castelnuovo magra

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domenica 9 marzo 2014

LA VICENDA DEL PALAZZO COMUNALE AMATI INGOLOTTI CORNELIO: un caso esemplare di cattiva gestione amministrativa.

Spesso gli amministratori sono accusati di non rispettare le promesse, ma a volte sono gli elettori che non leggono bene i programmi prima di esprimere il loro voto. Un caso emblematico in tal senso riguarda la vicenda del Palazzo Comunale situato nel Centro Storico. Nel programma del Sindaco Favini e della sua coalizione “Uniti per Castelnuovo” (PD, Rifondazione, SEL,PSI) troviamo a pagina 6 la promessa di trasformare il Palazzo Amati Cornelio solo quale sede di rappresentanza, trasferendo gli uffici nella ex scuola elementare di Canale.
 
Eppure, nonostante che già si prefigurasse nel programma elettorale quanto poi sarebbe accaduto, l’esito elettorale del 6-7/6/2009 dette una maggioranza netta a favore del Sindaco Favini (357 dei voti espressi, pari al 68,79%, mentre a Salvetti andarono 139 dei voti espressi che furono 519 su 730 pari al 71,10%) nelle due sezioni del Capoluogo e di Vallecchia che raccolgono la quasi totalità degli abitanti le aree collinari del Comune.
Evidentemente nel 2009 ci fu sottovalutazione o incomprensione di tale promessa elettorale oppure ci fu voto “ideologico” (cioè a prescindere), qualunque sia stata la motivazione nel 2009 vi fu una adesione maggioritaria alla coalizione “Uniti per Castelnuovo” che permise la rielezione a Sindaco di Favini.
Ed ora esaminiamone risultati.
Dopo 5 anni bisogna registrare che la Giunta Favini (Micocci, Ambrosini, Giovanelli e Marchese), appoggiati dai rimanenti consiglieri (Devoti, Montebello, Mussini, Fornelli, Bonvini, Bianchi), di cui ben 3 espressione diretta del Centro Storico (Devoti, Marchese e Bonvini), hanno prima trasferito alcuni uffici alla ex scuola di Canale, ma poi hanno trasferito tutti gli altri uffici arrivando anche a chiudere al pubblico il Palazzo stesso per inagibilità.
Tale spostamento ha suscitato le legittime e giuste proteste della popolazione del Centro Storico non solo per una decisione improvvisa e non pubblicizzata né discussa con gli interessati, ma anche perché tale spostamento accentuava la “decadenza” del Capoluogo con la chiusura delle poche attività economiche ivi situate, accentuando notevolmente i disagi della popolazione residente in gran parte anziana.
La petizione firmata dai residente del Capoluogo e presentata in data 9/10/2013 iniziava con una dichiarazione significativa: “Il Centro Storico di Castelnuovo Magra è agonizzante!!!” e illustrava il suo degrado e i suoi vari problemi presenti.
Tale petizione avrebbe dovuto essere portata a conoscenza dei Capigruppo e discussa in Consiglio Comunale entro 60 giorni (a norma dell’art. 45 dello Statuto), ma ciò non è ancora avvenuto nonostante le reiterate richieste del Consigliere Mazzi. Del resto, l’atteggiamento del Sindaco Favini è sempre stato quello di non rispettare le regole, considerandole inutile perdita di tempo; ne è conferma la non avvenuta rielezione dei Consigli di Frazione come stabilito dall’art. 35 dello Statuto Comunale che doveva avvenire già 5 anni fa: I Consigli di frazione sono rinnovati successivamente al rinnovo del Consiglio Comunale entro sei mesi e durano in carica per il periodo corrispondente”.
Ma non contento di ciò il Sindaco Favini e la sua coalizione hanno promosso una insensata e improvvisata proposta di fusione con il vicino Comune di Ortonovo; una proposta priva di un progetto di fattibilità, ma che prometteva il “paradiso”: occupazione, sviluppo, quattrini, folle di turisti, riduzione di tasse, ecc.. Dietro a queste promesse favolistiche in realtà si nascondeva il tentativo di risolvere due problemi: a) la spalmatura sui castelnovesi della precaria gestione finanziaria di Ortonovo (Comune gestito dalla stessa coalizione di partiti); b) la possibilità del Sindaco Favini di poter continuare per altri 10 anni a fare il Sindaco di Luni, aggirando il divieto di non ricandidabilità.
Il Referendum del 9/2/2014 ha dato una significativa risposta a questo modo di amministrare con il rifiuto di questa insensata proposta con il 67,03% di NO.
