianti di incenerimento di proprietà di Iren (… con buona pace degli ipocriti che ora votano a favore, ma in precedenza dichiaravano di non essere favorevoli agli inceneritori: non si bruciano a Spezia … ma magari a Parma o a Piacenza ...).
5) La Newco, una volta entrati a regime gli
impianti, non solo guadagnerà il corrispettivo
dalle tariffe applicate ad Acam Ambiente, ma potrà guadagnare anche dalla collocazione dei prodotti usciti dagli impianti
di Saliceti e di Boscalino. I ricavi della Newco saranno infatti non solo in grado di pagare il trasferimento
del debito Crediop per 12,794 €/mln. e degli altri debiti/crediti sostenuti da
Acam per l’impianto di Saliceti, ma anche di generare utili che produrranno
dividendi anche a favore di Acam Ambiente.
In
conclusione, questa vicenda dimostra che la
gestione “partitica” di Acam ha creato l’attuale suo dissesto finanziario; i
dati presenti nella documentazione allegata a questa pratica dimostrano (almeno
in via teorica e da riscontrare fra qualche anno nella realtà) che qualsiasi
altra gestione di tipo imprenditoriale sarebbe
stata, invece, in grado di generare utili, occupazione e, quanto meno, una
gestione più efficiente del servizio.
(fine
terza parte … ma la storia continua)
Euro
Mazzi
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