castelnuovo magra

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martedì 19 agosto 2014

Il fenomeno delle schiume bianche: fenomeno naturale o inquinamento?

Il fenomeno delle schiume bianche. Recentemente la spiaggia di Marinella è stata invasa dalla schiuma bianca. Molti ne hanno discusso .. ma nessuno ha ancora dato una spiegazione reale e credibile. Il fenomeno della schiuma bianca si presenta generalmente come onde di un bianco cangiante, come quello dello scarico di una lavatrice dopo la centrifuga. E quando, spinte dal vento, spiaggiano sull’arenile, assumono il meno rassicurante aspetto di un blob invasivo e minaccioso. Lungo le coste del Tirreno e dell’Adriatico è ormai allarme per le mareggiate di schiuma, enormi chiazze spumose che galleggiano sotto costa raggiungendo quasi sempre la riva.
Dalle Cinque Terre alla penisola sorrentina passando per Fiumicino e Ostia, dall’inizio della stagione dei bagni è tutto un affiorare di onde biancastre, solitamente inodori e persistenti solo per poche ore. Appaiono all’improvviso e inaspettate, solitamente quando il mare è mosso, e raggiungono le zone frequentate dai turisti che le ritraggono facendo rimbalzare l’allarme sui social network.

Le indagini
Su questo fenomeno si sono mossi sindaci, agenzie dell’Ambiente, ecc. Per esempio, qualche giorno fa la Capitaneria di Porto di Roma ha voluto vederci chiaro, attivando i tecnici dell’agenzia regionale ambiente Arpa Lazio e informando la Procura della Repubblica. «Sono stati prelevati dei campioni in zona - conferma il comandante della guardia costiera, Lorenzo Savarese - ed abbiamo avviato approfonditi controlli per individuare la fonte di quell’inquinamento massivo». Il mare era mosso ed il sospetto è che in quelle condizioni alcuni inquinanti, come i tensioattivi contenuti nei saponi, possano essere attivati come se si trattasse di una lavatrice. Qui di seguito vengono riportate foto prese da varie località italiane ... a conferma della estensione del fenomeno ...
Sono state fatte analisi su campioni della schiuma che ha fatto la sua comparsa in alcune spiagge laziali (nella giornata di mercoledì), portata a riva dalle onde e caratterizzata da voluminosi cumuli bianchi, simili a quelli prodotti da detersivi e cosmetici. I risultati delle analisi, non ancora diramati, dovrebbero essere comunque negativi; insomma, la schiuma avrebbe origine naturale e non sarebbe nociva per gli esseri viventi. A confermarlo è anche l'Ufficio circondariale marittimo, per il quale il fenomeno è da ricondurre ad un fatto del tutto naturale. «Si tratta di una specie di mucillagine», spiega il comandante Sandro Pezzuto, «che viene a formarsi in questo periodo dell'anno, con il surriscaldamento delle acque». In pratica dei particolari tipi di alghe a certe temperature rilascerebbero delle spore che andrebbero a formare la schiuma; le correnti, in seguito, portano questi cumuli a riva. «Tale fenomeno si riscontra spesso in questo periodo dell'anno, e non è di natura tossica».
La stessa cosa è accaduta a Marinella e la risposta è sempre la stessa: «Effettuati gli accertamenti, i tecnici Arpal hanno fornito ampie rassicurazioni spiegando che la schiuma è semplicemente un fenomeno naturale che talvolta si verifica a seguito delle mareggiate. Le ultime analisi effettuate sull’ acqua del nostro litorale risalgono a lunedì scorso: non c’è nessun pericolo»
I legittimi dubbi.
Il primo dubbio riguarda l’estensione del fenomeno che si manifesta nel mare, in laghi e nei fiumi ... per esempio qualche mese fa in merito al fiume Mingardo nel Cilento in un articolo si leggeva queste considerazioni: "Nell’ultimo tratto verso la foce, dopo forti piogge, si rileva spesso grande quantità di schiuma bianca, dovuta verosimilmente a tensiottavi , tracimata da depuratori mal funzionanti di paesi a monte. Il fenomeno è ben visibile dopo la cascata che rimescola le acque sotto il ponte della via litoranea, a cavallo del confine dei comuni di Centola e Camerota ...".
Un altro esempio riguarda il lago di Paola (nel Parco Nazionale del Circeo) colpito da “grandi quantità di schiuma di evidente origine artificiale presso il c.d. Ponte Rosso ubicato sul canale romano che collega il lago di Paola al mare nella zona di Torre Paola. La sostanza provoca una grave reazione urticante, che dimostra la pericolosità della sostanza indicata. Non possiamo ancora stabilire l’esatta natura e provenienza di tale fenomeno, imputabile verosimilmente alla presenza di sostanze non naturali disciolte nelle acque, i cui effetti sull’equilibrio biologico delle stesse e il conseguente impatto sull’intero ecosistema circostante del lago devono essere valutati celermente da parte delle autorità preposte alla sorveglianza e tutela del Parco Nazionale, di cui il Lago è parte fondamentale”.
Il secondo dubbio riguarda i comunicati ufficiali. Credo che bisogna sempre interrogarsi sui fenomeni e non accontentarsi delle prime apparenze, né delle rassicurazioni quando questo non fanno altro che ripetere le stesse espressioni, che spesso appaiono quasi del tutto uguali, cioè danno l’impressione di essere state copiate le une dalle altre … per esempio ciò che ha dichiarato Arpal è uguale a quello che ha dichiarato negli stessi giorni Arpat, e così per altre Agenzie Regionali. Allora bisogna chiedersi perché sono uguali queste giustificazioni???
Arpal è una agenzia dipendente della Regione Liguria ... la quale definisce "naturale" un fenomeno che presenta vari aspetti preoccupanti ... dunque si tratta di vedere cosa ne pensano altri e fare confronti ... Ma ci sono pochi studi alternativi, questi pochi studi parlano però di sostanze "artificiali" che favoriscono lo sviluppo di alghe e mucillagini ... che sono in se elementi naturali, ma il cui super-sviluppo non è mai un fatto positivo per l'ecosistema ...
Terzo dubbio: ci sono pochi studi specifici. Non ho il dono della sapienza, ma della curiosità (intesa come capacità di interrogarsi e ricercare risposte) e ho il sospetto che Arpal dica cose ovvie, ma non dia risposte ... quello delle schiume è un fenomeno in estensione e si è presentato lungo tutta la costa Tirrenica ... alcuni hanno sottolineato che si presenta stranamente sempre adiacente alla foce di fiumi o torrenti, e comunque nelle aree dove a monte esistono dei depuratori e delle città ... Allora per esempio ... nel 1999 per lo stesso fenomeno venne accusata la Sovay di Rosignano, la quale fece ricerche per discolparsi e pubblicò uno studio che metteva sotto accusa la presenza in eccesso di tensioattivi, nitriti, nitrati e solfati nelle acque fuoriuscite dai depuratori, acque che poi vanno in mare: “Gli studi compiuti ci hanno in effetti portato ad individuare le possibili cause di formazione delle schiume, nella concomitante presenza di alti tenori di tensioattivi nell'acqua recuperata dal depuratore, nonché nelle particolari condizioni climatiche del mare antistante i nostri scarichi”.

