Il fenomeno
delle schiume bianche. Recentemente
la spiaggia di Marinella è stata invasa dalla schiuma bianca. Molti ne hanno
discusso .. ma nessuno ha ancora dato una spiegazione reale e credibile. Il
fenomeno della schiuma bianca si presenta generalmente come onde di un bianco
cangiante, come quello dello scarico di una lavatrice dopo la centrifuga. E
quando, spinte dal vento, spiaggiano sull’arenile, assumono il meno
rassicurante aspetto di un blob invasivo
e minaccioso. Lungo le coste del Tirreno e dell’Adriatico è ormai allarme
per le mareggiate di schiuma, enormi chiazze spumose che galleggiano sotto
costa raggiungendo quasi sempre la riva.
Dalle
Cinque Terre alla penisola sorrentina passando per Fiumicino e Ostia,
dall’inizio della stagione dei bagni è tutto un affiorare di onde biancastre,
solitamente inodori e persistenti solo per poche ore. Appaiono all’improvviso e
inaspettate, solitamente quando il mare è mosso, e raggiungono le zone
frequentate dai turisti che le ritraggono facendo rimbalzare l’allarme sui
social network.
Le indagini
Su
questo fenomeno si sono mossi sindaci, agenzie dell’Ambiente, ecc. Per esempio,
qualche giorno fa la Capitaneria di Porto di Roma ha voluto vederci chiaro,
attivando i tecnici dell’agenzia regionale ambiente Arpa Lazio e informando la
Procura della Repubblica. «Sono stati
prelevati dei campioni in zona - conferma il comandante della guardia costiera,
Lorenzo Savarese - ed abbiamo avviato approfonditi controlli per individuare la
fonte di quell’inquinamento massivo». Il mare era mosso ed il sospetto è
che in quelle condizioni alcuni inquinanti, come i tensioattivi contenuti nei
saponi, possano essere attivati come se si trattasse di una lavatrice. Qui di seguito vengono riportate foto prese da varie località italiane ... a conferma della estensione del fenomeno ...
Sono
state fatte analisi su campioni della schiuma che ha fatto la sua comparsa in
alcune spiagge laziali (nella giornata di mercoledì), portata a riva dalle onde
e caratterizzata da voluminosi cumuli bianchi, simili a quelli prodotti da
detersivi e cosmetici. I risultati delle analisi, non ancora diramati,
dovrebbero essere comunque negativi; insomma, la schiuma avrebbe origine
naturale e non sarebbe nociva per gli esseri viventi. A confermarlo è anche
l'Ufficio circondariale marittimo, per il quale il fenomeno è da ricondurre ad
un fatto del tutto naturale. «Si tratta
di una specie di mucillagine», spiega il comandante Sandro Pezzuto, «che viene
a formarsi in questo periodo dell'anno, con il surriscaldamento delle acque».
In pratica dei particolari tipi di alghe a certe temperature rilascerebbero
delle spore che andrebbero a formare la schiuma; le correnti, in seguito, portano
questi cumuli a riva. «Tale fenomeno si riscontra spesso in questo periodo
dell'anno, e non è di natura tossica».
La
stessa cosa è accaduta a Marinella e la risposta è sempre la stessa: «Effettuati gli accertamenti, i tecnici Arpal
hanno fornito ampie rassicurazioni spiegando che la schiuma è semplicemente un fenomeno naturale che
talvolta si verifica a seguito delle mareggiate. Le ultime analisi effettuate
sull’ acqua del nostro litorale risalgono a lunedì scorso: non c’è nessun pericolo»
I legittimi dubbi.
Il primo dubbio
riguarda l’estensione del fenomeno che si manifesta nel mare, in laghi e
nei fiumi ... per esempio qualche mese fa in merito al fiume Mingardo nel
Cilento in un articolo si leggeva queste considerazioni: "Nell’ultimo tratto verso la foce, dopo forti piogge, si rileva
spesso grande quantità di schiuma bianca, dovuta verosimilmente a tensiottavi ,
tracimata da depuratori mal funzionanti di paesi a monte. Il fenomeno è ben
visibile dopo la cascata che rimescola le acque sotto il ponte della via
litoranea, a cavallo del confine dei comuni di Centola e Camerota ...".
