castelnuovo magra

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martedì 13 gennaio 2015

PARIGI, DUE MILIONI DI PERSONE SFILANO CONTRO IL TERRORE CANTANDO LA MARSIGLIESE: “Le jour de gloire est arrivé!”.

Da Place de la Republique, punto di partenza del corteo, il corteo si è via via affollato, fino a raccogliere almeno  2 milioni di persone, che poi hanno cominciato a sfilare. Oltre 700.000 persone sono poi scese in strada per manifestare in tutto il resto della Francia. Dunque, una folla oceanica e composta ha marciato in gran parte in silenzio, intonando a tratti la Marsigliese, non solo come inno nazionale francese, ma come simbolo della rivoluzione del 1789 e di quei valori repubblicani della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità. Anche a due secoli di distanza, la Marsigliese permette ancora di identificare tale inno con i diritti umani, con la libertà, con l’uguaglianza e con la fraternità.

La manifestazione popolare è stata una forte reazione collettiva: il disprezzo per gli assassini, il rifiuto dell’odio, l’unanimità nel non voler confondere i barbari e l’islam, la forza di una Nazione che ha affrontato questa tragedia dando una dimostrazione di unità.
La Spagna e gli Stati Uniti sono stati colpiti molto più duramente della Francia: a Madrid i morti sono stati quasi duecento, mentre nelle torri gemelle di New York ci sono state oltre tremila vittime. Eppure, nel 2001 e nel 2004 non c’è stata una analoga reazione così popolare di unità e di riaffermazione di valori fondamentali e fondanti la storia europea.
Insomma, la manifestazione ha fatto apparire come se l'intera Francia fosse scesa in strada per manifestare contro il terrore; uno striscione tra la folla recitava significativamente: "Volevate mettere la Francia in ginocchio, l'avete fatta rialzare in piedi".
Ecco l’importanza della manifestazione popolare di Parigi!
 
Le piazze non vanno mai sopravvalutate, poiché sono frutto del momento e di emotività collettiva, ma quello che si è visto a Parigi rappresenta una risposta di un popolo e la riaffermazione di valori fondamentali, vere e proprie trincee politiche, giuridiche, morali, mentali.
Nessuna religione o nessuna convinzione può autorizzare l’uccisione di massa e il terrorismo
Ma non parliamo di guerra o di conflitto di civiltà, di religione, di culture.
Occorre tolleranza, capacità di capire, desiderio di comprendere, determinazione per assicurare un costante confronto e dialogo. Più cultura meno paura; più partecipazione meno repressione; più umanità meno barbarie.
Ma occorre un intransigente amore per i valori fondanti della libertà, della fraternità e dell’eguaglianza, ma soprattutto occorre sapere che questi valori non sono un gentile omaggio una volte per tutte, poiché ogni generazione e ogni giorno vanno riaffermati e riconquistati
L’intransigenza è la qualità dei forti; l’intolleranza la scusa dei deboli.
Bisogna sconfiggere il terrorismo e il fondamentalismo. Stiamo in guardia e non lasciamoci ingannare: non è dichiarando guerra che si riaffermano questi valori. È invece con più cultura, con più confronto e dialogo e con lo stabilire buone regole, che però devono essere rispettate e fatte  rispettare.

Tremblez, tyrans et vous perfides,
L'opprobre de tous les partis,
Tremblez! Vos projets parricides
Vont enfin recevoir leurs prix!
Vont enfin recevoir leurs prix!
Tout est soldat pour vous combattre,
S'ils tombent, nos jeunes héros,
La terre en produit de nouveaux
(da la Marsigliese)

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