castelnuovo magra

castelnuovo magra

giovedì 6 agosto 2015

IL QUASI “DISSESTO” DELLA PROVINCIA SPEZZINA: ULTERIORE DIMOSTRAZIONE DI GRAVE INCAPACITÀ … (prima parte)

Il Consiglio Provinciale della Spezia ha deciso di rinviare al 30 settembre la decisione relativa all’adozione della deliberazione di dissesto dell’Ente. Ammonta infatti a 4,9 (o 4,6 ...)milioni di euro il passivo di bilancio, il quale dovrà essere risanato da un piano di rientro concordato; passivo che  si abbasserebbe a 2,9 (o 2,6) milioni se venisse riscossa una sanzione per un illecito in materia ambientale di circa due milioni di euro.
Vari esponenti politici provinciali (quasi tutti del PD) hanno indicato quale causa di questo passivo le varie “sforbiciate” ai trasferimenti statali, iniziati nel 2011.  Lo stesso Federici, sindaco della Spezia, appena eletto presidente della Provincia dichiarava: “Mi dovrò sobbarcare questo problema e dovremo far fronte al fatto che non è stato possibile presentare un bilancio di previsione per il 2014, perché con i tagli drammatici che si sono susseguiti in questi anni i conti proprio non possono tornare”.

Ma non è proprio questa la vera causa all’origine del dissesto; questa è la tipica causa di comodo che serve per oscurare le responsabilità a livello locale, trasferendole al governo o più in generale alla crisi … così nessuno ha una colpa! Proviamo a riflettere in merito per chiarire.  
La riduzione dei trasferimenti statali è un fenomeno nazionale che ha colpito tutti gli enti locali (Regioni, Province e Comuni); fenomeno iniziato dopo il 1992 come riforma (anche se non ancora completata) mirante a rendere gli enti territoriali finanziariamente autonomi e meno condizionati appunto dai trasferimenti statali. Dunque, la riduzione dei trasferimenti è un fatto strutturale e iniziato molto tempo fa; conseguentemente non può di per sé essere questa la vera causa dell’attuale situazione di dissesto.
Peraltro, all’interno delle somme “trasferite” quelle regionali sono diminuite di più di quelle statali e, quindi, una buona fetta di riduzione è comunque originata da decisioni “genovesi” e non “romane. Questo aspetto conferma ancora di più che non è la riduzione dei trasferimenti statali la causa del dissesto.
Per ricercare la causa del dissesto occorre affrontare altre problematiche.
La prima attiene al livello elevato della spesa corrente. Nel 2009-2010 la spesa corrente ammontava rispettivamente a 66,3 milioni e a 76,6;  tale spesa calava nel biennio successivo 2011-12 rispettivamente a 63,3 e a 60,6 milioni; per poi calare ulteriormente nel biennio 2013-2014 rispettivamente a 53,3 e a 37,7. Apparentemente questo calo costituisce un fatto positivo, ma è il suo livello ad essere comunque costantemente elevato in rapporto alle entrate correnti.
La seconda problematica riguarda un inadeguato livello delle entrate correnti; queste sono infatti quasi sempre leggermente superiori alle spese correnti (queste sono state pari a 68,4 milioni nel 2009; 74,6 milioni nel 2010; 65,3 milioni nel 2011; 61,4 milioni nel 2012; 57.3 milioni nel 2013; 37,4 milioni nel 2014), ma non tali da garantire il pagamento anche delle somme necessarie al rimborso dei prestiti contratti dalla Provincia.
La terza problematica riguarda lo squilibrio di parte corrente. Questo livello insufficiente delle entrate in rapporto al livello superiore delle spese correnti e del rimborso dei prestiti è la vera causa del dissesto che si origina, infatti, come squilibrio della parte corrente del bilancio provinciale, a volte compensato dall’avanzo di parte capitale, a volte invece non compensato e, dunque, è su questo terreno che si origina il passivo di amministrazione attuale.
Anche la Corte dei Conti, infatti, con una nota del 13/4/2013 aveva già evidenziato che la situazione finanziaria della Provincia spezzina “è connotata da numerose criticità che pregiudicano gli equilibri di bilancio”, in particolare per la gestione corrente e quella dei residui emerse già con il rendiconto del 2010 (con un disavanzo di 2.750.117.45) e di quello 2009 (con un disavanzo di 1.552.403,76). Insomma, la Corte dei Conti aveva già accertato “la mancanza in termini strutturali degli equilibri di bilancio di parte corrente ….”.
