Con
decreto del 19/07/2013 di omologazione emesso dal Tribunale della Spezia,
passato in giudicato in data 18/09/2013, le società del Gruppo ACAM sono state
ammesse alla procedura di ristrutturazione del debito ex art. 182 della legge
fallimentare.
Il
Piano di Ristrutturazione (o di Riassetto) del debito prevede una serie articolata di interventi approvati sia dai
creditori che dal Gruppo ACAM, nonché dai soci e, quindi, dai rispettivi Consigli
Comunali. Il Piano è determinato in riferimento al periodo 2013-2018, al termine del quale le società del Gruppo dopo aver rispettato una serie precisa di
impegni possono recuperare una “normalità” operativa nella logica della
“continuità aziendale”. Il Piano individua, invece, nel 2033 il momento in cui si potranno verificare i presupposti e
le condizioni per ipotizzare il definitivo riacquisto di riequilibrio economico
finanziario.
Il
Piano prevede precisi obblighi comportamentali, come per esempio: notevoli sacrifici ai lavoratori (con
decurtamenti di salario, demansionamenti, prepensionamenti, mobilità,
trasferimenti, ecc.); la vendita degli assets più importanti presenti nel
Gruppo (cessioni delle partecipazioni in Acam Gas, Acam Clienti, Acam Ambiente,
centrali energetiche di Centrogas); notevoli
sacrifici ai cittadini (aumento graduale ma progressivo delle tariffe).
Euro Mazzi
L’immediata
attuazione del Piano sta sicuramente portando dei benefici al Gruppo ACAM; i miglioramenti si sono evidenziati sia nel
bilancio consolidato del 2013 che in quello del 2014; l’esposizione debitoria è calata, anche se in ambito finanziario
permangono ancora notevoli difficoltà e la patrimonializzazione resta eccessivamente
bassa. La situazione economica mostra buoni segnali di miglioramento, seppur
nell’ambito di un globale ridimensionamento
a seguito delle vendite di alcuni assets aziendali.
La strada è ancora lunga, poiché
l’indebitamento è stato ristrutturato, ma non eliminato; l’efficacia del Piano
potrà diventare strutturalmente positiva solo se si consoliderà nel tempo il contenimento dei costi,
l’efficientamento organizzativo e l’aumento dei ricavi.
Il
Piano di Riassetto 2013 per quanto riguardava la società Acam Ambiente spa (la
quale gestisce in house il servizio comunale
di raccolta e smaltimento dei rifiuti) prevedeva:
-
l’acquisizione
da ACAM Spa dell’impianto CDR, e dei correlati crediti/debiti finanziari e
commerciali;
-
la
cessione di un iniziale 49% di ACAM Ambiente, con eventuale possibilità di
cedere successivamente il controllo per 7 €/mln. entro la fine del 2014;
-
la
realizzazione della nuova discarica di servizio il località Mangina, con
investimenti pari a circa 14 €/mln. nel triennio 2013 – 2015;
-
l’utilizzo
della discarica di Vallescura e l’avvio della discarica di Saturnia;
-
l’acquisto
di automezzi e di contenitori necessari allo sviluppo del servizio di raccolta
porta a porta su tutti i Comuni gestiti da ACAM, nel periodo 2013 – 2018, per
un importo di circa 11 €/mln.;
-
il
raggiungimento degli obiettivi di
raccolta differenziata al 65% entro il 2017 su tutti i Comuni serviti,
tramite il passaggio dalla raccolta “stradale” alla raccolta “domiciliare”, con
conseguente riduzione dei costi di smaltimento superiore ai maggiori costi di
raccolta connessi al nuovo sistema di raccolta;
-
il
riallineamento dei contratti di servizio con i Comuni, a copertura degli effettivi costi di gestione (in pratica l’adozione
della TARI per tutti i Comuni);
-
l’assorbimento
di personale dalle altre aziende del Gruppo per effetto del passaggio al
sistema di raccolta “domiciliare” e di alcune internalizzazioni di servizi
attualmente appaltati a terzi.
Queste previsioni del Piano sono state in
parte disattese: la discarica di Mangina è stata, dopo le vivaci proteste
delle locali popolazioni, bocciata dalla Regione nel gennaio 2014; quella di
Vallescura è stata chiusa; quella di Saturnia è in via di predisposizione.
Conseguentemente i rifiuti spezzini
vengono conferiti ancora oggi fuori Regione, con notevoli costi di trasporto e
di conferimento.
