castelnuovo magra

castelnuovo magra

lunedì 25 maggio 2015

Elezioni Regionali 2015 (parte quinta): LE SOCIETÀ PARTECIPATE: ESEMPIO DI SPRECHI, CLIENTELISMI E “MANGIASOLDI” …

Il 7 agosto 2014 Carlo Cottarelli, commissario alla spending review, presentava il dossier sulle società partecipate da Enti Pubblici incentrato sulla riduzione del loro numero e sul loro efficientamento, sollevando notevoli polemiche; non è un mistero che questo dossier abbia creato le frizioni che hanno poi portato alla sua uscita dall’incarico. Cottarelli con il suo Piano contava di ottenere una cura dimagrante della spesa pubblica fino a 3 miliardi: «L’obiettivo è di ridurre le partecipate da 8.000 a 1.000 in tre anni» ha spiegato il commissario, «e ottenere efficienza e risparmi. È difficile fare una stima», ha aggiunto, «perché ci sono perdite occulte che non emergono dai bilanci. Ma credo che dalla riduzione del numero delle partecipate, e dall’efficientamento delle altre, potremmo ottenere risparmi per 2-3 miliardi: non vi è dubbio, ha aggiunto, che esistano elevati costi per la finanza pubblica e per la collettività in generale derivanti proprio dall’inefficienza delle partecipate». (da Corriere della  Sera 7/8/2014)

sabato 23 maggio 2015

Elezioni regionali 2015 (parte quarta): UNA REGIONE ALLA DERIVA(TO). Alla ricerca dei derivati nascosti …

La Regione Liguria, fra il 2000 e il 2006, sottoscriveva tre contratti di derivati con Nomura per l'ammortamento del debito derivante da un prestito obbligazionario di 420 milioni di euro emesso dalla stessa Regione avente una scadenza finale al 2034; sempre nello stesso periodo la Regione Liguria  stipulava con Merrill Lynch altri contratti in strumenti finanziari derivati.
Questi contratti non sono mai stati fino ad oggi resi pubblici, non se ne conosce ancora né il contenuto effettivo, né le clausole, né i costi effettivamente sostenuti (… alla faccia della trasparenza!!!)

giovedì 21 maggio 2015

Elezioni regionali 2015 (parte terza): LA LIGURIA VA VELOCE … al momento di sicuro solo nelle tasse …

Il Governo Renzi con la legge di stabilità 2015 ha tagliato 3,5 miliardi di euro di trasferimenti alle Regioni a statuto ordinario e la stragrande maggioranza di queste non hanno aumentato l'addizionale regionale Irpef proprio per non gravare ulteriormente sui redditi delle famiglie. Hanno fatto eccezione la Liguria, il Lazio e il Piemonte.
Infatti, in 13 Regioni la situazione è rimasta inalterata, in 2 le aliquote sono addirittura diminuite e in altre 3 il ritocco è stato leggerissimo, mentre nel Lazio, in Liguria e in Piemonte gli aumenti sono abbastanza consistenti, soprattutto per i contribuenti con redditi che superano i 35.000 euro. Va inoltre ricordato che da quest’anno le Regioni hanno l’obbligo di fare riferimento ai medesimi scaglioni di reddito Irpef nello stabilire le aliquote.

martedì 19 maggio 2015

ELEZIONI REGIONALI 2015 (seconda parte): I PRIVILEGI DEI CONSIGLIERI REGIONALI LIGURI (stipendio, benefit, rimborsi, vitalizi).

Il tema della riduzione dei costi della politica, al di là dei modi e delle forme di proposta,  è una delle maggiori emergenze, specie in un periodo di così lunga crisi, perché porta diritto all’antipolitica e alla disaffezione dei cittadini-elettori dai partiti.
Comunque, è un reale problema che deve essere affrontato urgentemente, poiché fino ad oggi essere eletti consiglieri regionali è stato un vero privilegio: in questi anni i 40 consiglieri liguri hanno secondo stime medie pubblicate guadagnato uno stipendio netto (in euro) da un min. di 3.485 a un  max. di  5.760; hanno avuto rimborsi netti (in euro) da un min. di 4.681 ad un max. di 5.851; hanno avuto una indennità netta fine mandato (in euro) da un min. di 30.908 a un max. di 80.361; hanno goduto di un vitalizio mensile di 3.510 che si riscuote a 60 (ora a 65 anni) sulla base di contributi pagati per il 27%.

sabato 16 maggio 2015

ELEZIONI REGIONALI: VOTA ANTONIO LA TRIPPA!!! (prima parte)

Tra pochi giorni ci saranno le elezioni per il rinnovo del Presidente e del Consiglio della Regione Liguria, ma la campagna elettorale sembra essere fatta solo di slogans e di manifesti o manifestini con le “facce” dei vari candidati. Pochissimi sono gli esempi di propaganda di merito, cioè sui problemi reali che poi questi candidati (se eletti) dovranno affrontare e risolvere.
Si ha la sensazione che l’elettore dovrà valutare solo su simpatia, tradizionale adesione a quel simbolo rispetto all’altro, fiducia o sfiducia sulle capacità di quel candidato o di quel partito o gruppo politico. A volte, si rimanda a programmi che sono di difficile lettura e comprensione, in quanto sono fumosi, incoerenti, irreali (mancando delle relative coperture finanziarie).