castelnuovo magra

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giovedì 5 novembre 2015

GESTIONE DEI RIFIUTI IN VAL DI MAGRA: INEFFICIENTE E ASSAI COSTOSA (parte terza)

L’edizione 2015 del “Rapporto rifiuti urbani” redatto da ISPRA evidenzia che nel 2014 la produzione nazionale dei rifiuti urbani è stata pari a circa 29,7 milioni di tonnellate (+ 83 mila tonnellate rispetto al 2013, cioè un +0,3%), un incremento di entità ridotta, che però evidenzia un’inversione di tendenza rispetto al trend rilevato nel periodo 2010-2013 caratterizzato da una riduzione complessiva della produzione di circa 2,9 milioni di tonnellate (-8,9%).
Questa raccolta di rifiuti ha avuto un costo complessivo di gestione del servizio pari, nel 2014, a circa 10.068 milioni di euro all’anno (9.691 milioni di euro nel 2013), di cui circa 3.806 milioni per le fasi di gestione dei rifiuti indifferenziati, 2.685 milioni per le raccolte differenziate, 1.385 milioni per lo spazzamento e lavaggio delle strade e 2.192 milioni per i costi comuni e d’uso del capitale.

Questi dati ben evidenziano non solo le quantità (di rifiuti prodotti e il costo del servizio), ma soprattutto la centralità di tale servizio di raccolta e gestione dei rifiuti, rappresentando uno dei settori più importanti dell’economia nazionale.
Occorre ricordare che il servizio della raccolta dei rifiuto con l’introduzione della TARI è completamente a carico dei cittadini, con un meccanismo di calcolo basato sulle dimensioni degli edifici (casa, negozi, ecc.) e sul numero degli occupanti. La TARI è una tassa patrimoniale ed è poco sensibile al variare dei redditi, ma è molto sensibile al mutare della gestione specifica del servizio di raccolta dei rifiuti che ciascun Comune, Provincia e Regione organizzano attraverso specifici Piani.
La sensibilità dei cittadini è incentrata in gran parte solo sull’aumento della tassa, ma scarsa è l’attenzione sui meccanismi che determinano i costi del servizio che poi la TARI deve coprire e, quindi, che i cittadini devono pagare. Conseguentemente, poca attenzione è stata fino ad oggi rivolta alla gestione complessiva del ciclo dei rifiuti, assai limitato agli specialisti è il dibattito sui Piani Regionali e Provinciale della raccolta dei rifiuti, molto ridotta è l’attenzione sull’organizzazione del servizio (tramite le società partecipate e/o appaltatrici e/o esterne).
Nel suo complesso la gestione dei rifiuti è “opaca”, e questa scarsa trasparenza è confermata sia dalla mancanza di dati omogenei che dalla mancata adozione di sistemi di “tracciabilità” dei rifiuti per evidenziare le varie fasi della gestione del rifiuto e la sua finale destinazione, il suo costo, chi gestisce il servizio e chi “lavora” il rifiuto. Questa “opacità” contribuisce al mantenimento di una cattiva gestione e permette la crescita dei “furbetti” e di gestioni affaristiche e (a volte) mafiose, come hanno evidenziato per esempio le varie indagini parlamentari e la cronaca (purtroppo anche a livello provinciale ), seppur per singoli episodi o casi.
Con i pochi dati a disposizione cominciamo a fare chiarezza.
Il Rapporto 2015 Ispra rileva che il costo medio nazionale annuo pro capite nel 2014 è stato di 165,09 €/abitante (158,86 euro nel 2013); nel periodo 2002-2014 questo costo è aumentato da 109,11 a 165,09 €/abitante (+51%). Nel 2014 il costo medio nazionale annuo pro capite è così composto: il 36,6% è imputabile alla gestione dei rifiuti indifferenziati, il 27,1% alla gestione delle raccolte differenziate, il 13,6% allo spazzamento e lavaggio delle strade, il 22,7% ai costi generali del servizio. I costi specifici diretti di gestione per kg. di rifiuto sono pari a 23,3 €cent/kg. per la gestione dei rifiuti indifferenziati ed a 18,5 €cent/kg. per la gestione della frazione differenziata.
Per la Liguria il costo nel 2014 pro capite di gestione dei rifiuti è stato di 207,87 €/abitante, importo ben più elevato rispetto alla media nazionale (165.09); importo composto da 102,87 per costi annui pro capite di gestione dei rifiuti indifferenziati e differenziati, da 25,18 €/abitante per lo spazzamento e lavaggio delle strade, da 68,61 per i costi comuni, da 11,20 per i costi del capitale investito; la sola fase della raccolta  pesa sul costo totale per circa il 49,5%, mentre il costo della sola raccolta dei rifiuti al kg. ammonta a 18,11 €cent/kg e il costo totale ammonta a 36,60 €cent/kg. Insomma, il confronto tra media nazionale e quella della Liguria dimostra già la scarsa efficienza ed efficacia del Piano Regionale adottato con costi più elevati che ricadono, tramite la Tari sui cittadini.
In proposito, Ispra certifica che nel 2014, a livello nazionale, l’ammontare medio pro capite annuo dei proventi da tassa e/o tariffa risulta di 165,03 €/abitante (+7,5% rispetto al 2013, in cui la media dei proventi ammontava a 153,54 euro). Per la Liguria la copertura della tassa rifiuti rispetto ai costi è passata dall’87,4% del 2001 al 98,3% del 2014. Quindi, la TARI effettivamente riversa sui cittadini la quasi totalità dei costi di gestione.
Le ricadute a livello comunale non sono facili da calcolare per mancanza di dati, ma rapportando tra loro i dati si possono trarre utili indicazioni (ma non certezze statistiche per la disomogeneità dei dati disponibili).
Per esempio, a Castelnuovo Magra sono stati raccolti nel 2014 rifiuti per 4.686,31 ton. annue, il gettito TARI è stato pari a € 1.585.730 e pertanto il costo medio è stato di 338,37 €/ton, pari a 33,84 €cent/kg., dato leggermente inferiore a quello medio ligure, ma nettamente superiore alla media nazionale. Occorre sottolineare che la crescita dal 2010 al 2014 è stata notevole, anche in rapporto al passaggio dalla TARES alla TARI: 15,95 €cent/kg. nel 2010, aumentati a 20,17 nel 2011, poi a 24,23 nel 2012, e ancora a 35,08 nel 2013.
Analogo è il riferimento al gettito TARI 2014 rispetto ai residenti (8.441) pari a 187,86 €/abitante inferiore alla media ligure, ma nettamente superiore alla media nazionale.
Se si allarga il discorso ai Comuni della Val di Magra si scopre che il costo medio nel 2014 è stato di 56,45 €cent/kg. (in aumento rispetto a 55,15 del 2013 e rispetto ai 50,58 del 2012) superiore sia alla media ligure che alla media nazionale.
In conclusione sul costo, e quindi sull’ammontare della TARI pagata dai cittadini, influisce sia la scarsa efficienza ed efficacia del Piano Regionale Ligure sui rifiuti che quello della Provincia Spezzina, ma anche la diversa organizzazione a livello comunale per i vari servizi e i conseguenti costi che vengono fatti ricadere sul piano finanziario di ogni singolo  comune.
Sotto questo profilo, la Liguria e la Provincia di La Spezia si presentano in notevole ritardo rispetto alle altre province del Nord, ma anche rispetto alla media nazionale; mentre i Comuni della Val di Magra hanno una gestione costosa e inefficiente, pur con evidenti differenze tra loro.

Euro Mazzi

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