castelnuovo magra

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mercoledì 16 aprile 2014

DISTRETTO PRODUTTIVO DELLA VIA AURELIA: tra incapacità, rischi ambientali e … “ci vorrebbe un amico” …

Nel post precedente abbiamo esaminato le previsioni urbanistiche della zona di Tavolara parte sotto ferrovia, ora esaminiamo le previsioni urbanistiche della parte collocata tra la via Aurelia e la ferrovia al fine di completare una parte del quadro. Anche per questa zona abbiamo previsioni quasi identiche e combacianti tra i due comuni di Castelnuovo e di Sarzana. Anche per questa area vale quanto già detto per la zona di Tavolara posta sotto la ferrovia: il Comune di Sarzana ha una urgentissima necessità che queste aree siano vendute al più presto ai privati, attivati gli interventi al fine di poter incassarne i relativi oneri e poter così parzialmente risolvere (con una sua diminuzione) la grave situazione finanziaria comunale.
 

Dunque anche per il “destino” urbanistico di questa area posta tra la ferrovia e la via Aurelia si pone la consequenziale necessità che alla guida del Comune di Castelnuovo ci sia un “amico” di Sarzana e non una persona autonoma che abbia “le mani libere”, evitando che metta cioè al primo posto gli interessi di Castelnuovo e dei castelnovesi e non quelli di Sarzana. Insomma, il Comune di Sarzana ha bisogno per sue esigenze (finanziarie e urbanistiche) che Castelnuovo sia in rapporto di vassallaggio, cioè obbedisca e non intralci più di troppo.
Passiamo ad esaminare le due aree. Nel programma di Uniti per Castelnuovo del 2009 (quello per intendersi con cui sono stati eletti sia Favini alla carica di Sindaco che Montebello alla carica di capogruppo consigliare) troviamo scritto che: “La zona Tavolara sottoferrovia, la corrispondente zona sopraferrovia fino all’Aurelia (cd. Ex-Sbarbaro), tutta l’area della ex-cava Filippi che viene a lambire Molicciara e il centro commerciale La Miniera;  si tratta di una vasta area sulla quale sono previste grandi trasformazioni urbanistiche. Allora la necessità di coordinare la viabilità che né deriva, diventa un’esigenza fondamentale, sia per il carico di utenze che le nuove attività insediate porteranno, sia anche perché un’area così vasta da servire con viabilità e opere infrastrutturali, diventa forse l’unica e straordinaria occasione di trovare una soluzione alle problematiche di viabilità del nostro territorio.
Come si vede non sono spiegati gli interventi nello specifico ma solo la necessità di prevedere una viabilità adeguata. Allora ripartiamo da ciò che ci si può fare sopra e poi verifichiamo le conseguenti opere di urbanizzazione compresa la viabilità.
Sarzana prevede nell’area di San Lazzaro, gestita da una società a controllo comunale la «Sarzana Sviluppo» e che vede coinvolte Cna e Unieco, tredici capannoni da 25mila metri quadrati coperti destinati ad artigianato, commercio e direzionali, oltre a 30mila metri quadrati di piazzali su un totale di 85mila. Se si somma questo intervento in località San Lazzaro con quello di Tavolara nel solo Comune di Sarzana sparirà “il verde” su un totale di 93mila metri quadrati, quanto 14 campi di calcio da serie A circa. Comunque entrambe queste due aree produttive insistenti sul Comune di Sarzana sono totalmente ferme, in quanto non ci sono al momento offerte di acquisto da parte di alcun operatore.
Castelnuovo ha previsto nel PUC in vigore dal 2001 il distretto della Via Aurelia, suddiviso in 5 sub distretti, ognuno dei quali ha valore di unità minima di intervento. Per l’attività artigianali, commerciali, servizi e residenza (una unità con superficie di mq. 120 per edificio). Si tratta di una superficie complessiva di 92.240 mq. dove possono essere edificati capannoni per 43.390 mq (circa 143 mc. di volumetrie). Anche per questi distretti castelnovesi non si riscontrano richieste di costruzioni, in quanto non ci sono offerte di acquisto da parte di alcun operatore.
