Il Comune di San Giuliano (31.410 abitanti in Provincia di Pisa) ha adottato il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta su tutto il territorio comunale nel 2011; nel 2014 ha raggiunto l’84,19% di RD certificata, raddoppiando la percentuale del 2010 (RD al 41,80%). La produzione complessiva di RSU è stata nel 2014 di 14.011,38 ton. (in calo rispetto ai 18.495 ton. del 2006); la produzione di RSU indifferenziati ammonta a 3.449,86 ton. (pari a una produzione per abitante di 109,83 kg./anno).
Si
è trattato di un positivo risultato e, infatti, per il terzo anno consecutivo
il Comune di San Giuliano Terme ha ricevuto l’attestato di “comune riciclone”, titolo derivante dall'iniziativa nazionale di
Legambiente.


In
effetti, il piano finanziario TARI 2014 prevedeva costi di base per € 5.322.678,47 e quello del 2015 per €
5.560.145,99, con un incremento di € 237.467,52 (+4,46%), pur in presenza di un
incremento della raccolta differenziata.
La
stessa Geofor si difendeva portando l’esempio del Comune di Cascina (44.901
abitanti, con un RD al 81,72%), il quale nel 2012 aveva ancora la raccolta
stradale e nel 2014 ha organizzato quella domiciliare passando da un costo base
TARI di € 6.325.748,34 (143,89 €/ab.) nel 2012 ad un costo di € 6.385.422,92
(142,00 €/ab.) nel 2014, ma che sarebbe stato di € 6.479.543,23 (144,09 €/ab.)
se avesse continuato con la raccolta stradale.

Ciò
che colpisce sono la bassa incidenza dei
ricavi derivanti dalla gestione del materiale differenziato che non
compensano l’aumento complessivo dei costi. In proposito è utile verificare
quanto riportato nel bilancio 2014 di Geofor Spa, dove si legge che: “dall’attività di riciclaggio dei rifiuti la
società ha conseguito i seguenti ricavi: € 1.412.780 per la vendita della carta
e degli imballaggi in cartone alle cartiere; € 254.684 per la vendita del ferro
e delle batterie; € 14.612 per la vendita della plastica”.

Inoltre,
nel bilancio si evidenzia per ciascun centro di raccolta le quantità complessive
di rifiuti conferiti e gli sconti cui hanno avuto e avranno diritto gli utenti
a seguito dei conferimenti effettuati nel 2014: per San Giuliano i conferimenti
sono kg. 1.066.609,70 e gli sconti ammontano a € 108.710,30; mentre per tutti i
comuni serviti da Geofor i conferimenti sono stati di kg. 14.726.427,10 e gli
sconti sono stati di € 381.905,35.

Intanto,
devono trovare adeguate risposte anche ad alcuni problemi di natura più
amministrativa: a) la questione dei ritardi nei pagamento della tariffa da
parte degli utenti, nonché quello del fenomeno dell’evasione tributaria e degli
insoluti riferite alla Tari che crea seri squilibri finanziari al Comune; b) altro
argomento riguarda i costi amministrativi di accertamento, bollettazione e
riscossione del tributo affidato a Geofor e di cui è stato richiesto
l’eventuale internalizzazione nella speranza di un controllo più diretto
sull’eventuale evasione o insolvenza.
Tutte
queste problematiche assai articolate e complesse, chiamano in causa necessariamente
l’azienda che gestisce il servizio che
fino ad oggi è stata Geofor Spa, società per il 60% di proprietà di una
ventina di Comuni e per il restante 40% in mano a soci privati (tra cui il
Gruppo Forti e alcune banche). La società effettua il servizio in 25 comuni
della Provincia di Pisa per un totale di circa 380 mila residenti, di cui nel
2014 sono dodici i comuni che effettuano la raccolta porta a porta sull’intero
loro territorio comunale.

Geofor ha chiuso
il bilancio 2014 con un utile (per l’ottavo anno consecutivo) pari a
€ 1.472.600 euro (era di € 473.528 nel 2013); i ricavi delle vendite e delle
prestazioni ammontano a 61,7 €/mil. (erano 59,2 nel 2013). L’azienda possiede
una buona solidità aziendale; ha una buona capacità di far fronte agli impegni
finanziari a breve termine con le proprie disponibilità liquide; ha una
situazione di equilibrio finanziario ed è in grado con le proprie attività
finanziarie di compensare l’esposizione debitoria, in ragione del fatto che non
si hanno debiti finanziari mentre si hanno crediti finanziari a breve e a
medio-lungo termine. Tale situazione è favorita anche dalla gestione del
servizio accertamento e riscossione della TARI da parte di dieci comuni che
permette all’azienda di disporre di notevole liquidità.
Ma Geofor ora si ritrova ad un bivio: da
una parte, deve fare nuovi investimenti
sia per nuovi impianti (di selezione, di trattamento e di compostaggio), che di
revisione di quelli esistenti come nel caso per esempio del termovalorizzatore,
poiché “Non è ulteriormente differibile
un radicale intervento di revamping dell’impianto. Al riguardo non si possono
che attendere le determinazioni dell’ATO Toscana Costa che ha previsto con il
piano straordinario la sospensione dell’attività nel 2016 e la verifica
tecnica, da effettuarsi entro il 2018, a valle dell’individuazione del socio operativo
di RetiAmbiente Spa che deve presentare una propria offerta per il servizio di
recupero energetico”; dall’altra, deve iniziare
una nuova vita, dopo il riacquisto
da parte degli enti pubblici delle quote dei privati (pare attuata in data 22-23/12/2015, con l’uscita
dei soci
privati a seguito liquidazione del valore
complessivo delle loro quote azionarie ammontante a 5.620.000 euro circa, sulla
base di quanto determinato dei periti incaricati BDO-Mazars), per poi effettuare il conferimento e la ricapitalizzazione di RetiAmbiente Spa (la cui assemblea in proposito di 92
Comuni si è tenuta a Pisa il 28/12/2015). Il passo successivo sarà quello della
gara: Retiambiente, ricapitalizzata con il valore di tutte le società che
conferiranno in essa, metterà a gara il
45% delle proprie azioni e individuerà un partner con cui avviare la gestione
dei rifiuti a livello di Ambito, con una società di natura mista: 55%
pubblica, 45% privata. E’ previsto che questo percorso possa realizzarsi nel
2016 e che il nuovo gestore unico possa operare nel 2017. Ma
questa sarà un’altra storia …
Euro Mazzi
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