Risposta all'articolo del 1/5/2014 apparsa sul Secolo XIX. La recente vicenda del Referendum del 9/2/14 non ha
prodotto alcuna seria riflessione, specie in chi ha proposto e poi perso tale
referendum, poiché non si è compreso come stia mutando la realtà politica e
amministrativa castelnovese. Eppure anche all’epoca quando tutti (sindaci,
onorevoli, senatori, associazioni, sindacati, medici, imprenditori, giornali e
televisioni, ecc.) sponsorizzavano la fusione e appariva scontata la vittoria
del SI, la popolazione seguendo le indicazioni del comitato Teniamoci
Castelnuovo ha votato compatto contro la proposta di fusione.
Anche all’epoca Teniamoci Castelnuovo era
stata definita dai giornali una “anomalia” perché rastrellava esponenti del PD,
di Rifondazione, del M5S, di Forza Italia, ecc. ma invece raccoglieva solo ed
esclusivamente persone unite dalla volontà di bloccare una proposta che serviva
solo “gli interessi di bottega”. Ancora dopo il referendum è stata impostata
una campagna all’insegna del voto di “pancia”, di “campanile” o frutto di “confusione”,
mentre vi era soltanto il rifiuto diventato popolare di una insensata proposta
fatta di sogni senza progetti reali.
Il Comitato Teniamoci Castelnuovo era formato da
persone di diverso orientamento ma unite dalla volontà di contrastare una
scellerata proposta di fusione, ma animata dalla volontà di cambiare il modo di
fare politica, partendo dai reali e immediati interessi della popolazione e non
dai sogni e dai grandi affari a favore di pochi privilegiati. La gran parte dei
protagonisti del Comitato di Teniamoci Castelnuovo si è ritrovato, poco a poco,
intorno ad una lista che si è formata nel corso di ben 15 assemblee popolari
partecipate e assai dibattute. Il risultato finale è la lista NOI PER
CASTELNUOVO con candidati seri e capaci, con un programma innovativo che si
qualifica proprio perché mette l’accento sulla partecipazione, sulla trasparenza
e sulla valorizzazione del territorio.
Su queste basi dovrebbe essere arrivato il momento
di considerarla per quello che è: una lista civica e non quale espressione di un
qualsiasi schieramento: la Lega o il Movimento 5 Stelle o qualsiasi altro
partito non sono stati né buttati fuori né sono entrati perché semplicemente
non è mai stato neanche mai posta tale entrata o la loro uscita. Ci sono solo
persone, non partiti. Queste persone hanno la propria esperienza e i propri
ideali, ma affrontano la campagna elettorale con denaro proprio, con energie
personali, senza appoggi esterni da alcun partito e si contrappongono invece ad
una coalizione di partiti (PD, PSI, Comunisti, Rifondazione Comunista)
eterogenea e profondamente divisa nonostante le apparenze. Basti solo ricordare
che Micocci, Marchese, Ambrosini e Fornelli si erano espressi in Consiglio
Comunale per la fusione, mentre Montebello si era astenuto. Basti, altresì,
ricordare che questa aggregazione di partiti (PD, PSI, Comunisti, Rifondazione Comunista)
si era tutta espressa per la fusione, accusando Montebello di opportunismo
perché aspirava a fare il sindaco di Castelnuovo, poiché quello di Luni sarebbe
stato appannaggio di Favini. Occorre rilevare che nell’ultimo Consiglio
Comunale del 29/4/14 Favini e Montebello neanche si sono salutati. Non parliamo
poi delle aperte e pesanti accuse rivolte dall’assessore Dini a Montebello
durante il Consiglio Comunale del 22/3/14.
Senza dimenticare poi le voci sulla composizione della lista poiché vi è paura
che fra uno o due anni possa essere
necessario riportare Favini a ricoprire nuovamente la carica di Sindaco in
sostituzione di Montebello se ora venisse eletto.
Insomma. Chi è diviso viene fatto apparire
compatto; mentre alla lista civica si attribuiscono divisioni inesistenti. L’assurdo
è che Uniti per Castelnuovo è una coalizione di partiti, ma non viene definita
come tale, mentre una lista civica fatta di persone viene costantemente definita
come aggregazione di partiti.
Sarebbe ora di finirla!!!
Euro Mazzi
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