Prendo atto della sentenza civile di condanna della Ecobonifiche srl in favore del Comune, ma non comprendo il vuoto sarcasmo di Montebello sul venire meno di uno dei miei principali argomenti di polemica. Di sicuro Montebello non ha alcun merito in questa vicenda e non ne conosce né la storia né le problematiche. Comunque questa sentenza è solo il primo grado di giudizio, è probabile un appello e bisogna verificare la solidità della società proprietaria.
Ma una cosa è certa: la sentenza non ha certificato “la bontà dell'operato delle precedenti
amministrazioni”, poiché semmai ha riconosciuto soltanto la violazione da parte della Ecobonifiche di previsioni
contrattuali e di accordi in precedenza stipulati.
Infatti, in data 31/3/92 era stato siglato un protocollo di intesa e rogitato una proposta irrevocabile di vendita tra la società Ecobonifiche (proprietaria dell’area e gestore della discarica) e il Comune di Castelnuovo, su queste basi nasceva il diritto del Comune di diventare proprietaria dell’area al termine della gestione della discarica. Accanto a questi due atti contrattuali vi erano poi i progetti di sistemazione finale dell’area, più volte rimaneggiati e variati su richiesta di Ecobonifiche, sempre approvati da Comune, Provincia e Regione. Nonostante questo costante trattamento di favore, Ecobonifiche non ha rispettato i progetti di sistemazione finale; dal confronto tra stato effettivo dell’area rispetto ai progetti di sistemazione finale della stessa nasce la seconda parte della sentenza riguardante il risarcimento che è finalizzato quindi alla ri-sistemazione dell’area.
Dunque, il Comune vede riconosciuto il suo diritto
contrattuale ad essere proprietario di una parte dell’area della ex Cava
Filippi e ad essere risarcito, ma tale riconoscimento era un atto dovuto
conseguente a obblighi contrattuali. Il merito di decidere di far rispettare questo
obbligo contrattuale spetta al Sindaco Favini, ma soprattutto all’operato assolutamente
determinante di tre tecnici: il segretario dott. Rosa, l’avv. Zanobini e il
geom. Paita.
Vorrei, però, menzionare il merito delle
opposizioni che da anni hanno sempre vigilato e incalzato la Giunta con
interventi, mozioni e interpellanze su questa questione. In proposito, vorrei
ricordare che personalmente non solo mi sono sempre opposto alla destinazione a
discarica della ex cava Filippi, ma avendo denunciato esattamente le
potenzialità edificatorie, all’epoca ero riuscito almeno ad ottenere appunto l’introduzione
della forma contrattuale della proposta irrevocabile di vendita che è oggi alla
base del favorevole pronunciamento giudiziario. Avevo visto giusto e i fatti mi
hanno dato ragione.
Subito dopo la stipula della convenzione avevamo
denunciato la mancata trascrizione nei Registri Immobiliari del contratto. Nel
periodo conseguente la chiusura della discarica (29/12/2001) avevamo denunciato
la trascuratezza della Giunta Tognoni (in cui Favini era assessore) in merito
all’esercizio del diritto di riscatto dell’area. Infatti solo nel 2005 sono
iniziate, sotto la Giunta Favini, le procedure per l’esercizio della proposta
irrevocabile di acquisto dell’area che rischiava di essere ceduta a terzi.
Soprattutto, sono state criticate le
previsioni del PUC, approvato nel 2001,
che prevedeva per questa area di circa mq. 133.000, una zona di trasformazione
con nuove costruzioni per 26.600 mq. Apparentemente solo degli sprovveduti potevano comportarsi così, concedendo previsioni edificatorie così elevate che valorizzando
l’area era stato di fatto il motivo vero che aveva spinto i proprietari a non
restituire un’area diventata di notevole valore commerciale al Comune al prezzo
originariamente concordato di soli € 258.000,00.
Tutte queste vicende potrebbero spiegare,
altresì, le ragioni di una spaccatura interna al PD locale, diviso tra un’ala filo-Luni
(Favini) e un’ala filo sarzanese (Montebello).
Resta ancora insoluto un problema: la situazione dell’area Filippi versa
in un totale abbandono ambientale assai preoccupante. Inoltre, da anni non si
svolgono i controlli sullo stato della discarica, nonché sull’assenza di
pericoli di inquinamento di qualsiasi natura, soprattutto a valle e nella falda
acquifera; questi controlli sono necessari anche per rassicurare i cittadini su
un utilizzo corretto della discarica stessa.
Il Consigliere Comunale Euro Mazzi
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