castelnuovo magra

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sabato 30 luglio 2016

LA VERA RIVOLUZIONE È LA NORMALITÀ: la restaurazione (quarta parte)

L’esito negativo per la fusione del referendum del 9/2/2014 sulla fusione con Ortonovo segnava anche la (momentanea???) uscita dalla scena politica di Favini e l’inizio della gestione amministrativa del nuovo sindaco Montebello.
Già nel corso delle primarie PD nel confronto tra Montebello e Micocci emergeva una stranezza: quasi tutto “l’apparato” PD era schierato a favore di Montebello, il quale nel corso del procedimento della fusione si era distinto (ufficialmente si era astenuto) dall’iniziativa voluta da Favini, mantenendo un profilo “basso” nella campagna elettorale, pur giocando un ruolo nel far prevalere il NO al referendum nel comune di Castelnuovo.

Al contrario, tutto l’apparato” PD (diretto e collegato) ufficialmente aveva sostenuto Favini nel procedimento della fusione: in quel periodo a Castelnuovo vi era stata una vera e propria “passerella” di big (i sindaci della Val di Magra, di Genova, di Chiavari, Caleo, Guccinelli, Paita, ecc.; vedere questo precedente post http://castelnuovopertutti.blogspot.it/2014/10/la-liguria-e-lo-specchio-di-questo.html), l’apprezzamento di tutte le organizzazioni sindacali e di categoria (sindacati, Confindustria, artigiani, commercianti, ecc.), l’appoggio del Consiglio Comunale di Sarzana e di molti esponenti politici e amministrativi locali e regionali.
Dietro a questa ufficialità di sostegno al SI alla fusione, però trasparivano segnali di contrapposizione provenienti sia dall’ambiente sarzanese che dall’apparato collaterale del partito, infastiditi dal ruolo preminente di Favini (dal 2012 era anche divenuto presidente del Consiglio delle Autonomie Locali della Liguria).
L’esito del referendum sulla fusione e quello successivo delle primarie sancivano il ruolo minoritario di Favini e dei suoi sostenitori all’interno del PD, poiché molti che prima avevano sostenuto Favini ora portavano Montebello. In questo cambiamento forse aveva inciso l’effetto Renzi: all’interno del PD Renzi rappresentava la speranza di un rinnovamento, mentre all’esterno la prospettiva di un futuro migliore; il successo elettorale nelle europee ne aveva sancito la definitiva “consacrazione”.
In effetti Montebello (renziano) nelle primarie si inseriva in questo solco, adottando lo slogan “è primavera, inizia una stagione nuova” che prometteva “rinascita” e “rinnovamento”, mentre quello delle elezioni “radici nel futuro” garantiva continuità e prospettive di sviluppo.
In generale, il PD utilizzava abbondantemente tematiche di propaganda incentrate sul “giovanilismo” contro “anziani”, il “novismo” contro il “vecchio”, ecc., ne erano un chiaro esempio sia la campagna elettorale di Montebello, che quella della Paita alle successive regionali del 2015 (in proposito vedere questo post: http://castelnuovopertutti.blogspot.it/2015/06/la-liguria-va-veloce-e-anche-il-bisagno.html).
Ma governare o amministrare è un’altra cosa. Così come il governo Renzi ha via via evidenziato una politica “conservatrice” (per esempio con interventi contro i lavoratori: modifica art. 18 Jobs Act e tutti i suoi vari decreti legislativi, ecc.) e di “tutela del potere” (per esempio con la riforma costituzionale Boschi) ben diversa dagli slogan propagandistici; così anche a livello locale la reale politica amministrativa di Montebello non ha il profumo stimolante della “primavera” ma … "la puzza" dei rifiuti.
