castelnuovo magra

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giovedì 10 aprile 2014

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO DIMOSTRA IL FALLIMENTO DELLA POLITICA URBANISTICA DAL 2001 FINO AD OGGI

La popolazione residente a Castelnuovo al 31/12/2013 ammontava a 8.453 unità, rispetto al 2001 (7.924 residenti) la crescita è stata di 529 unità; rispetto al 1991 (7.912 residenti) la crescita è stata di 541 abitanti.
Il primo elemento di riflessione riguarda il flusso migratorio: dal gennaio 2002 al dicembre 2013 vi è stato un flusso migratorio elevato con un saldo pari a +975 unità, quale differenza tra i 4.014 immigrati e i 3.039 emigrati.
Questo notevole flusso di immigrazione proviene in gran parte dai comuni limitrofi di Carrara e di Massa. Sono dati molto importanti che denotano un movimento in entrata e in uscita assai consistente; il fenomeno dell’immigrazione (4.014 unità) se rapportato ai 7.924 abitanti presenti al 2001 rappresentano ben il 50,66% della popolazione, ma non meno consistente è stato il flusso in uscita (3.039 emigrati) pari al 38,35% dei residenti.

 Insomma, in 12 anni è cambiata la composizione dei residenti: molti castelnovesi sono andati via (emigrati)  e altri sono venuti ad abitare a Castelnuovo (immigrati); vi è stato cioè un movimento migratorio assai consistente che ha fatto crescere la popolazione residente di ben 529 unità. Questo incremento derivante dal movimento migratario (+975 unità) è, però, stato contenuto dai negativo andamento naturale di ben 446 unità, frutto di 734 nascite e 1.180 morti.
Il secondo elemento di riflessione riguarda una delle cause di questo particolare andamento demografico, cioè il PUC. Infatti, il PUC è entrato in vigore in data 20/9/2001 e da questa data ha iniziato ad incidere sulla realtà castelnovese e i risultati sono quelli sopra descritti. Per conferma basta verificare che nel periodo precedente la popolazione è cresciuta di sole 45 unità, passando cioè da 7.912 residenti nel 1991 a 7.955 residenti nel 2001. Il paradosso è che in questi anni sono state rilasciate molte concessioni edilizie e molte case sono state costruite, molte di queste risultano invendute e disabitate; ma allora come mai molti castelnovesi sono stati costretti ad emigrare? Molti castelnovesi hanno comprato casa nei comuni limitrofi specie in quello di Sarzana e Santo Stefano (e quindi sono emigrati) perché le nuove abitazioni costruite a Castelnuovo hanno una tipologia di villetta bi-tri-quadrifamiliare che comporta costi abbastanza elevati (dunque, una tipologia alla portata di ben poche “tasche”!). Al contrario nei comuni limitrofi di Sarzana e Santo Stefano esiste ed è diffusa la tipologia dell’appartamento con costi notevolmente inferiori (dunque alla portata di un numero maggiore di “tasche”).
Come mai si è verificata una immigrazione dai comuni di Carrara e Massa? La tipologia di villetta bi-tri-quadrifamiliare non era presente nei loro comuni e aver offerto tale possibilità sul nostro territorio ha rappresentato (di fatto) una risposta a esigenze esterne (carrarine e massesi), ma non certamente ai giovani e alle nuove coppie locali che sono state costrette ad emigrare.
Il risultato è che aumenta l’invecchiamento della popolazione castelnovese e i giovani emigrano anche perché non ci sono più occasioni di lavoro nel nostro territorio.
In sostanza il PUC è stato fatto unicamente per soddisfare non le reali esigenze dei castelnovesi, ma soltanto quelle dei residenti di altri Comuni, consumando però il territorio castelnovese con costruzioni che hanno rappresentato un ottimo affare solo per chi ha interessi nel settore edile (professionisti, società di intermediazione immobiliare e società di costruzione edile).
Terzo elemento di riflessione. Con questi elevati flussi migratori si sta rischiando di stravolgere la stabilità sociale del territorio, cioè i legami che si instaurano tra residente e il proprio territorio, ma anche la stessa  “identità” castelnovese, facendo conseguentemente crescere i problemi di sicurezza, di solidarietà e di buon vicinato. Sotto questo profilo, purtroppo, il problema della sicurezza oggi è diventato reale anche in un comune periferico come è Castelnuovo.
L’analisi dell’andamento demografico testimonia un fallimento: quello del PUC fatto nel 2001 senza una vera logica di programmazione, poiché privo di analisi corrette. Infatti, l’analisi demografica allora fatta era volutamente artefatta. Il Puc prevedeva una necessità di 200 nuovi alloggi necessari per coprire le esigenze delle nuove famiglie (quelle uni-personali, cioè formate da una sola persona, e quelle derivanti dallo sviluppo economico che doveva scaturire dall’insediamento di nuove attività produttive) che avrebbero portato la popolazione a oltre 10.000 abitanti. Tutte previsioni sballate, puntualmente dal sottoscritto all’epoca denunciate come non veritiere; e così è stato! Avevo visto giusto!
Oggi è possibile verificare  oggettivamente attraverso una semplice analisi statistica a livello demografico: il PUC ha fallito, chi ha governato Castelnuovo in questi anni non ha saputo prefigurare un futuro per le nuove generazioni, ha fatto solo gli interessi della lobby dell’edilizia. E il rischio è che si costruirà ancora di più e senza alcun beneficio alcuno.
Urgono persone competenti e capaci alla guida di questo comune.
Euro Mazzi

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