castelnuovo magra

castelnuovo magra

mercoledì 16 dicembre 2015

IL LUNGO CREPUSCOLO DI ACAM: AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI RIASSETTO 2013 (seconda parte)

Con decreto del 19/07/2013 di omologazione emesso dal Tribunale della Spezia, passato in giudicato in data 18/09/2013, le società del Gruppo ACAM sono state ammesse alla procedura di ristrutturazione del debito ex art. 182 della legge fallimentare.
Il Piano di Ristrutturazione (o di Riassetto) del debito prevede una serie articolata di interventi approvati sia dai creditori che dal Gruppo ACAM, nonché dai soci e, quindi, dai rispettivi Consigli Comunali. Il Piano è determinato in riferimento al periodo 2013-2018, al termine del quale le società del Gruppo dopo aver rispettato una serie precisa di impegni possono recuperare una “normalità” operativa nella logica della “continuità aziendale”. Il Piano individua, invece, nel 2033 il momento in cui si potranno verificare i presupposti e le condizioni per ipotizzare il definitivo riacquisto di riequilibrio economico finanziario.
Il Piano prevede precisi obblighi comportamentali, come per esempio: notevoli sacrifici ai lavoratori (con decurtamenti di salario, demansionamenti, prepensionamenti, mobilità, trasferimenti, ecc.); la vendita degli assets più importanti presenti nel Gruppo (cessioni delle partecipazioni in Acam Gas, Acam Clienti, Acam Ambiente, centrali energetiche di Centrogas); notevoli sacrifici ai cittadini (aumento graduale ma progressivo delle tariffe).
L’immediata attuazione del Piano sta sicuramente portando dei benefici al Gruppo ACAM; i miglioramenti si sono evidenziati sia nel bilancio consolidato del 2013 che in quello del 2014; l’esposizione debitoria è calata, anche se in ambito finanziario permangono ancora notevoli difficoltà e la patrimonializzazione resta eccessivamente bassa. La situazione economica mostra buoni segnali di miglioramento, seppur nell’ambito di un globale ridimensionamento a seguito delle vendite di alcuni assets aziendali. La strada è ancora lunga, poiché l’indebitamento è stato ristrutturato, ma non eliminato; l’efficacia del Piano potrà diventare strutturalmente positiva solo se si consoliderà nel tempo il contenimento dei costi, l’efficientamento organizzativo e l’aumento dei ricavi.
Il Piano di Riassetto 2013 per quanto riguardava la società Acam Ambiente spa (la quale gestisce in house il servizio comunale di raccolta e smaltimento dei rifiuti) prevedeva:
-          l’acquisizione da ACAM Spa dell’impianto CDR, e dei correlati crediti/debiti finanziari e commerciali;
-          la cessione di un iniziale 49% di ACAM Ambiente, con eventuale possibilità di cedere successivamente il controllo per 7 €/mln. entro la fine del 2014;
-          la realizzazione della nuova discarica di servizio il località Mangina, con investimenti pari a circa 14 €/mln. nel triennio 2013 – 2015;
-          l’utilizzo della discarica di Vallescura e l’avvio della discarica di Saturnia;
-          l’acquisto di automezzi e di contenitori necessari allo sviluppo del servizio di raccolta porta a porta su tutti i Comuni gestiti da ACAM, nel periodo 2013 – 2018, per un importo di circa 11 €/mln.;  
-          il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata al 65% entro il 2017 su tutti i Comuni serviti, tramite il passaggio dalla raccolta “stradale” alla raccolta “domiciliare”, con conseguente riduzione dei costi di smaltimento superiore ai maggiori costi di raccolta connessi al nuovo sistema di raccolta;
-          il riallineamento dei contratti di servizio con i Comuni, a copertura degli effettivi costi di gestione (in pratica l’adozione della TARI per tutti i Comuni);
-          l’assorbimento di personale dalle altre aziende del Gruppo per effetto del passaggio al sistema di raccolta “domiciliare” e di alcune internalizzazioni di servizi attualmente appaltati a terzi.
Queste previsioni del Piano sono state in parte disattese: la discarica di Mangina è stata, dopo le vivaci proteste delle locali popolazioni, bocciata dalla Regione nel gennaio 2014; quella di Vallescura è stata chiusa; quella di Saturnia è in via di predisposizione. Conseguentemente i rifiuti spezzini vengono conferiti ancora oggi fuori Regione, con notevoli costi di trasporto e di conferimento.
Queste vicende dimostrano che il ciclo dei rifiuti a livello della Provincia spezzina non è chiuso e, al momento, non è stata ancora individuata una valida soluzione alternativa.
L’incendio avvenuto presso l’impianto CDR di Saliceti nel marzo 2013 ha creato notevoli danni, rendendo quindi necessaria la realizzazione di alcuni interventi per il ripristino della sua completa funzionalità per un importo complessivo di circa 3,2 €/mln..
In data 30/12/2013 è stato sottoscritto l’atto di conferimento, avente decorrenza dall’l/1/2014, del ramo di azienda facente capo all'impianto di produzione CDR, sito in loc. Saliceti (Comune di Vezzano L.) comprensivi dei correlati debiti, alla Società ACAM Ambiente, per un valore di 2,6 milioni di euro. Nel conferimento era compreso anche: i risconti dei contributi pubblici (circa 20 €/mil.); il mutuo Dexia-Crediop (assistito da fidejussione a prima richiesta rilasciata alla Banca dai Comuni azionisti) per circa 14 €/mln. al 2013, da rimborsare entro il 2028; i debiti e crediti di natura commerciale correlati e riconducibili al CDR, tra cui il debito commerciale verso Ladurner per la fornitura dell’impianto CDR, pari a circa 6,5 €/mln., e i crediti commerciali, pari a 3,5 €/mln.
Con il Piano Regionale dei rifiuti, approvato in via definitiva il 25/3/2015, l'impianto di Saliceti per la produzione CDR viene definito “di livello regionale” per produzione di CSS (combustibile solido secondario) nell’alveo della pianificazione dell’Ambito Regionale per la gestione dei rifiuti, aprendo la possibilità al conferimento dei rifiuti provenienti anche da altre province liguri, conferimento di fatto già in atto fin dal dicembre 2014.
Nel frattempo, lo slittamento dell’avvio della raccolta porta a porta con conseguente ritardo nel conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata nel triennio 2015-2017, a causa anche del ritardo nell’erogazione di uno specifico finanziamento complessivo di 1,5 €/mln. (erogato tra giugno-settembre 2014) per l’acquisto dei mezzi necessari all’espletamento del servizio, ha comportato lo slittamento nella realizzazione del Sito di recupero e bonifica in Località Saturnia, e conseguente ha comportato la riprogrammazione dell’investimento per il biennio 2015-2016 con effetti sulla gestione a partire dal 2017.

