castelnuovo magra

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giovedì 9 luglio 2015

REFERENDUM GRECO: USCIRE DALLA DEMAGOGIA PER AFFRONTARE I PROBLEMI CON UMANITÀ, SOLIDARIETÀ E COMPETENZA, MA PAGANDO I CREDITORI.

In Grecia ha vinto il «no». La gente, sopraffatta per sei anni dai sacrifici, ha scelto di opporsi alle aspettative intransigenti dei creditori. Dopo la festa di piazza … i problemi sono ritornati esattamente come prima.
Il referendum è stato un momento di democrazia diretta, ma se si guarda bene è stato anche un esempio di demagogia, in quanto viziato da una campagna elettorale di pochi giorni; da un dibattito incentrato solo su paure, minacce, ricatti e demagogia; da un quesito ambiguo, cioè il SI/NO alle condizioni dei creditori, ben sapendo che la stragrande maggioranza dei greci non vuole abbandonare né la moneta unica, né vuole uscire dalla Ue. Il quesito in particolare chiedeva se doveva essere “accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell’Eurogruppo del 25 giugno 2015”, non accennava né alla volontà di non pagarlo, né di uscire dall’euro, né di ridiscutere le condizioni della permanenza nell’UE.