Quarto dubbio: ma siamo sicuri che sia un fenomeno naturale? E’ noto che la crescita di queste alghe bianche è solitamente dovuta ad un eccesso di fosfati e/o nitrati.  La degradazione a nitriti prima e nitrati poi, è responsabile della diminuzione dell’ossigeno disciolto nell’acqua, con la conseguenza dell’eutrofizzazione. La presenza di fosfati, che deriva dal dilavamento dei fertilizzanti utilizzati sui terreni agricoli e da presenza di rifiuti organici, rifiuti industriali e detergenti, causati da mancanza o malfunzionamento dei depuratori, dalla presenza di discariche industriali, scarico di prodotti per la pulizia della casa nelle fogne, assenza di zone umide quali stagni e paludi con funzione di filtro. I fosfati in natura vengono assorbiti dalle alghe e dalla vegetazione acquatica. Quando sono in eccesso si ha il rischio di eutrofizzazione, cioè di crescita eccessiva di alghe, che liberano tossine e che quando si decompongono consumano l’ossigeno per i pesci.
Allora è tutto naturale questo fenomeno???
I dubbi sono molti e legittimi sono le Autorità Pubbliche che dovrebbero chiarire questo fenomeno e indicare con chiarezza cause e rimedi. Speriamo.
Euro Mazzi

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