Nel frattempo era pervenuta ad Acam la proposta da parte di un Raggruppamento temporaneo d’impresa (RTI) costituita da due società IREN e Ladurner per la gestione in partnership dell’impianto CDR di Saliceti e dell’impianto di Boscalino attualmente funzionante come stazione di trasferenza dei rifiuti organici. Questa proposta prevede il Progetto Newco, in una prima fase da considerare alternativo al progetto della cessione del 49% di ACAM Ambiente, in quanto presume la costituzione di una nuova società (Newco)  a cui affidare  la gestione dell’impianto CDR di Saliceti e quello di Boscalino con la contestuale cessione del 51% delle quote societarie ad un partner industriale per un prezzo di acquisto minimo di 7,1 €/mln..
Questa proposta, seppure con modalità ed effetti societari differenti rispetto a quanto previsto dal Piano di Riassetto dovrà consentire ad ACAM SpA di recuperare la liquidità necessaria a far fronte agli impegni presi con le Banche Finanziatrici seppur con uno slittamento temporale di 2 anni.
Nello specifico la proposta avanzata da RTI IREN-Ladurner prevede:
-          la scissione parziale e proporzionale di Acam Ambiente (società scissa) e la costituzione di una nuova Società (Newco Impianti SpA - beneficiaria). Nella beneficiaria confluiranno il ramo aziendale CDR (usufrutto dell’impianto di Saliceti) ed il ramo aziendale compostaggio (usufrutto dell’impianto Boscalino); mentre nella società scissa (Acam Ambiente) permarranno tutti i mezzi, le attrezzature e gli impianti afferenti il ramo di azienda raccolta e trasporto, inclusa la raccolta differenziata ed i connessi impianti.
-          ACAM SpA, affidataria in house del ciclo integrato dei rifiuti, organizza ed attua le relative attività mediante ACAM Ambiente, per la parte afferente la raccolta, il trasporto, lo spazzamento, ivi incluse la raccolta e valorizzazione del rifiuto differenziato: realizza altresì, mediante la beneficiaria, gli investimenti riguardanti gli impianti oggetto di scissione, nella forma del project finance su iniziativa privata.
-          La beneficiaria (la Newco) attuerà in regime di concessione le seguenti attività: • realizzazione degli investimenti programmati su impianto CDR e Boscalino; • realizzazione di un impianto di Digestione anaerobica presso il sito di Boscalino; • gestione e manutenzione dell’impianto CDR; • trattamento della frazione organica e verde; • gestione e manutenzione dell’impianto di trasferenza/compostaggio di Boscalino.
-          Il prezzo per la cessione del 51% della società Newco è pari a 7,158 €/mln., dilazionato in due tranche: prima rata pari a 4,158 €/mln.; seconda rata pari a 3,0 €/mln. nel 2016. A questa somma potrebbe aggiungersi nel primo esercizio (2017) un versamento di 1,0 €/mil. e un secondo versamento nel secondo esercizio (2018) di 2,0 €/mln. funzionali ad una verifica delle condizioni economiche della Newco. A fronte del realizzarsi dell’ipotesi di investimento dell’impianto di digestione anaerobica di Boscalino, è previsto il riconoscimento, una tantum, ad ACAM Ambiente di 450 mila Euro per la concessione in godimento dell’area. 
-          La durata in concessione dell’affidamento del servizio è pari a 26 anni e tale ipotesi presuppone un prolungamento in house della gestione dei rifiuti ad ACAM Ambiente con scadenza 2042.
-          La sottoscrizione da parte della Newco di un contratto di service relativo alla fornitura di servizi generali e di pesa per un valore di 450 €/mila anno.
-          La disponibilità del socio privato a fornire apposita contro garanzia, per la propria quota di competenza, al Comune della Spezia in relazione alla fideiussione rilasciata dallo stesso Comune a Dexia Crediop per il finanziamento dell’impianto CDR (18 €/mln.).
-          Gli investimenti da realizzare per l’impianto CDR e la stazione di trasferenza sono pari a 6,7 €/mln. e per l’impianto di Digestione anerobica sono pari a 8,6 €/mln., investimenti che saranno finanziati al 30% con un prestito da parte dei soci industriali e per il 70% con finanziamento bancario senza alcuna garanzia richiesta al socio ACAM SpA.
-          La tariffa di conferimento che NEWCO applicherà ad ACAM Ambiente è così composta: 185 Euro/t per il conferimento all’impianto CDR; 89 Euro/t per il conferimento dell’Organico all’impianto di digestione anerobica di Boscalino (a regime); 48 Euro/t per il conferimento del Verde all’impianto di compostaggio di Boscalino (a regime).
-          E’ previsto anche il trasferimento/distacco a supporto dell’impianto CDR per un totale di 14 unità, mentre a supporto dell’impianto di Boscalino si prevede un trasferimento/distacco per un totale di 4 unità.

