La
prima cosa che colpisce leggendo il Rendiconto di Gestione al 31/12/13 sono
alcuni elementi critici presenti nel conto
del patrimonio:
a)
l’alto
valore dei crediti ammontanti a € 22.292.756,71 in aumento di circa un milione rispetto all’ammontare
del 2012, pari a € 21.284.713,45;
b)
l’ancora
più elevato ammontare dei debiti pari a € 58.642.473,81 in diminuzione di
€ 1.683.916,64 rispetto all’ammontare di € 60.326.390,45 del 2012;
c)
Acam
Spa reclama crediti verso il Comune di Sarzana per ben € 5.377.628,04 di cui crediti
contestati dal Comune per € 682.283,89 solo verso Acam Ambiente Spa. A sua volta Acam Spa deve riconoscere al
Comune € 178.726,07;
d)
L’alto
valore delle partecipazioni riportate a bilancio per complessivi € 9.662.242,76,
di cui per valore delle imprese partecipate € 8.604.329,96 e del valore delle
imprese controllate pari a € 1.057.912,80, valori su cui si nutrono dubbi non
solo perché non sono riportate adeguate considerazione sui bilanci delle
imprese, ma soprattutto per lo stato di crisi in cui versa il gruppo Acam che probabilmente
ha modificato il valore effettivo della partecipazione stessa.
La seconda cosa che colpisce è l’elevata pressione fiscale che rappresenta il prezzo pagato dal cittadino per usufruire dei servizi forniti dal Comune. Questa pressione è in continuo aumento: quella per abitante passa da € 712,55 del 2009 a € 903,05 del 2013, ma è ben più significativa la pressione fiscale su ogni famiglia che passa rispettivamente da € 1.580,40 a € 1.963,25 con un incremento di € 547,90 (+25,74%).
La seconda cosa che colpisce è l’elevata pressione fiscale che rappresenta il prezzo pagato dal cittadino per usufruire dei servizi forniti dal Comune. Questa pressione è in continuo aumento: quella per abitante passa da € 712,55 del 2009 a € 903,05 del 2013, ma è ben più significativa la pressione fiscale su ogni famiglia che passa rispettivamente da € 1.580,40 a € 1.963,25 con un incremento di € 547,90 (+25,74%).
Terza
osservazione. L’andamento delle entrate correnti è in costante aumento dal 2009
al 2013 attestandosi a 22,5 €/milioni, mentre le spese correnti hanno
subito un andamento oscillante: in diminuzione tra il 2009 e il 2010, per
poi aumentare a 21,4 €/milioni. Ma è più significativo il raffronto dell’andamento tra entrate e
spese correnti passate da una somma superiore delle spese di - € 888.944 del 2009
a - € 629.167,99 del 2010; ora invece vi è una differenza positiva di
+€ 1.059.648,56 del 2013. Tale risultato (positivo) è dovuto da una parte ad un
aumento della pressione fiscale sui cittadini sarzanesi, ma soprattutto da una
riduzione della spesa operata negli ultimi tre anni.
Quarta
osservazione. Esiste un alto livello di indebitamento seppur in costante riduzione (a conferma dell’alto
livello di debiti riscontrato nel conto del patrimonio). L’indebitamento totale
diminuisce dai 36,1 €/milioni del 2009 a 31,4 €/milioni del 2013, ma tale
diminuzione pesa sull’ammontare delle risorse annuali destinate a rimborsare i
prestiti, ammontare passato da € 2.069.781,02 del 2009 a ben € 3.494.989,76 del
2013. Da notare che l’indebitamente per
abitante è molto elevato e passa da € 1.899,89 del 2009 a € 1.434,11 del 2013.
Quinta
osservazione. L’elevato costo del personale che passa da 5,9 €/milioni del 2009 a €
5.810.577,99 del 2013, nonostante una riduzione numerica del personale passato
da 141 dipendenti nel 2009 a 135 dipendenti nel 2013, con un costo unitario cresciuto da € 41.973,67 per dipendente a
€ 43.041,32.
Sesta osservazione. Il grado di rigidità del bilancio del Comune di Sarzana è notevolmente cresciuto, in quanto ci sono meno risorse a disposizione per le scelte della politica amministrativa dell’Ente. Infatti. L’indice di rigidità strutturale (cioè la somma di costo del personale con il costo per il rimborso dei prestiti in rapporto alle entrate correnti) è in netta crescita, passando dal 36,65% al 41,29% in gran parte dovuto al crescente peso degli oneri per rimborso prestiti.
