Il
tema della riduzione dei costi della
politica, al di là dei modi e delle forme di proposta, è una delle
maggiori emergenze, specie in un periodo di così lunga crisi, perché porta
diritto all’antipolitica e alla disaffezione dei cittadini-elettori dai
partiti.
Comunque,
è un reale problema che deve essere affrontato urgentemente, poiché fino ad oggi
essere eletti consiglieri regionali è
stato un vero privilegio: in questi anni i 40 consiglieri liguri hanno
secondo stime medie pubblicate guadagnato uno stipendio netto (in euro) da un min.
di 3.485 a un max. di 5.760; hanno avuto rimborsi netti (in euro) da
un min. di 4.681 ad un max. di 5.851; hanno avuto una indennità netta fine
mandato (in euro) da un min. di 30.908 a un max. di 80.361; hanno goduto di un
vitalizio mensile di 3.510 che si riscuote a 60 (ora a 65 anni) sulla base di
contributi pagati per il 27%.
INDENNITA’: Dal 2013 la situazione è cambiata leggermente: in particolare, come si può evincere dalle tabelle allegate (fonte sito della Regione Liguria), l’indennità ammonta per tutti a 8.880 euro lordi mensili, cifra che rappresenta l’imponibile su cui i componenti dell’assemblea regionale pagano le tasse, mentre c’è poi una parte variabile denominata “rimborso spese di esercizio del mandato” che varia da un massimo di 4.484 euro al mese fino a un minimo di 2.220 euro mensili. Sono cifre forfettarie: la prima riconosciuta al presidente del consiglio e della giunta regionali, la seconda ai consiglieri senza incarico. Per vicepresidenti, assessori e consiglieri con incarico, si va da un massimo di 4.484 euro mese per chi è distante da Genova più di 84 chilometri, a un minimo di 2.275 euro al mese se la distanza è fra zero e 25 chilometri. Il reddito mensile è di circa € 13.200 e quello annuale è di circa € 158.000.
Se
è giusto e doveroso prevedere un compenso e un rimborso spese per l’attività
politica e amministrativa di un consigliere regionale, si può parlare di privilegio quando questa “retribuzione” è sproporzionata rispetto sia all’impegno
richiesto ed effettivamente profuso, ma soprattutto rispetto alla media delle
retribuzioni generali.
Impegno profuso. Una attività
politica non è facile da valutare poiché l’impegno e la complessità delle
problematiche necessitano di approfondimenti, studi, confronti, letture, ecc.
assai impegnative, ma è il resoconto pubblicato sul sito della Regione a
rivelare che dal 2010 al 2015 “le sedute dell'Assemblea legislativa sono
state 242, durante le quali sono stati approvati 215 leggi, 179
provvedimenti amministrativi, 737 ordini del giorno, 30 mozioni. Gli assessori
hanno risposto a 2.161, fra interpellanze e interrogazioni, presentate in aula
dai consiglieri”.
Insomma,
in 5 anni c’è stata una seduta ogni 7,5
giorni, sicuramente preceduta da riunioni di commissione (se ne possono
ipotizzare almeno 2). Dunque, si possono ipotizzare 3 giorni a settimana (dal
martedì al giovedì); 12 giorni al mese. Valutare la produzione è altrettanto
difficile, ma 215 leggi sono preoccupanti perché denotano una proliferazione legislativa
spesso particolare, farraginosa, che necessita di continui aggiustamenti e
revisioni, ma che produce una miriade di norme e disposizioni di difficile
lettura, applicazione e verifica.
Retribuzioni
medie.
In Liguria ci sono 1,587 milioni di abitanti (al luglio 2014), con un reddito medio dichiarato nel 2011 di € 24.063
(dichiaranti solo il 61% pari a 955.936 abitanti); un PIL pro capite pari a € 27.100,00
(al 2008). Prendendo a riferimento questi dati il confronto con il reddito
assicurato ai consiglieri regionali appare immediatamente sproporzionato: nel
2014 la spesa complessiva per retribuirli è stata di circa 6.843.816 con una
retribuzione media di 152.084,80 per i 40 consiglieri e i 5 assessori esterni. E’ una retribuzione che appare
immediatamente eccessiva e sproporzionata, appunto è un privilegio. Ma ci sono altri privilegi.