Su queste basi, con delibera n. 7 del 17.12.2014 veniva dichiarato che la situazione di squilibrio di parte corrente evidenziata è perdurata anche nel corso dell’esercizio 2013 con uno squilibrio di competenza pari a € 318.331 con conseguente compromissione dell’equilibrio della gestione finanziaria nel suo complesso, determinabile a seguito dell’applicazione dei vincoli derivanti dal finanziamento del fondo svalutazione crediti. Conseguentemente, non risultava “tecnicamente determinabile una situazione di pareggio né per l’esercizio 2014, né per gli esercizi 2015 e 2016, e non è quindi possibile addivenire all’approvazione del bilancio di previsione”.
Pertanto, le criticità del bilancio della Provincia di La Spezia sono presenti da tempo (almeno dal 2009-10) e sono legate allo squilibrio della parte corrente, cioè inerenti al rapporto tra entrate correnti non adeguate a un elevato livello delle spese correnti.
Dunque, le vere cause sono da ricercare nelle scelte politiche e amministrative locali del gruppo dirigente del PD spezzino, incapace a governare e privo di reali progetti di gestione, ma abilissimo nello spendere le risorse a disposizione.
Nel contesto di una riduzione di trasferimenti, la scelta è stata (da tempo) quella di aumentare le entrate tributarie, ma a forza di aumenti, il livello dei tributi non era ulteriormente aumentabile poiché gli stessi avevano già le aliquote al massimo possibile e, quindi, non è stato ora possibile recuperare ulteriore gettito alzando i tributi.
La reale alternativa all’aumento di tasse, imposte e tariffe era la riduzione delle spese, ma su questo inizialmente c’era una sostanziale e tradizionale diffidenza ad operare da parte della classe politica locale, la quale preferisce normalmente agire con l’aumento delle tasse.
Nel caso delle province, invece, i provvedimenti legislativi di chiusura delle stesse e di trasferimento di funzione a Regioni e comuni, hanno imposto obbligatoriamente la strada appunto alla riduzione delle spese correnti. 
Infatti, è stato l’obbligo introdotto per legge di ridurre nel 2015 il personale dipendente della Provincia del 50% ad aprire di fatto la strada alla riduzioni delle spese correnti. Attualmente pare che il personale della Provincia in organico sia stato ridotto del 60% rispetto a quello in servizio all'aprile 2014, data di approvazione della Legge di riforma Del Rio.
Ma questa riduzione di spese sta avvenendo senza un piano programmato e, quindi, comporterà grandi problemi ai cittadini. Federici, ha scritto a Comuni, Regione e Prefettura una lettera per descrivere la situazione economica della Provincia spezzina e la conseguente impossibilità ad assolvere ai compiti istituzionali che le competono, soprattutto per ciò che riguarda l’edilizia scolastica e la sicurezza stradale. L’Ente, scrive Federici, è responsabile di oltre 600 km di strade e oltre 100.000 mq di edifici scolastici, che ospitano più di 9000 studenti. Strade e scuole necessitano di interventi, ma la Provincia non è in grado di sostenere le spese.
Troppo comodo!!! Di fronte alle criticità si deve “volere vincere” la sfida di fare di più, con minori risorse … ma per farlo ci vuole capacità, competenze, determinazione, compattezza, progettualità e alti principi … doti rare nell’attuale quadro dirigente locale del PD (ma purtroppo anche negli altri partiti o movimenti attualmente presenti …).   
Insomma, sono sempre i cittadini che pagano o con l’aumento di tasse o con la riduzione di servizi o con entrambi i provvedimenti, mentre chi ha avuto la responsabilità politica e amministrativa di questo dissesto si preoccupa solo di quale “poltrona” potrà rivestire in un futuro, e che tale nuovo incarico sia “ben remunerato” … e questa è la vera “antipolitica” che fa allontanare le persone dall’occuparsi seriamente di politica. Un reale cambiamento parte sempre da una corretta informazione e da una ostinata partecipazione ... "una democrazia di partecipanti attivi".

 Euro Mazzi

Nessun commento:

Posta un commento