castelnuovo magra

castelnuovo magra

giovedì 21 agosto 2014

ALLUVIONI, DEGRADO PAESAGGISTICO E … “FUGA” DEI TURISTI …

In un recente articolo de “La Nazione”, cronaca di Sarzana del 8/7/2014, veniva denunciato:  «Marinella? Impossibile fare il bagno» per la presenza di acqua nera, di cattivi odori e di legna sulla spiaggia, con la conseguente protesta dei bagnanti. Nello stesso articolo si riportavano le frasi di alcuni turisti: «Siamo arrivati da Parma e non possiamo neppure fare il bagno. È una situazione irreale, l’acqua è maleodorante, un buon tratto di spiaggia è di colore nero, cosa veniamo a fare a Marinella?». Protestano i bagnanti che da anni frequentano il nostro litorale e che ora si trovano davanti un mare di colore marrone mentre in altri tratti assume addirittura una colorazione ancora più scura, quasi nerastra. Poi ci sono quei cumuli di legname che non sono certo un bel biglietto da visita. Completamente abbandonati a se stessi sono poi quei pochi tratti di spiaggia pubblica rimasti».
La turista di Parma intervistata ha centrato il problema: “cosa veniamo a fare a Marinella?” …
Nel post precedente abbiamo fatto riferimento alla presenza della schiuma bianca nel mare di Marinella e di Bocca di Magra; ora evidenziamo invece le conseguenze degli eventi alluvionali che testimoniano di un territorio trascurato da Amministrazioni Locali (tutte gestite dal PD) e che presentano una evidente, progressiva e caotica urbanizzazione (da una parte), ma soprattutto una scarsa prevenzione del rischio idrogeologico. Questo video ben sintetizza e rappresenta il problema ...
In questi ultimi anni abbiamo assistiti a vari fenomeni alluvionali: negli ultimi 4 anni la provincia della Spezia è stata colpita da 5 alluvioni, con centinaia di milioni di danni e 14 morti; la piana di Marinella non è rimasta esente da tali disastri, anzi basta ricordare solo gli ultimi eventi più intensi (novembre 2010, fine di ottobre del 2011, nel novembre 2012).
Alla base delle alluvioni ci sono sicuramente eventi eccezionali di piogge molto intense (per es. con 300 mm di pioggia in poche ore …), ma la cui eccezionalità si è ormai trasformata in normalità. Ma se le violente precipitazioni sono state la causa scatenante non è imputabile alla pioggia il disastro che questi eventi hanno causato nei vari Comuni coinvolti.
La tendenza a incrementare sempre di più le aree urbanizzate a discapito dei fiumi e del territorio; una gestione sbagliata del territorio e delle aree considerate ad elevato rischio idrogeologico; la perdita della superficie agricola utilizzata e l’abbandono delle zone rurali, verso una erosione di terre fertili per un mal concepito uso del suolo; la mancata valorizzazione delle aziende agricole nella preziosa opera di presidio del territorio; insieme ad un territorio che non è più in grado di ricevere precipitazioni così intense sono i fattori che hanno trasformato un violento temporale in tragedia.

Non bisogna poi dimenticare la mancanza di adeguati sistemi di allertamento e piani di emergenza per mettere in salvo la popolazione, Il continuo fronteggiare le emergenze ripagando i danni che frane e alluvioni causano sul territorio sta generando costi insostenibili per le popolazioni e soprattutto una dispersione delle risorse che dovrebbero invece essere destinate ad un’efficace politica di prevenzione.
Infine, questi eventi alluvionali hanno effetti negativi anche sull’andamento del flusso turistico a livello locale, poiché sconvolgono il paesaggio che rimane pur sempre una delle motivazioni che spingono a visitare un territorio. Basta vedere le foto o i video realizzati a livello amatoriale per rendersi immediatamente conto dell’entità e profondità dello sconvolgimento paesaggistico che una alluvione determina.
Quindi, una vera politica di sviluppo del turismo parte dalla reale tutela e valorizzazione del paesaggio, ma per evitare le alluvioni che sconvolgono tale paesaggio, è necessaria una seria politica di controllo del territorio e lo stop alla sua cementificazione. Prevenire è meglio … evita le conseguenze delle alluvioni, fa risparmiare sui costi del ripristino in emergenza, permette di programmare interventi di sviluppo del turismo … ma gli attuali Amministratori Locali non ci sentono … forse perché gli interventi di somma urgenza permettono di non seguire le regole stabilite per gli appalti ordinari …
Euro Mazzi

Nessun commento:

Posta un commento