In precedenza abbiamo esaminato alcuni
progetti di nuove aree produttive site lungo la via Aurelia e sotto ferrovia,
tutte situate lungo il confine con il Comune di Sarzana. Ora esaminiamo una
proposta che riguarda un’area esistente a confine con il Comune di Ortonovo in
località “Man di Ferro”.
Anche questo progetto si sviluppa nel
2009 e vene definito come “un intervento
di riassetto dell’area urbana sottoutilizzata ove sono presenti
zone ex agricole in stato di abbandono e l’area della stazione
ferroviaria di Luni, in oggi dismessa”.
Da notare l’uso di aggettivi negativi (sottoutilizzata, abbandono, dismessa) che
ben si sposano con una finalità di “riassetto”,
anche se poi ci sono altri aspetti che nascondono altre ben precise realtà. In
un altro passo della relazione al progetto si insiste sulla “marginalità”, sul “degrado”
e sul disagio, ma basta vedere una foto allegata al progetto per rendersi conto
che si tratta di una area agricola e che per sua definizione non deve essere
dotata di servizi:
“L’area oggetto
di intervento, come tutte le aree urbane marginali e di confine,
presenta situazioni di disagio legate alla mancanza di servizi di
qualsiasi natura, assenza o mancanza di soluzione di continuità di
marciapiedi e percorsi pedonali, degrado dovuto all’abbandono di alcune
strutture tra le quali quelle della stazione ferroviaria”.
Quindi
ci troviamo di fronte a superficiali motivazioni poste a base del progetto che non
c’entrano nulla con il progetto stesso. Infatti, poco dopo si scopre che il
problema è rappresentato da “un vuoto” cioè da un’area non urbanizzata e allora
si comincia a comprendere che è questo il vero motivo dell’intervento … un’area
vuota non ha senso se non per riempirla di nuovi volumi di edificazione …
naturalmente con qualche giardino, o parco pubblico … ma circondato da strade e
da case … quale inizio della completa urbanizzazione:
“Il vuoto urbano rappresentato dalla
area di Man di Ferro, può diventare elemento di collegamento dell’edificato
dei due Comuni, fulcro di nuove attività pubbliche ad integrazione del tessuto edilizio in fase di consolidamento e
cerniera per il miglioramento della viabilità”.
Ecco spiegato già nel 2009 quello che
poi diventerà il progetto di Fusione tra Castelnuovo e Ortonovo lanciato dal
Sindaco Favini nel 2013 e bocciato dal referendum del 9/2/14. Cioè l’area di “Man
di Ferro” è baricentrica rispetto ai due Comuni e rispetto alla discesa verso
Luni e il progetto Marinella … e allora si comprende perché vi è stata un così elevato impegno
propagandistico in favore della fusione con un impegno del partito PD,
Rifondazione, Sel, PSI che non volevano farsi scappare l’occasione di uno
sviluppo di opere pubbliche favorite appunto dalla possibilità di non
rispettare per tre anni il patto di stabilità … oltre naturalmente dalla
possibilità di cementificare altre aree agricole (… ma abbandonate però!!!):
“L’area Luni -
Man di Ferro ha grandi potenzialità:
facendo centro sulla stazione in un raggio di tre chilometri si trovano le
principali valenze storiche e paesaggistiche del territorio di entrambi i
Comuni, i centri storici di Castelnuovo Magra, Ortonovo, Nicola, l’area archeologica di Luni Antica, il
paesaggio collinare e il litorale
Marinella”.
Per
comprendere bene come i nostri “prodi” benemeriti dell’attività di
cementificazione ragionano, bisogna fare al momento un asso indietro e
verificare cosa prevedeva il PUC entrato in vigore nel 2001.
Nel
PUC l’area “Man di Ferro” doveva diventare un parco pubblico, con tale
motivazione era stato concesso ad alcuni dei proprietari dell’area di poter
provvedere ad una edificazione del tipo “Interventi Soggetti A Concessione
Edilizia Convenzionata” che prevedeva per i due ambiti n. 63
e 64 la cessione di 15.765 mq. (il 63) e 6.150 mq. (il 64) mq. da destinare a “verde
pubblico”. In cambio potevano essere costruite ben 1.450 mq. di edifici di due
piani (il 63); ulteriori 500 mq. di
edifici su due piani (il 64). Esistono poi altri interventi di
edificazione (il n. 61 e 62; il n. 65 e 66) che completano gli interventi
previsti in area con obblighi di cessione per viabilità, parcheggi.
Dunque l’area è interessata a una della tante costruzioni di case sparse
(tipologia villino) nel territorio comunale. Ma analoghe previsioni si
ritrovano anche un assimilabile “vuoto urbanistico” nell’adiacente Comune di Ortonovo
… e non poteva essere diversamente: identico gruppo di partiti al potere,
simile incapacità a prevedere un futuro diverso … dal catrame e dal cemento …Solo case su case catrame e cemento
Là dove c'era l'erba ora c'è una città
E quella casa in mezzo al verde ormai
Dove sarà?” (Celentano, Il ragazzo della via Gluck, )
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