Queste
vicende dimostrano che il ciclo dei
rifiuti a livello della Provincia spezzina non è chiuso e, al momento, non
è stata ancora individuata una valida soluzione alternativa.
L’incendio
avvenuto presso l’impianto CDR di Saliceti nel marzo 2013 ha creato notevoli
danni, rendendo quindi necessaria la realizzazione di alcuni interventi per il
ripristino della sua completa funzionalità per un importo complessivo di circa
3,2 €/mln..
In
data 30/12/2013 è stato sottoscritto l’atto di conferimento, avente decorrenza
dall’l/1/2014, del ramo di azienda facente capo all'impianto di produzione CDR,
sito in loc. Saliceti (Comune di Vezzano L.) comprensivi dei correlati debiti,
alla Società ACAM Ambiente, per un valore di 2,6 milioni di euro. Nel
conferimento era compreso anche: i risconti dei contributi pubblici (circa 20 €/mil.);
il mutuo Dexia-Crediop (assistito da fidejussione a prima richiesta rilasciata
alla Banca dai Comuni azionisti) per circa 14 €/mln. al 2013, da rimborsare
entro il 2028; i debiti e crediti di natura commerciale correlati e
riconducibili al CDR, tra cui il debito commerciale verso Ladurner per la
fornitura dell’impianto CDR, pari a circa 6,5 €/mln., e i crediti commerciali,
pari a 3,5 €/mln.
Con
il Piano Regionale dei rifiuti, approvato in via definitiva il 25/3/2015, l'impianto di Saliceti per la produzione
CDR viene definito “di livello regionale”
per produzione di CSS (combustibile solido secondario) nell’alveo della pianificazione
dell’Ambito Regionale per la gestione dei rifiuti, aprendo la possibilità al
conferimento dei rifiuti provenienti anche da altre province liguri,
conferimento di fatto già in atto fin dal dicembre 2014.
Nel
frattempo, lo slittamento dell’avvio
della raccolta porta a porta con conseguente ritardo nel conseguimento
degli obiettivi di raccolta differenziata nel triennio 2015-2017, a causa anche
del ritardo nell’erogazione di uno specifico finanziamento complessivo di 1,5 €/mln.
(erogato tra giugno-settembre 2014) per l’acquisto dei mezzi necessari
all’espletamento del servizio, ha comportato lo slittamento nella realizzazione
del Sito di recupero e bonifica in Località Saturnia, e conseguente ha
comportato la riprogrammazione dell’investimento per il biennio 2015-2016 con
effetti sulla gestione a partire dal 2017.
Nel
frattempo era pervenuta ad Acam la proposta da parte di un Raggruppamento
temporaneo d’impresa (RTI) costituita da due società IREN e Ladurner per la gestione in partnership dell’impianto CDR di Saliceti e dell’impianto di
Boscalino attualmente funzionante come stazione di trasferenza dei rifiuti
organici. Questa proposta prevede il Progetto
Newco, in una prima fase da considerare alternativo al progetto della
cessione del 49% di ACAM Ambiente, in quanto presume la costituzione di una nuova
società (Newco) a cui affidare la gestione dell’impianto CDR di Saliceti e
quello di Boscalino con la contestuale cessione del 51% delle quote societarie
ad un partner industriale per un
prezzo di acquisto minimo di 7,1 €/mln..
Questa
proposta, seppure con modalità ed effetti societari differenti rispetto a
quanto previsto dal Piano di Riassetto dovrà
consentire ad ACAM SpA di recuperare la liquidità necessaria a far fronte agli
impegni presi con le Banche Finanziatrici seppur con uno slittamento temporale
di 2 anni.
Nello
specifico la proposta avanzata da RTI IREN-Ladurner prevede:
-
la scissione
parziale e proporzionale di Acam Ambiente (società scissa) e la costituzione
di una nuova Società (Newco Impianti SpA - beneficiaria). Nella beneficiaria
confluiranno il ramo aziendale CDR (usufrutto dell’impianto di Saliceti) ed il
ramo aziendale compostaggio (usufrutto dell’impianto Boscalino); mentre nella
società scissa (Acam Ambiente) permarranno tutti i mezzi, le attrezzature e gli
impianti afferenti il ramo di azienda raccolta e trasporto, inclusa la raccolta
differenziata ed i connessi impianti.