Tra i primi atti compiuti figura la realizzazione della strada di Tavolara (opera di urbanizzazione prevista dall’Accordo di Programma 2009-2011 con Sarzana per la realizzazione di aree produttive con decine di capannoni in area agricola, la cui “esistenza” era stata negata da Montebello durante il confronto televisivo con Mazzi; vedere questo post: http://castelnuovopertutti.blogspot.it/2014/05/non-sa-o-fa-finta-il-candidato-sindaco.html), opera in questo momento assai necessaria per Sarzana e per una ditta locale, ma di scarsissima utilità per i castelnovesi (in proposito vedere questo post: http://castelnuovopertutti.blogspot.it/2014/07/il-giovanilismo-arcaico-di-montebello.html). Ma essere “giovani” e “nuovi” non significa automaticamente saper concretizzare le aspettative: infatti, dei circa € 600.000 a disposizione fin dal 2013 ne sono stati spesi poco più di € 351.000 per realizzare una curva di circa 200 metri lineari e, per colpa dei ritardi accumulati, sono stati persi circa € 174.000 di contributi europei e ora per completare la strada occorreranno parecchi mesi e nuovi finanziamenti (… e queste sarebbero “radici nel futuro”???).
Tra le tante feste, festini e festicciole e le varie iniziative culturali-ricreative-sportive che hanno caratterizzato questi primi due anni di sindacatura Montebello, si è fatta strada un’altra problematica: quella della gestione dei rifiuti e il rapporto con Acam.
Il programma elettorale e amministrativo evoca pienamente le problematiche del confronto tra Favini e Acam (già illustrato nei post precedenti) sintetizzate nel: “far rispettare al gestore il contratto di servizio”. Ottimo … ma come si è realizzato?
Di fronte ad un servizio effettivamente assai scadente e oggettivamente documentato dagli stessi cittadini con numerosissime lamentele (corredate da puntuali rappresentazioni fotografiche) apparse sui social la Giunta Montebello si fa ritrarre (con adeguato servizio fotografico apparso sui giornali, sul sito del comune, sui social, ecc.) a sistemare i rifiuti sparsi intorno ai cassonetti. Invece di richiamare Acam al suo dovere di rispettare il contratto, veniva attivata una campagna propagandistica con al centro l’immagine di “un sindaco spazzino” che si rimbocca le maniche pur di risolvere il problema … peccato che il giorno dopo tutto era come il giorno prima!!! (vedere questo articolo: http://www.cittadellaspezia.com/Val-di-Magra/Sarzana-Val-di-Magra/Mazzi-Pulizia-di-Montebello-dei-167233.aspx)
Successivamente, Montebello “esulta” per il cambio di alcuni cassonetti rotti e non più funzionanti con altri nuovi o di colore diverso, ma non si trova traccia della precedente puntuale opera di verifica e di controllo attivata da predecessore Favini sulla gestione dei rifiuti.
Arriva in Consiglio Comunale la delicata questione dello scorporo di Acam Ambiente e costituzione di una newco per la gestione degli impianti di Saliceti e Boscalino, ma su questa delicata e importante questione Sindaco e maggioranza non svolgono alcun ruolo e quasi non proferiscono discorsi, limitandosi alla pura manifestazione del consenso per alzata di mano.
Invece, sulla questione della fognatura di Vallecchia il ruolo della Giunta Montebello è assai attivo e sostiene Acam (vedere qui le considerazioni sulla questione: http://noipercastelnuovo.blogspot.it/2015/07/la-giunta-montebello-non-risponde-ma.html).
Ma ecco il colpo di reni”: viene deciso di partire con il sistema della raccolta differenziata “porta a porta” e nel giro dei pochi mesi finali del 2015 … detto e fatto … si parte: prima con le grandi utenze (negozi, ristoranti)e poi con quella domestica … e subito risultati di raccolta differenziata superiori al 70%. Bene, anzi ottimo … peccato che si sia partiti senza un progetto vero, senza analisi dei costi e della concorrenza, senza stipulare alcun accordo di merito con Acam, senza revisione del contratto di servizio stipulato nel 2003 (scaduto nel 2011 e successivamente prorogato fino ad oggi. Vedere in proposito questo post: http://noipercastelnuovo.blogspot.it/2015/11/sotto-il-segno-dellapprossimazione.html) … insomma come ha dichiarato il Sindaco nel Consiglio comunale del 14/6/16 l’importante era di arrivare ad una percentuale della raccolta differenziata superiore al 70%  e sul resto … pazienza manca e si rimedierà!!!
