castelnuovo magra

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venerdì 15 gennaio 2016

ASPETTI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN GERMANIA: UN ESEMPIO PER COMPRENDERE I LIMITI DEL SISTEMA ITALIANO

La Direttiva Europea n. 2008/98/CE ha disegnato una strategia chiara per la gestione dei rifiuti, che pone la prevenzione, ossia la riduzione della quantità di rifiuti prodotti, come priorità; seguita dal riutilizzo e dal recupero di materia; pone poi il recupero energetico come ultimo strumento di utilizzo, mentre si dovrebbe ricorrere solo in via residuale allo smaltimento in discarica. Questa direttiva non è stata ancora pienamente realizzata dai vari Paesi europei, dove neanche la raccolta differenziata che è il presupposto del riciclo dei rifiuti è stata ancora pienamente attuata: nel 2010 Austria e Germania stavano sopra il 60% di raccolta differenziata, mentre l'Italia arrivava con  fatica al 35%.

Esaminiamo in sintesi l’organizzazione della gestione dei rifiuti in Germania, che presenta molte caratteristiche positive da tenere in considerazione. In Germania si tiene conto di tre regole: la prima è quella di evitare le immondizie; la seconda è quella di separare i rifiuti; la terza è paga di più chi produce più rifiuti.
L’ufficio statistiche ha calcolato che nel 2011 erano stati prodotti 37,2 milioni di tonnellate di rifiuti domestici (454 Kg per persona, 4 Kg in più di quelli del 2010), ma la Germania è in testa alle altre nazioni europee in termini di riciclo, con una percentuale di circa il 70%.
In Germania è il produttore che finanzia lo smaltimento degli oggetti divenuti rifiuti, in quanto il costo per tale operazione è già compreso nel prezzo di acquisto; gran parte del processo di smaltimento e/o riciclaggio è dunque gestito direttamente dalle industrie e non dai Comuni. Per il cittadino, lo smaltimento è per la maggior parte gratuito (in quanto il costo è già compreso nel prezzo di acquisto), oppure il riuso e la valorizzazione dei materiali contenuti è sufficiente a coprirlo (pagato quindi dal guadagno di chi “lavora” il rifiuto riciclato). Al cittadino rimangono i costi per lo smaltimento del secco e si paga a volume per dimensioni e numero di bidoni o cassonetti richiesti.
In Germania la raccolta differenziata dei rifiuti domestici incomincia verso la metà degli anni ’70, ma dal 1990 si è intensificata regolando il riciclaggio e la valorizzazione delle materie prime contenute. Parallelamente al fiorire del business del riciclaggio, lo smaltimento in discariche è notevolmente diminuito. Dal 1 Giugno 2005 è proibito poi lo smaltimento in discarica dei rifiuti non trattati, mentre il secco viene eliminato in inceneritori e trasformato in energia elettrica o calore (circa 17 milioni di tonnellate nel 2006). La legislazione vigente, però, impone la priorità al riutilizzo e alla rivalorizzazione dei rifiuti e solo dopo, per il rimanente, la trasformazione in energia.
La suddivisione dei rifiuti in varie categorie è simile a quella italiana. A Monaco, per esempio, esiste il sistema dei tre contenitori che vengono richiesti in Comune e svuotati settimanalmente o ogni 15 giorni: bidone blu (per carta e cartone; bidone marrone (prodotti biodegradabili, scarti alimentari che diventeranno compost); bidoni neri o grigi (rifiuti non riciclabili)
Oltre alle pattumiere in casa ci sono i punti di raccolta nei quartieri per depositare i seguenti rifiuti: i contenitori gialli (prodotti di plastica e di alluminio, scatolame ecc.); i contenitori per il vetro (divisi per colore marrone, verde, bianco). Esiste poi un camioncino che raccoglie i rifiuti tossici passando direttamente nei quartieri. Ci sono poi le piattaforme ecologiche dove si possono portare i rifiuti speciali, ingombranti, medicine, materiale elettrico, pile, verde, lubrificanti, legno, ferrovecchio, macerie, vestiti ecc. Per lo smaltimento di alcuni prodotti si paga a parte.
