La proposta
elettorale sulla raccolta differenziata rappresentava una delle promesse più
significative del programma elettorale nel 2009 del Sindaco Favini e della sua
aggregazione di partiti (PD, Rifondazione, SEL, PSI), rafforzata dall’obbiettivo
considerato “ambizioso” della raccolta “porta a porta”. Ebbene DOPO 5 ANNI NON È STATO FATTO NULLA!
Non
solo la raccolta “porta a porta” non è mai partita, ma è lo stesso andamento
della raccolta differenziata che desta notevoli preoccupazioni, poiché è calata
la percentuale come chiaramente dimostrato dal grafico elaborato sui dati
ufficiali della Regione Liguria relativi al Comune di Castelnuovo:
Con una
percentuale di raccolta differenziata al 22,04% del 2012 siamo, dunque, ben
lontani dagli obiettivi stabiliti
per legge (dlgs. n.152 del 3/4/06):
35% al 31/12/2006; 45% al 31/12/2008; 65% al 31/12/12,
anche se la Legge di stabilità 2013 ha posticipato
questi obiettivi rispettivamente al 2014, al 2015 e al 2016.
Questa situazione
è tanto più preoccupante perché la stessa legge ha stabilito che i
Comuni che non conseguono gli obiettivi minimi di raccolta differenziata
nei tempi stabiliti, subiranno una penalizzazione con un'addizionale al tributo
speciale per il conferimento in discarica, il cui gettito sarà integralmente
utilizzato dalle Regioni per sostenere finanziariamente "gli incentivi
tesi ad incentivare il mercato del riciclo e dei prodotti riciclati".
L'addizionale va dal 10 al 50%, a seconda degli obiettivi mancati. Il tributo,
così come l'addizionale, è sempre stata una componente di costo della tassa sui
rifiuti, la Tares; ora lo sarà della Tari, quindi sarà inclusa nel calcolo
della nuova tassa e pagata dagli utenti.
Ma
non tutti i Comuni liguri hanno fatto come Castelnuovo, poiché la gran parte di
questi hanno migliorato la loro percentuale di raccolta differenziata: nella
classifica stilata sui 235 comuni liguri da Legambiante Castelnuovo è passato
da un 56° posto del 2010, al 71° del 2011 e al 138° del 2012.
Questi dati
(uniti a quelli già in precedenza commentati) confermano la dimensione del fallimento della politica ambientale della
Giunta Favini, anzi ne attestano lo
spirito sostanzialmente demagogico che si ritrova non solo nel programma
elettorale del 2009, ma anche in successive varie mozioni approvate in
Consiglio Comunale o in interventi giornalistici dell’assessore all’ambiente Giovannelli.
Euro Mazzi
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