-
ACAM
SpA, affidataria in house del ciclo
integrato dei rifiuti, organizza ed attua le relative attività mediante ACAM Ambiente, per la parte afferente la
raccolta, il trasporto, lo spazzamento, ivi incluse la raccolta e
valorizzazione del rifiuto differenziato: realizza altresì, mediante la
beneficiaria, gli investimenti riguardanti gli impianti oggetto di scissione,
nella forma del project finance su
iniziativa privata.
-
La
beneficiaria (la Newco) attuerà in regime di concessione le seguenti
attività: • realizzazione degli investimenti programmati su impianto CDR e
Boscalino; • realizzazione di un impianto di Digestione anaerobica presso il
sito di Boscalino; • gestione e manutenzione dell’impianto CDR; • trattamento
della frazione organica e verde; • gestione e manutenzione dell’impianto di
trasferenza/compostaggio di Boscalino.
-
Il
prezzo per la cessione del 51% della società Newco è pari a 7,158 €/mln.,
dilazionato in due tranche: prima rata pari a 4,158 €/mln.; seconda rata pari a
3,0 €/mln. nel 2016. A questa somma potrebbe aggiungersi nel primo esercizio (2017) un versamento di 1,0 €/mil. e un secondo versamento nel secondo esercizio (2018) di 2,0 €/mln. funzionali ad una
verifica delle condizioni economiche della Newco.
A fronte del realizzarsi dell’ipotesi di investimento dell’impianto di
digestione anaerobica di Boscalino, è previsto il riconoscimento, una tantum,
ad ACAM Ambiente di 450 mila Euro per la concessione in godimento dell’area.
-
La
durata in concessione dell’affidamento
del servizio è pari a 26 anni e tale ipotesi presuppone un prolungamento in house della gestione dei rifiuti ad ACAM
Ambiente con scadenza 2042.
-
La
sottoscrizione da parte della Newco
di un contratto di service relativo
alla fornitura di servizi generali e di pesa per un valore di 450 €/mila anno.
-
La
disponibilità del socio privato a fornire apposita contro garanzia, per la propria quota di competenza, al Comune
della Spezia in relazione alla fideiussione rilasciata dallo stesso Comune a
Dexia Crediop per il finanziamento dell’impianto CDR (18 €/mln.).
-
Gli investimenti da realizzare
per l’impianto CDR e la stazione di trasferenza sono pari a 6,7 €/mln. e per
l’impianto di Digestione anerobica sono pari a 8,6 €/mln., investimenti che
saranno finanziati al 30% con un prestito da parte dei soci industriali e per
il 70% con finanziamento bancario senza alcuna garanzia richiesta al socio ACAM
SpA.
-
La tariffa di
conferimento
che NEWCO applicherà ad ACAM Ambiente è così composta: 185 Euro/t per il
conferimento all’impianto CDR; 89 Euro/t per il conferimento dell’Organico
all’impianto di digestione anerobica di Boscalino (a regime); 48 Euro/t per il
conferimento del Verde all’impianto di compostaggio di Boscalino (a regime).
-
E’
previsto anche il trasferimento/distacco
a supporto dell’impianto CDR per un totale di 14 unità, mentre a supporto
dell’impianto di Boscalino si prevede un trasferimento/distacco per un totale
di 4 unità.
Un
crono-programma fitto di scadenze e di procedure complesse, dunque, al termine
del quale Acam Ambiente sarà
completamente diversa da quella attuale. Lo stesso Amministratore Delegato
di Acam, Garavini, ha così commentato in una intervista apparsa il 27/3/15: “bisogna prima di tutto tenere conto del
fatto che un partner industriale per la
gestione degli impianti è assolutamente necessario: servono 25 milioni di
euro di investimenti per rendere Saliceti e Boscalino redditizi e per
permettere di abbassare le tariffe aggregando al trattamento dei rifiuti
spezzini quelli provenienti dal Tigullio. E, come è noto, Acam Ambiente non è certo nelle condizioni di affrontare un esborso
del genere (…) Quando gli impianti saranno rinnovati ed entreranno a
regime avremo a Boscalino un vero
impianto di trattamento dell'umido attraverso un biodigestore aerobico,
mentre Saliceti sarà in gradi di
produrre Css, invece di Cdr e biostabilizzato, con importanti ripercussioni
sui costi di smaltimento”.
Questa
vicenda nel suo complesso, ma anche le stesse dichiarazioni di Garavini, dimostrano
quanto siano state fallimentari le scelte strategiche e i comportamenti quotidiani
della classe politica locale (in gran parte del PD) nella pessima gestione del
Gruppo Acam.
(fine seconda parte ... ma la storia continua)
Euro Mazzi
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