Dove è praticato il sistema duale, l’unità famigliare o il condominio dispone di un bidone o cassonetto di colore giallo dove introdurre contenitori e imballaggi col marchio Grüner Punkt. È compito di chi raccoglie i rifiuti occuparsi direttamente dello smaltimento o trattamento, oppure inviarli a chi lo farà per lui.
A Monaco di Baviera le tasse sullo smaltimento del secco (si sono abbassate parecchio rispetto agli anni precedenti) vanno da 287 €/anno per uno svuotamento settimanale del bidone da 120 litri (150 € se quindicinale) fino a 1,696 €/anno per cassonetto da 1.100 litri (920 € se quindicinale). Negli ultimi anni si è introdotto in tanti comuni tedeschi il concetto del: chi produce tanti rifiuti e non ricicla, paga di più e perciò le pattumiere possono essere pesate. Con questa politica si cerca di responsabilizzare ulteriormente i cittadini premiando l’impegno anche a livello economico.
La cauzione per il multiuso di bottiglie e contenitori (Pfandflaschen). Il consumatore paga una cauzione all’acquisto di bottiglie di vetro o di plastica PET multiuso (le bottiglie di plastica dell’acqua minerale sono multiuso ma non le lattine di alluminio). La cauzione verrà restituita alla riconsegna del vuoto presso lo stesso punto dove è avvenuto l’acquisto (supermercato/negozio dove esiste un apposito apparecchio in cui inserire le bottiglie e ritirare una specie di scontrino da presentare alla cassa). Bottiglie vuote di vetro non restituite vanno a finire nel bidone del vetro, contenitori di plastica nel secco e in questo caso si perderà la cauzione (da 8 fino a 15 cent.).
Al contrario delle bottiglie e contenitori usati una-sola-volta che devono essere lavorati (esempio la plastica ridotta a granuli e poi fusa nuovamente), quelli multiuso vengono semplicemente lavati chimicamente e poi riusati (esempio: una bottiglia di vetro fino a 50 volte; una bottiglia di plastica fino a 25); non ne guadagna solo il clima ma anche i posti di lavoro che vengono conservati.
Nel 1991, la Germania ha adottato l’Ordinanza sulla prevenzione dei rifiuti di imballaggio, la quale impone a tutti i produttori di raccogliere e, quindi, riciclare o riutilizzare le confezioni dopo che sono state smaltite dai consumatori; le aziende diventano responsabili per i loro imballaggi fino al termine del loro ciclo di vita, incoraggiati così a confezionare merci con meno materiali, in modo da minimizzare i costi di riciclo e smaltimento. L’ordinanza si concentra sul miglioramento di tre categorie di imballaggi: imballaggi per il trasporto (casse e scatole di spedizione); imballaggio secondario (cassette non essenziali); l’imballaggio primario (involucri che vengono a contatto con il prodotto, come i tubetti del dentifricio).
I produttori pagano una quota per diventare membro del Duales System Deutschland GmbH (DSD) ed essere quindi autorizzati a stampare il marchio Der Grüne Punkt (Punto Verde) su tutti i loro imballaggi, garantendone la qualità. Le tasse vengono decise in base al materiale, il peso e il numero di elementi che lo compongono. Il DSD prende in considerazione anche quanto costerà raccogliere, ordinare, trattare e riciclare i diversi materiali.
Dal 1/1/09, con la quinta riforma della suindicata Ordinanza i produttori e i distributori di prodotti contenuti in imballi e confezioni di vendita o destinati agli utenti finali hanno l’obbligo di ritirare tali confezioni, una volta usate, allo scopo di riutilizzarle o riciclarle (per cui non sarà più obbligatorio apporre il Punto Verde sulle confezioni). Per adempiere a tale normativa le aziende devono associarsi ad un sistema duale di raccolta predisposto a livello nazionale al recupero degli imballaggi. Le nuove disposizioni prevedono che non sarà più possibile per le aziende effettuare l’autorecupero delle confezioni di vendita da loro poste in commercio. Ogni singolo prodotto dovrà partecipare al sistema di smaltimento di un Duales System tedesco per non incorrere in sanzioni e i produttori devono periodicamente versare direttamente al Sistema Duale il contributo dovuto.