Sesta osservazione. Il grado di rigidità del bilancio del Comune di Sarzana è notevolmente cresciuto, in quanto ci sono meno risorse a disposizione per le scelte della politica amministrativa dell’Ente. Infatti. L’indice di rigidità strutturale (cioè la somma di costo del personale con il costo per il rimborso dei prestiti in rapporto alle entrate correnti) è in netta crescita, passando dal 36,65% al 41,29% in gran parte dovuto al crescente peso degli oneri per rimborso prestiti.
In
conclusione: l’analisi del Rendiconto 2013 del Comune di Sarzana
evidenzia serie criticità dovute tutte a scelte politiche locali e non dipende dalle
conseguenze della politica economica e di bilancio dello Stato.
Ne consegue che tale precaria situazione finanziaria è pagata dai cittadini sarzanesi in prima persona con un costante aumento della pressione fiscale di origine comunale e con un livello di indebitamento assai elevato.
(post scritto originariamente in data 15/4/2014, revisionato e aggiornato in data 8/6/2018)
NOTA DI AGGIORNAMENTO CON IL RENDICONTO DEL 31/12/2017 (NB: Si utilizzano i dati del rendiconto al 31/12/2017 per confrontarli con quelli del 2013, mantenendo la medesima impostazione originaria).
Sul terzo punto, le entrate correnti sono in leggera diminuzione a € 21.871.267,50 (-3.05%), mentre le spese correnti diminuiscono di più (-9,05%) e si attestano a € 19.696.028.92. La differenza tra entrate e spese correnti è positivamente aumentata a conferma sia del mantenimento di una forte pressione fiscale a fronte di una lenta ma significativa riduzione della spesa corrente.
In merito al quarto punto, occorre rilevare la riduzione dell’indebitamento che si attesta a 27,4 €/milioni (pari a -14,70%).
Per quanto riguarda il quindi punto, la spesa del personale ammonta a € 5.086.160,24 (-14,24%), ma permane ad un livello alto, nonostante la riduzione.
La Relazione al rendiconto 2017 si apre, infatti, con questa frase: “Per il Comune di Sarzana l’esercizio 2017 si chiude con un risultato, al netto degli accantonamenti, di euro € -4.795.774,78 migliorato rispetto all’anno 2016 di euro 269.134,56, rispettando il previsto riassorbimento del disavanzo derivante dal processo di riaccertamento straordinario dei residui nel rispetto del piano di rientro trentennale” stabilito nel 2015. Il rendiconto 2015 si era, infatti, chiuso con un disavanzo di € 5.316.980,65, quello del 2016 con un deficit di € 5.064.909,34, quello del 2017 con un passivo di € 4.795.774,78 e nel preventivo 2018 tale disavanzo dovrebbe attestarsi su € 4.336.877,65.
Alla luce di questi negativi risultati di amministrazione, non si comprende come la campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale (giugno 2018) sia stata priva di analisi, riflessioni e proposte su come uscire da questa pesante situazione economica e finanziaria, situazione che comunque contrasta con l’enfasi entusiastica del Sindaco uscente.
Se è legittimo offrire agli elettori una prospettiva migliore, la propaganda elettorale dovrebbe comunque essere realistica e non frutto di calcolata tecnica propagandistica basata su “fantasiose e irrealistiche” promesse. La vera sfida per i prossimi 5 anni non sarà quella di rincorrere i sogni, sarà semmai quella di uscire da una continua e nefasta autocelebrazione per attivare un percorso di risanamento e di riorganizzazione del Comune sarzanese.
Euro Mazzi
Ne consegue che tale precaria situazione finanziaria è pagata dai cittadini sarzanesi in prima persona con un costante aumento della pressione fiscale di origine comunale e con un livello di indebitamento assai elevato.
(post scritto originariamente in data 15/4/2014, revisionato e aggiornato in data 8/6/2018)
NOTA DI AGGIORNAMENTO CON IL RENDICONTO DEL 31/12/2017 (NB: Si utilizzano i dati del rendiconto al 31/12/2017 per confrontarli con quelli del 2013, mantenendo la medesima impostazione originaria).