Ma Favini e la sua coalizione di partiti non demordono; hanno commentato il negativo esito del Referendum come pura risposta campanilistica e di “pancia”, ritenendo che gli elettori non avevano ben compreso confusi dalla propaganda del Comitato Teniamoci Castelnuovo, ma che con più adeguate spiegazioni avrebbero infine accettato. Ecco allora ventilarsi la proposta di inserire nel programma per le elezioni del 25/5/14 l’ipotesi di fusione Ortonovo-Castelnuovo per poi, ad esito favorevole delle elezioni amministrative, si potrebbe dar vita ad nuova proposta di fusione per il Comune di Luni.
Allora diventa indispensabile un cambio alla guida del Comune, per porre fine a questa cattiva gestione amministrativa, perché la coalizione che si raccoglierà intorno al loro nuovo candidato sindaco è già sicura di poter ri-ottenere l’elezione, poiché sfrutta il voto ideologico che, da una parte, impedisce di valutare adeguatamente le “malefatte” dell’attività di governo, e, dall’altra, alimenta la paura sulla vittoria dell’avversario.
La vicenda del Palazzo Comunale rivela, però, altri aspetti assai negativi. L’ordinanza di sgombero del Palazzo Comunale è stata emessa in data 12/7/2013, dopo ben 8 anni dall’avvio (ottobre 2005) dell’accertamento del “dissesto statico” dell’edificio  dovuto a opere di ristrutturazione interne”, oltre ad una “criticità nel terreno di fondazione”. L’ing. Montefiori in data 24/5/2007 indicava anche la possibile soluzione “di carattere geotecnico volte a limitare il progredire del dissesto” con opere adeguate valutate nel costo di circa € 905.000,00 + Iva e oneri.
Alla luce di tutte queste vicende occorre rivolgere al Sindaco e alla sua coalizione alcune domande:
1)       Perché dal 2005 al 2013 non siano stati fatti adeguati interventi di ristrutturazione e di messa in sicurezza del Palazzo Comunale?
2)       Perché dal 2005-7 al 2013 il Palazzo è sempre stato aperto al pubblico e ai lavoratori pur in presenza di uno studio che ne rilevava il “dissesto statico” dell’edificio, dato che il Sindaco è anche autorità di pubblica sicurezza?
3)       Perché nella lettera agli abitanti del Centro Storico del 11/12/13 è stato indicato in 1.800.050 (il doppio di quanto previsto nel 2007) il costo della messa in sicurezza del Palazzo Comunale?
4)       Perché nella lettera agli abitanti del Centro Storico del 11/12/13 è stato legata la possibilità della ristrutturazione del Palazzo Comunale solo con l’ipotesi della fusione e con una destinazione turistico-culturale diversa da quella amministrativa?
5)       Perché nella lettera del 28/11/13 il Sindaco di Ortonovo ha scritto che “il Palazzo Amati diventi l’ideale sede di rappresentanza per il futuro Comune di Luni, dove organizzare iniziative, eventi e manifestazioni all’altezza dell’importante nome di Luni”?
Come si vede esiste uno stretto legame tra una cattiva gestione amministrativa, la proposta di fusione tra Castelnuovo e Ortonovo e la necessità di assicurare l’alternanza alla guida del Comune. Nelle democrazie moderne e avanzate gli elettori valutano i loro “politici” sulla base di quello che riescono a realizzare del loro programma elettorale e non in conformità a una tessera, per cui a ogni elezione si determina una riconferma o una bocciatura; c’è alternanza e, conseguentemente, c’è progresso, sviluppo e modernità. Questo non avviene a Castelnuovo Magra!
L’alternanza alla guida del Comune è uno strumento che permette di rompere quelle incrostazioni che sempre avvengono quando per troppo tempo gli apparti pubblici sono gestiti dalla medesima “partitocrazia”.
Occorre rimediare a questo cattivo modo di governare, di rinnovare la vita pubblica, di rilanciare le istanze della partecipazione, della trasparenza, dell'efficienza e del buon funzionamento del nostro Comune. Ma è indispensabile una maggiore attenzione anche da parte degli elettori nel valutare le proposte ma anche la coerenza e l’impegno dei candidati che le avanzano, per non doversi poi pentire della fiducia accordata immeritatamente.  
Il Consigliere Comunale e responsabile della  Lista Civica “CASTELNUOVO PER TUTTI" - Euro Mazzi

 

  

 

 

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