Gli imballi vengono recuperati a casa del consumatore (sacco/contenitore giallo) o raccolti tramite le campane per la raccolta differenziata. Successivamente vengono selezionati ed entrano nel ciclo di recupero. L’80% di tutte le confezioni devono, secondo la legge tedesca, essere recuperate attraverso questo ciclo. In questo modo vengono risparmiate le limitate risorse naturali. I materiali riciclati possono essere riutilizzati come le materie originarie (vetro- bottiglie, carta- scatole, ecc.), oppure possono sostituire materie prime in altri cicli produttivi.
Una volta raccolti i rifiuti, la maggior parte è trasferita direttamente ad un impianto di smistamento, dove le parti riciclabili vengono separate da quelle non riciclabili. I materiali che, principalmente, vanno agli impianti di smistamento sono carta e cartone, imballaggi, prodotti tessili e calzature, rifiuti ingombranti, rifiuti pericolosi, rottami metallici, elettronici e batterie.
Da un impianto di cernita, il materiale viaggia in direzioni diverse, ad esempio: la carta va in cartiera, il vetro va a un impianto di trasformazione e successivamente in vetreria, i capi d’abbigliamento ai distributori di seconda mano.
Tutto ciò che non può essere riciclato verrà incenerito o sottoposto a trattamento meccanico/biologico, prima di essere portato in una discarica.
PRO Europe (l’organizzazione per i sistemi di gestione dei rifiuti di imballaggio europeo) segnala che 3,2 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggi commerciali tedeschi sono state recuperate nel 2007, oltre l’88% di tutte le confezioni prodotte in Germania quell’anno.
In Germania nell’ultimo decennio sono state chiuse molte discariche per rifiuti urbani, ma sono stati costruiti molti termovalorizzatori in previsione di un aumento della produzione di immondizia; è stata una previsione che si è rivelata non corretta perché il già alto tasso di riciclo dei tedeschi è aumentato ancora, mettendo in crisi queste centrali elettriche e costringendole a rivolgersi all’importazione dagli altri Paesi dell’UE meno attenti al problema e desiderosi di disfarsi dei propri rifiuti. I prezzi di incenerimento dei rifiuti non pericolosi in Germania sono, però, risaliti nel 2014 (in 3 anni passati da circa 30€/ton. a 80€/ton.); gli aumenti riguardano sia i termovalorizzatori che gli impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) di proprietà sia pubblica che privata, e per il 2015/6 sono previsti ulteriori aumenti. Questa inversione di tendenza è dovuta alla riduzione significativa della sovracapacità di trattamento degli impianti tedeschi, dovuta sia alla maggiore produzione di rifiuti interna che all’importazione di rifiuti dagli altri Paesi Europei.
Una caratteristica importante da sottolineare riguarda l’idea tedesca del riciclo non applicata solo alla comune immondizia, ma praticamente a tutto ciò che riguarda la routine quotidiana: per esempio si sono sviluppati negozi per vendita di prodotti riciclati (es. vestiti, accessori, oggettistica, ecc.); l’abitudine al regalare ciò di cui non si ha più bisogno invece di gettarlo via (dai mobili ai vestiti); in generale si raccomanda di fare attenzione al momento degli acquisti, ad esempio:  preferenza alle ricariche dei vari prodotti; riciclabilità e rispetto dell’ambiente dei prodotti e delle loro confezioni; la buona qualità dei prodotti per evitare il loro deterioramento o la moltiplicazione dei rifiuti.
Insomma, l’impostazione della gestione dei rifiuti è regolata da leggi che impongono il riutilizzo dei materiali contenuti nel rifiuto, ma soprattutto da una severa vigilanza sull’effettiva osservanza di tali disposizioni … un buon esempio che fa capire tutti i limiti dell’attuale gestione (anche di quella più positiva) che avviene in Italia.

Euro Mazzi

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