Sul
primo aspetto, il confronto del 2017 con il 2013 evidenzia un aumento dei
crediti a causa delle difficoltà che il Comune manifesta sul piano della
effettiva riscossione dei crediti; una significativa riduzione dei debiti che
però permangono ancora ad un livello alto; una perdita consistente del valore
delle partecipate, in gran parte derivate dalla crisi del Gruppo Acam. In
particolare le differenze 2017 sul 2013 evidenziano: a) i crediti ammontano a €
28.316.327,15 con in incremento di € 6.023.570,44 (pari al 21,27%); b) i
debiti ammontano a € 33.840.393,45 con una diminuzione di € 24.802.080 (pari al
-73.29%); c) il valore delle partecipate è pari a € 3.408.526,64 con una
perdita di ben € 6.458.093,12 (pari a -189,47%, perdita che conferma i dubbi
allora espressi sul reale valore riportato nel rendiconto 2013).
Sulla
seconda osservazione, la pressione fiscale si è mantenuta sempre a livelli alti con
leggero incremento attestandosi a € 929,75 quella per abitante e a € 2.022,36
quella per le famiglie.Sul terzo punto, le entrate correnti sono in leggera diminuzione a € 21.871.267,50 (-3.05%), mentre le spese correnti diminuiscono di più (-9,05%) e si attestano a € 19.696.028.92. La differenza tra entrate e spese correnti è positivamente aumentata a conferma sia del mantenimento di una forte pressione fiscale a fronte di una lenta ma significativa riduzione della spesa corrente.
In merito al quarto punto, occorre rilevare la riduzione dell’indebitamento che si attesta a 27,4 €/milioni (pari a -14,70%).
Per quanto riguarda il quindi punto, la spesa del personale ammonta a € 5.086.160,24 (-14,24%), ma permane ad un livello alto, nonostante la riduzione.
Sulla sesta osservazione, la
rigidità strutturale del bilancio è migliorata passando dal 41,29% del 2013 al
32,74% del 2017, ma se si aggiunge l’incidenza della spesa sui rifiuti (tenuto
conto che nelle entrate si ritrova la corrispondente TARI) si può notare che
questo grado di rigidità diventa più significativo: nel 2013 raggiunge il 64,91%
mentre nel 2017 discende al 59,43%, ma rimane ad un livello molto alto. Dunque,
le tre voci (spesa del personale, spesa per rimborso prestiti, spesa gestione
dei rifiuti) assorbono mediamente il 60% delle risorse disponibili, lasciando una
limitata differenza per far fronte a tutti i rimanenti servizi e prestazioni
comunali.
In
merito alle conclusioni sul rendiconto 2013, le criticità allora rilevate hanno
mantenuto la loro validità e i sarzanesi hanno continuato a subire una costante
elevata pressione fiscale comunale. Il più significativo miglioramento riguarda
la diminuzione dei debiti (compreso l’indebitamento), ma è emerso un preoccupante
problema riguardante la capacità di riscuotere i tributi comunali. Sotto questo
profilo, la precarietà finanziaria del Comune di Sarzana è emersa nella sua
negativa dimensione nel 2015 a seguito del riaccertamento straordinario dei
residui attivi e passivi. La Relazione al rendiconto 2017 si apre, infatti, con questa frase: “Per il Comune di Sarzana l’esercizio 2017 si chiude con un risultato, al netto degli accantonamenti, di euro € -4.795.774,78 migliorato rispetto all’anno 2016 di euro 269.134,56, rispettando il previsto riassorbimento del disavanzo derivante dal processo di riaccertamento straordinario dei residui nel rispetto del piano di rientro trentennale” stabilito nel 2015. Il rendiconto 2015 si era, infatti, chiuso con un disavanzo di € 5.316.980,65, quello del 2016 con un deficit di € 5.064.909,34, quello del 2017 con un passivo di € 4.795.774,78 e nel preventivo 2018 tale disavanzo dovrebbe attestarsi su € 4.336.877,65.
Alla luce di questi negativi risultati di amministrazione, non si comprende come la campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale (giugno 2018) sia stata priva di analisi, riflessioni e proposte su come uscire da questa pesante situazione economica e finanziaria, situazione che comunque contrasta con l’enfasi entusiastica del Sindaco uscente.
Se è legittimo offrire agli elettori una prospettiva migliore, la propaganda elettorale dovrebbe comunque essere realistica e non frutto di calcolata tecnica propagandistica basata su “fantasiose e irrealistiche” promesse. La vera sfida per i prossimi 5 anni non sarà quella di rincorrere i sogni, sarà semmai quella di uscire da una continua e nefasta autocelebrazione per attivare un percorso di risanamento e di riorganizzazione del Comune sarzanese.
Euro Mazzi
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