Un
altro esempio riguarda il lago di Paola (nel Parco Nazionale del Circeo)
colpito da “grandi quantità di schiuma di
evidente origine artificiale presso il c.d. Ponte Rosso ubicato sul canale
romano che collega il lago di Paola al mare nella zona di Torre Paola. La
sostanza provoca una grave reazione urticante, che dimostra la pericolosità
della sostanza indicata. Non possiamo ancora stabilire l’esatta natura e
provenienza di tale fenomeno, imputabile verosimilmente
alla presenza di sostanze non naturali disciolte nelle acque, i cui effetti
sull’equilibrio biologico delle stesse e il conseguente impatto sull’intero
ecosistema circostante del lago devono essere valutati celermente da parte
delle autorità preposte alla sorveglianza e tutela del Parco Nazionale, di cui
il Lago è parte fondamentale”.
Il secondo
dubbio riguarda i comunicati ufficiali. Credo che bisogna sempre interrogarsi
sui fenomeni e non accontentarsi delle prime apparenze, né delle rassicurazioni
quando questo non fanno altro che ripetere le stesse espressioni, che spesso
appaiono quasi del tutto uguali, cioè danno l’impressione di essere state
copiate le une dalle altre … per esempio ciò che ha dichiarato Arpal è uguale a
quello che ha dichiarato negli stessi giorni Arpat, e così per altre Agenzie Regionali.
Allora bisogna chiedersi perché sono uguali queste giustificazioni???
Arpal
è una agenzia dipendente della Regione Liguria ... la quale definisce
"naturale" un fenomeno che presenta vari aspetti preoccupanti ...
dunque si tratta di vedere cosa ne pensano altri e fare confronti ... Ma ci
sono pochi studi alternativi, questi pochi studi parlano però di sostanze
"artificiali" che favoriscono lo sviluppo di alghe e mucillagini ...
che sono in se elementi naturali, ma il cui super-sviluppo non è mai un fatto
positivo per l'ecosistema ...
Terzo dubbio: ci
sono pochi studi specifici. Non ho il dono della sapienza, ma della curiosità
(intesa come capacità di interrogarsi e ricercare risposte) e ho il sospetto
che Arpal dica cose ovvie, ma non dia risposte ... quello delle schiume è un
fenomeno in estensione e si è presentato lungo tutta la costa Tirrenica ...
alcuni hanno sottolineato che si presenta stranamente sempre adiacente alla
foce di fiumi o torrenti, e comunque nelle aree dove a monte esistono dei
depuratori e delle città ... Allora per esempio ... nel 1999 per lo stesso
fenomeno venne accusata la Sovay di Rosignano, la quale fece ricerche per
discolparsi e pubblicò uno studio che metteva
sotto accusa la presenza in eccesso di tensioattivi, nitriti, nitrati e solfati
nelle acque fuoriuscite dai depuratori, acque che poi vanno in mare: “Gli studi compiuti ci hanno in effetti portato
ad individuare le possibili cause di formazione delle schiume, nella
concomitante presenza di alti tenori di tensioattivi
nell'acqua recuperata dal depuratore, nonché nelle particolari condizioni
climatiche del mare antistante i nostri scarichi”.
Quarto dubbio:
ma siamo sicuri che sia un fenomeno naturale? E’ noto che la crescita di
queste alghe bianche è solitamente dovuta ad un eccesso di fosfati e/o
nitrati. La degradazione a nitriti prima
e nitrati poi, è responsabile della diminuzione dell’ossigeno disciolto
nell’acqua, con la conseguenza dell’eutrofizzazione. La presenza di fosfati, che
deriva dal dilavamento dei fertilizzanti utilizzati sui terreni agricoli e da
presenza di rifiuti organici, rifiuti industriali e detergenti, causati da
mancanza o malfunzionamento dei depuratori, dalla presenza di discariche
industriali, scarico di prodotti per la pulizia della casa nelle fogne, assenza
di zone umide quali stagni e paludi con funzione di filtro. I fosfati in natura
vengono assorbiti dalle alghe e dalla vegetazione acquatica. Quando sono in eccesso si ha il rischio di
eutrofizzazione, cioè di crescita eccessiva di alghe, che liberano tossine e
che quando si decompongono consumano l’ossigeno per i pesci.
Allora
è tutto naturale questo fenomeno???
I dubbi sono
molti e legittimi sono le Autorità Pubbliche che dovrebbero chiarire questo
fenomeno e indicare con chiarezza cause e rimedi. Speriamo.
Euro Mazzi
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