In
un recente articolo de “La Nazione”, cronaca di Sarzana del 8/7/2014, veniva
denunciato: «Marinella? Impossibile fare il
bagno» per la presenza di acqua nera, di cattivi odori e di legna sulla
spiaggia, con la conseguente protesta dei bagnanti. Nello stesso articolo si
riportavano le frasi di alcuni turisti: «Siamo
arrivati da Parma e non possiamo neppure fare il bagno. È una situazione
irreale, l’acqua è maleodorante, un buon tratto di spiaggia è di colore nero, cosa veniamo a fare a Marinella?».
Protestano i bagnanti che da anni frequentano il nostro litorale e che ora si
trovano davanti un mare di colore marrone mentre in altri tratti assume
addirittura una colorazione ancora più scura, quasi nerastra. Poi ci sono quei
cumuli di legname che non sono certo un bel biglietto da visita. Completamente abbandonati a se stessi
sono poi quei pochi tratti di spiaggia pubblica rimasti».
La
turista di Parma intervistata ha centrato il problema: “cosa veniamo a fare a Marinella?” …
Nel post precedente abbiamo fatto riferimento alla presenza della schiuma bianca nel mare di Marinella e di Bocca di Magra; ora evidenziamo invece le conseguenze degli eventi alluvionali che testimoniano di un territorio trascurato da Amministrazioni Locali (tutte gestite dal PD) e che presentano una evidente, progressiva e caotica urbanizzazione (da una parte), ma soprattutto una scarsa prevenzione del rischio idrogeologico. Questo video ben sintetizza e rappresenta il problema ...
Non
bisogna poi dimenticare la mancanza di adeguati sistemi di allertamento e piani
di emergenza per mettere in salvo la popolazione, Il continuo fronteggiare le
emergenze ripagando i danni che frane e alluvioni causano sul territorio sta
generando costi insostenibili per le popolazioni e soprattutto una dispersione
delle risorse che dovrebbero invece essere destinate ad un’efficace politica di
prevenzione.
In
questi ultimi anni abbiamo assistiti a vari fenomeni alluvionali: negli ultimi
4 anni la provincia della Spezia è stata colpita da 5 alluvioni, con centinaia
di milioni di danni e 14 morti; la piana di Marinella non è rimasta esente da
tali disastri, anzi basta ricordare solo gli ultimi eventi più intensi (novembre
2010, fine di ottobre del 2011, nel novembre 2012).
Alla
base delle alluvioni ci sono sicuramente eventi
eccezionali di piogge molto intense (per es. con 300 mm di pioggia in poche
ore …), ma la cui eccezionalità si è ormai trasformata in normalità. Ma se le
violente precipitazioni sono state la causa scatenante non è imputabile alla
pioggia il disastro che questi eventi hanno causato nei vari Comuni coinvolti.
La
tendenza a incrementare sempre di più le aree urbanizzate a discapito dei fiumi
e del territorio; una gestione sbagliata del territorio e delle aree
considerate ad elevato rischio idrogeologico; la perdita della superficie
agricola utilizzata e l’abbandono delle zone rurali, verso una erosione di
terre fertili per un mal concepito uso del suolo; la mancata valorizzazione
delle aziende agricole nella preziosa opera di presidio del territorio; insieme
ad un territorio che non è più in grado di ricevere precipitazioni così intense
sono i fattori che hanno trasformato un violento temporale in tragedia.
Infine,
questi eventi alluvionali hanno effetti
negativi anche sull’andamento del flusso turistico a livello locale, poiché
sconvolgono il paesaggio che rimane pur sempre una delle motivazioni che
spingono a visitare un territorio. Basta vedere le foto o i video realizzati a
livello amatoriale per rendersi immediatamente conto dell’entità e profondità
dello sconvolgimento paesaggistico che una alluvione determina.
Quindi,
una vera politica di sviluppo del
turismo parte dalla reale tutela e valorizzazione del paesaggio, ma per evitare le alluvioni che sconvolgono
tale paesaggio, è necessaria una seria politica di controllo del territorio e
lo stop alla sua cementificazione. Prevenire è meglio … evita le
conseguenze delle alluvioni, fa risparmiare sui costi del ripristino in emergenza,
permette di programmare interventi di sviluppo del turismo … ma gli attuali Amministratori
Locali non ci sentono … forse perché gli interventi di somma urgenza permettono
di non seguire le regole stabilite per gli appalti ordinari …
Euro Mazzi
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