Abbiamo esaminato nei precedenti
interventi quasi tutto il programma elettorale presentato dalla coalizione di
partiti (PD, Rifondazione, Sel, PSI) che nel 2009 avevano candidato Favini a
Sindaco. Abbiamo ritenuto necessario partire da una valutazione di quanto
allora era stato proposto per verificare dopo cinque anni di governo Favini
cosa era stato realizzato, quali problemi erano sorti e i risultati conseguiti.
Il giudizio è assai negativo: esiste una
profonda differenza tra quanto promesso e quanto effettivamente realizzato; i
problemi aperti sono molti, molte cose sono state realizzate male e in ritardo;
la situazione complessiva del Comune è peggiorata.
Nel 2009 avevamo espresso un giudizio
critico su questo programma:
“Dall’esame complessivo del programma del Sindaco Favini non emergono idee originali, né opere o iniziative particolarmente
importanti o almeno tali da modificare l’attuale situazione.
Nel programma del Sindaco Favini esistono molte contraddizioni ed ambiguità che
abbiamo cercato di commentare ed evidenziare. Su altri punti non condividiamo
le modalità operative realizzate o scelte, pur esprimendo una valutazione
positiva per l’investimento in sé. Ci sono, poi, alcuni punti su cui concordiamo,
anche se si dovrà verificare quello che effettivamente si concretizzerà; per
esempio, si condividono i punti riguardanti: la ristrutturazione della
Querciola, la rete wi-fi, la sentieristica, le piste ciclabili e l’agricoltura.
Abbiamo l’impressione che non
sarà il programma a fare da guida nelle decisioni su cosa realizzare, ma solo
l’uscita di bandi di finanziamento regionale, statale e comunitario e, dunque, sarà
l’improvvisazione a farla da padrone!|!!! Dunque, aspettiamoci altri
sprechi, tempi lunghi e scarsa capacità a realizzare le varie
iniziative.
Ecco perché sono convinto che il problema centrale sia rappresentato dalla capacità di gestire le risorse a
disposizione in modo efficiente ed efficace”.
Avevamo visto giusto nel 2009 … l’operato
di Favini è stato condizionato da “l’uscita di bandi di finanziamento regionale,
statale e comunitario”; ero stato profetico a segnalare che Favini
sarebbe stato mosso da “l’improvvisazione” e così si è verificato puntualmente.
La vicenda della fusione è stata
sotto questo profilo eloquente: la carenza di progetto, gli interessi personali,
la necessità di far presto, la ricerca di contributi statali erano tutti
ingredienti presenti in questa insana proposta che fortunatamente la
popolazione ha respinto con il referendum.
Oggi abbiamo un Comune ridotto in macerie: personale ridotto, demotivato,
estremamente critico, che ha attivato vertenze e cause di lavoro; una
organizzazione che fa acqua; livelli di tassazione in aumento; una crisi di
Acam che rischia di travolgere tutti e tutto. Un quadro desolante.
Al momento abbiamo tralasciato di
esaminare solo alcuni settori del programma del 2009. Due di questi: a) le
opere pubbliche e b) gli interventi nel sociale per il motivo semplice che
certe opere o interventi sono da fare comunque e l’importante che siano fatti.
Un altro settore non affrontato riguarda l’agricoltura perché sarà oggetto di
analisi specifica; così come sul Centro Storico l’esame sarà altrettanto
dettagliato e successivo.
Tutto questo porta ad una
conclusione: esiste la necessità di un
cambiamento radicale alla guida del Comune di Castelnuovo Magra. Da qui è
nato il comitato TENIAMOCI CASTELNUOVO e dalle sue ceneri è nata una proposta di
lista civica NOI PER CASTELNUOVO.
E’ una speranza, ma per non farla
morire occorre l’apporto convinto di tutti perché “Sperare vuol dire rischiare la delusione. Ma il rischio va affrontato
perché il massimo rischio nella vita è di non rischiare mai. Soltanto chi
rischia è libero”.
Euro Mazzi
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