Infatti, per tacitare le lamentele dell’opposizione arriva qualche settimana più tardi la bozza del nuovo contratto di servizio; questa bozza viene presentata come “innovativa”, il primo contratto della nuova era del “porta a porta”, il primo comune più avanti di tutti … e gli aggettivi positivi si sprecano!!!
Peccato che sia una proposta di contratto veramente fatta male … qualcuno dirà “incontentabili” e “ipercritici” … ma cosa direste se nelle premesse ci trovate il richiamo ad un contratto stipulato con Acam (repertorio 2561 del 30/12/2009) che esiste veramente ma è riferito a Lerici??? Oppure, viene fatto riferimento ad una delibera (Consiglio Comunale n. 81 del 19/12/2013) che “approva le linee guida del servizio di raccolta differenziata Porta a Porta” e (… sorprendentemente) in quanto tale smentiva le ripetute critiche dell’opposizione sulla mancanza di un progetto … Ma la sorpresa durava poco … la delibera era vera ma riferita al Comune di Arcola … incredibile ma vero!!!  
Risposta: refusi, si tolgono ma il resto è buono.
Macché! Il resto è peggio. Tra le tante osservazioni da sollevare ci limitiamo ad una sola relativa all’art. 12 “Oneri economici e piano finanziario” che stabilisce che l’importo annuale dovuto dal Comune di Castelnuovo ad Acam “è pari a quello stabilito nel Piano finanziario approvato dal Consiglio Comunale. A tal fine, entro il 31 dicembre di ogni anno, Acam Ambiente invia al Comune il Piano finanziario elaborato secondo i criteri e gli schemi del DPR 158/99 ai fini della successiva approvazione da parte del Consiglio Comunale. L’elaborazione del Piano tiene conto dei servizi prestati, nel rispetto delle Schede Tecniche allegate e dei servizi concordati”.
Insomma, sulla base di queste norme Acam fa quello che vuole (basta solo dichiarare la conformità ai criteri e agli schemi del DPR 158/99) e il Consiglio Comunale deve solo ratificare; il costo del servizio non è individuabile e, quindi, può variare (in più o in meno) a seconda delle convenienze di Acam e conseguentemente i cittadini (tramite la TARI) sono costretti a pagare senza alcuna possibilità di eccepire alcunché.
Questa previsione indeterminata del costo del servizio è illegittima (in quanto in contrasto con la normativa attuale), non è conveniente per il comune e quindi per i cittadini (non determina un costo confrontato con la concorrenza), sostanzialmente è un modo per consegnarsi “con mani e pieni legati” ad Acam … cioè non sarà più possibile svolgere alcun controllo!!!
Le opposizioni hanno rigettato totalmente questa proposta di contratto di servizio e dichiarato che intendono impugnare in tutte le sedi questo modo di procedere. Il Sindaco e la Giunta dopo una prima permalosa reazione … hanno deciso di approfondire la questione … vedremo i risultati di questa loro riflessione. Ma le opposizioni hanno tracciato “una linea del Piave” e indietro non si torna: “la restaurazione” del potere "indiscusso" di Acam non si deve riaffermare.
Il “novismo” e il “giovanilismo” quando affrontano con superficialità questioni complesse e articolate rivelano la loro vera natura: la restaurazione dei “vecchi” poteri …

Euro Mazzi

P.S.: Questo post è stato scritto prima della comunicazione del nuovo testo della proposta di contratto di servizio che verrà discusso nel Consiglio Comunale del 1/8/2016. Viene mantenuto così come è stato originariamente scritto anche se alcune considerazioni dovrebbero subire delle revisioni, dato che il nuovo testo presenta alcune modifiche importanti. Si è ritenuto di commentare il nuovo testo con post esplicitamente dedicati, mentre questo post rappresenta un momento preciso di una "mobilitazione" (che durerà nel tempo) contro “la restaurazione” del potere "indiscusso" di Acam.

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