Un crono-programma fitto di scadenze e di procedure complesse, dunque, al termine del quale Acam Ambiente sarà completamente diversa da quella attuale. Lo stesso Amministratore Delegato di Acam, Garavini, ha così commentato in una intervista apparsa il 27/3/15: “bisogna prima di tutto tenere conto del fatto che un partner industriale per la gestione degli impianti è assolutamente necessario: servono 25 milioni di euro di investimenti per rendere Saliceti e Boscalino redditizi e per permettere di abbassare le tariffe aggregando al trattamento dei rifiuti spezzini quelli provenienti dal Tigullio. E, come è noto, Acam Ambiente non è certo nelle condizioni di affrontare un esborso del genere (…) Quando gli impianti saranno rinnovati ed entreranno a regime avremo a Boscalino un vero impianto di trattamento dell'umido attraverso un biodigestore aerobico, mentre Saliceti sarà in gradi di produrre Css, invece di Cdr e biostabilizzato, con importanti ripercussioni sui costi di smaltimento”.
Questa vicenda nel suo complesso, ma anche le stesse dichiarazioni di Garavini, dimostrano quanto siano state fallimentari le scelte strategiche e i comportamenti quotidiani della classe politica locale (in gran parte del PD) nella pessima gestione del Gruppo Acam.
(fine seconda parte ... ma la storia continua)

Euro Mazzi

Nessun commento:

Posta un commento