Passiamo ora alle opere di urbanizzazione. Sono previste ben due rotatorie (all’altezza di via Aglione e di fronte alla Cava Filippi) sulla via Aurelia, l’allargamento del sottopasso della ferrovia e la realizzazione di una strada di collegamento interno, oltre alla strada di collegamento tra via Aurelia e Viale XXV Aprile. Costo complessivo solo delle opere stradali circa 5 milioni di euro, a cui devono essere poi aggiunti altri 3,4 milioni per altre opere a carico Salt; a cui devono essere aggiunti i collegamenti fognari e idrici, elettrici, metano, attrezzature stradali (pensiline, marciapiedi, piste, illuminazione, ecc.) per una somma variabile oltre i 2 milioni di euro. Queste somme sarebbero a carico dei due Comuni che devono però urbanizzare subito tali aree per renderle appetibili per l’investimento dei privati e, poi, poter così recuperare parte di queste somme con gli oneri di urbanizzazione. Data la situazione di difficoltà finanziaria del comune di Sarzana, è indispensabile che Castelnuovo promuova tali opere di urbanizzazioni, per accelerare la possibilità per quello di Sarzana di poter sistemare sia l’esposizione debitoria della propria società controllata («Sarzana Sviluppo») sia per incassare gli oneri di urbanizzazione, data la stasi di mercato e data l’assenza di domanda di nuovi capannoni e dato l’esubero degli stessi  nei vari comuni limitrofi.
Come si può facilmente intuire si tratta di interventi che (se attuati) inciderebbero pesantemente sia sull’ambiente (polveri, rumori, smog), nonché sull’ecosistema (nuova edificazione e sparizione di altre aree verdi o agricole), ma soprattutto sulla viabilità già attualmente caotica della via Aurelia, che neanche il collegamento con il viale XXV Aprile risolverebbe.
Dunque, si era partiti negli anni Ottanti per risolvere il problema dei rumori e dell’inquinamento delle segherie e rischiamo di ritrovarci con nuovi problemi ambientali di inquinamento e di rumori!!!
Ma soprattutto questi interventi non sono conseguenti ad analisi di mercato su quali sono le attività produttive necessarie e che hanno un futuro nel medio e lungo periodo. Questi interventi non hanno neanche il “respiro” corto della pura speculazione del proprietario dei terreni che aspira a ricavare dalla propria proprietà terriera un maggior valore o utile, poiché attualmente non è stata ancora fatta alcuna opera esecutiva.
Eppure la legge urbanistica impone una analisi, una verifica delle necessità e delle prospettive, cioè una programmazione del territorio. Nel caso ora esaminato … non vi è nulla!!! E allora da dove provengono questi impulsi edificatori così pesanti in termini di peggioramento dell’ecosistema di queste aree di confine tra i due comuni di Castelnuovo e di Ortonovo???     
Ognuno dia la propria risposta … ma … l’occasione delle elezioni del 25/5/2014 può essere sfruttata per imporre un principio: quello del blocco al consumo del territorio se non è strettamente necessario per il raggiungimento di determinati e importanti obiettivi di utilità pubblica.
Ma soprattutto c’è la necessità di rimettere al centro il nostro territorio che ha unicità paesaggistica, ha storia e identità che può essere raccontata agli altri e attrarre così attenzione e interesse.
Partire da ciò che effettivamente abbiamo (ambiente, paesaggio, territorio, tradizioni, cultura, prodotti tipici, enogastronomia); si tratta di prenderne coscienza e di valorizzarlo tutto nel suo insieme, inserendolo in un progetto di marketing territoriale e su questo costruire opportunità anche di lavoro e di sviluppo “sostenibile”.
Uno dei nostri slogan recita “dopo i sogni sulla grande Luni, torniamo alla realtà castelnovese” che potrebbe apparire come un accontentarsi, un rinchiudersi nel nostro piccolo comune … in realtà è esattamente l’opposto, poiché non era intelligente partire dai sogni di grandezza connessi alla fusione, dato che si partiva dal nulla.
Ora abbiamo una opportunità che non va sprecata … è una sfida che va vinta per i nostri nipoti.
“Quando meno ce lo aspettiamo, la vita ci pone davanti a una sfida, per provare il nostro coraggio e la nostra volontà di cambiare. In quel momento non serve fingere che non stia accadendo nulla, o scusarci dicendo che non siamo ancora pronti. La sfida non attende. La vita non guarda indietro. Una settimana è più che sufficiente per decidere se vogliamo accettare o no il nostro destino”. (Paulo Coelho)
Euro Mazzi

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