VITALIZI. La Liguria paga
circa 5 milioni per 131 vitalizi erogati; per ottenere questo vitalizio basta
una sola legislatura di 5 anni che potrà essere incassato a 65 anni; la base di
calcolo è di € 8.777 (il 75% dello stipendio del parlamentare), con una
legislatura riceverà il 20%, con 2 si sale al 40%, con 3 al 60% (pari a € 5.266),
ecc.. Il problema più evidente è il disavanzo tra vitalizi erogati e i contributi
effettivamente pagati dai consiglieri che crea un “buco” annuo crescente, una
potenziale situazione fallimentare inammissibile.
UTILIZZO DEI
FONDI A DISPOSIZIONE DEI GRUPPI. Il contributo è costituito da una
quota mensile fissa - 1.550 euro più 775 euro per ogni consigliere eletto - e
da una dotazione di 2 dipendenti (a carico della Regione) per ciascun gruppo.
Nel 2011 sono stati assegnati complessivamente 2,9 milioni di euro ai gruppi
per il loro funzionamento, spesi in gran parte per "spese per convegni, seminari e altre iniziative collegate allo
svolgimento dei lavori". Voce elegante dietro la quale stanno la
solita blanda autocertificazione di "attività
istituzionale" e migliaia di ricevute. Per carità evitiamo esempi !!! La
questione è rilevante perché riconduce allo scandalo “spese pazze” che ha visto la legislatura chiudersi con 27 fra
consiglieri e assessori indagati, fra i quali alcuni già condannati. Tra le
spese contestate ci sono cene, pranzi, viaggi, regali, taxi e bar.
I PORTABORSE. Mancano dati
certi e dunque è difficile fare calcoli precisi (alla faccia della trasparenza!!!),
ma anche questi sono costi della politica …
BENEFIT. Non ci sono
dati certi ma pare che ci siano … telepass, telefonini, computer, ecc. Per esempio. Quasi 50mila euro di pedaggi
autostradali nei primi otto mesi del 2012 (un dato in crescita rispetto allo
stesso periodo del 2011): tanto hanno speso, a carico dei contribuenti, i
consiglieri regionali della Liguria, perché Telepass e Viacard, per loro, sono
completamente gratuiti. I pass, infatti, sono intestati direttamente al
consiglio regionale e sono una spesa aggiuntiva rispetto al rimborso
forfettario delle spese.
Insomma,
la spesa per la politica ligure è assai articolata e complessa. Il Sole 24 Ore (18/9/12)
ha calcolato che la Regione Liguria spende per gli organi istituzioni (giunta e
consiglio) 29.717.866 € (nella
classifica italiana dei costi del 2011 si trova al 11° posto). Ma il problema
si deve estendere a tutte le Regioni. Nel complesso la spesa totale è stimata
con una certa precisione, anche se probabilmente per difetto: i consigli
regionali italiani costano circa 1 miliardo di euro all’anno, quasi quanto la
Camera dei Deputati. I compensi lordi ai consiglieri valgono circa 230 milioni,
mentre si spendono circa 170 milioni per pensioni e vitalizi dei consiglieri
cessati dal mandato. I contributi ai gruppi consiliari ammontano a quasi 100
milioni. Le regioni più costose sono non casualmente quelle più frequentemente
al centro della cronaca: la Sicilia, con un costo totale di 156 milioni, e il
Lazio, con 84 milioni (+20 o 30 milioni ipotizzati per il personale). La spesa media per consigliere in tutta
Italia per i 1117 consiglieri regionali ammontano a poco più di 200.000 euro
all’anno. Insomma, la ‘casta’ politica regionale è pletorica e costosissima.
DOMANDA: Che
impegni si assumono i candidati rispetto a questi problemi?
Euro
Mazzi
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