castelnuovo magra

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lunedì 28 settembre 2015

PIANO ARENILI DI MARINELLA: L’IMPATTO AMBIENTALE DEI PARCHEGGI (terza parte)

Il Piano Arenili di Marinella si presenta con finalità nobili, ma a cui poi non corrispondono le concrete previsioni e chissà poi come saranno le effettive realizzazioni.
Per esempio viene dichiarato che “la pianificazione attuativa si ispira ai principi: a) del minimo consumo delle risorse territoriali e paesistico-ambientali disponibili, con particolare riguardo a quelle irriproducibili e a quelle riproducibili a costi elevati e a lungo termine”. Ottimo … Non si può che concordare.
 


Altrettanto vale per questa successiva dichiarazione: “obbiettivo di primaria importanza è la "bonifica" dall'attuale stato di degrado, con beneficio pubblico sotto i distinti profili della razionalizzazione della zona rispetto ai servizi offerti alla collettività, alla tutela paesaggistico-ambientale”. Anche in questo caso non si può che concordare; se entriamo, però, nel merito delle soluzioni proposte dal Piano si scopre che, per esempio, per quanto riguarda la soluzione data ai parcheggi si consuma parecchio territorio agricolo.
Esaminiamo nel dettaglio la questione. Il Piano dichiara di voler ricostruire un tratto di pineta onde ricavarne anche le superfici a parcheggio stagionale.
Primo passo. Il Piano parte dalla constatazione della necessità di ricollocare a monte della strada Litoranea “lo stesso numero di parcheggi presenti oggi lungo la Litoranea e sottostrada, a ridosso delle spiagge, prevedendo attraversamenti pedonali di connessione tra gli stessi e la spiaggia”. Questa soluzione è, però, in realtà funzionale allo spostamento dei fabbricati balneari dall’area demaniale a quella superiore di proprietà della Soc. Marinella Spa. Non è una preoccupazione ecologica, ma solo una conseguenza della indicazione legata a rendere strategica l’area di proprietà della suindicata società rispetto a quella demaniale.
Secondo passo. Il Piano sposta, dunque, a monte i parcheggi e per attenuare l’impatto di tale scelta prevede di ri-costituire una specie di Pineta-parcheggio: “ricostituzione della piantata costiera a monte della provinciale, riconfigurando il paesaggio originale della piana e potendo fruire di una certa protezione delle alberature dagli effetti negativi dellʼaerosol marino per effetto della ricostituzione del profilo dunale”. Su questa soluzione si potrebbe obiettare che l’area prescelta è attualmente destinata a coltivazioni specializzate, assistite da un reticolo di canalizzazioni a servizio dei terreni … ne vale la pena di sacrificare una destinazione produttiva agricola per piantarvi alberature e siepi?
Terzo passo. Il Piano rispetto a questa domanda si esprime positivamente poiché tale “piantata” in realtà è destinata a parcheggi: “Creazione nella pineta costiera a monte della provinciale di un parcheggio estivo. La parte vicino alla strada sarà regolamentata per le presenze prolungate a servizio delle attività del litorale”.
Ma se l’area attualmente agricola viene destinata a parcheggi allora significa che diventa un’area urbanizzata e poco importa che ci sia “un po’ di verde”, poiché lo scopo principale è di svolgere appunto il servizio di parcheggio, in cui il “verde” attenua da un punto di vista paesaggistico o ambientale l’impatto, ma un influsso negativo significativo c’è e non è stato valutato adeguatamente dal Piano.
Il Piano detta norme specifiche della “Piantata Costiera (P1-P2-P3-P4)” che sono assai chiare nel delineare la funzione di zona parcheggio per la balneazione (max 50% dellʼarea), zona di retrospiaggia ed area parco”, anche se poi vengono date disposizioni per “contemperare” tale
destinazione con una “fascia di verde con piante di alto fusto (pineta) … messe a dimora siepi per quinte verdi a suddivisione delle aree e dei percorsi” o con prescrizioni ambientali del tipo: “Non è consentita la modifica della dimensione dei campi, né lʼalterazione del sistema degli scoli delle acque. Non è consentito lʼuso di pavimentazioni impermeabilizzanti”.
Diversa è la questione dei parcheggi attualmente esistenti, nel senso che già oggi costituiscono un evidente problema sia per la loro precarietà e degrado, sia per l’impatto ecologico che costituiscono rispetto alle originarie destinazione di arenile o di pineta o di zona verde o agricola. Per questi parcheggi il Piano si limita a prevedere la loro sistemazione: “I parcheggi alberati già esistenti sono da riqualificare attraverso la ricostituzione degli scoli originali e integrazione delle alberature con la messa a dimora di alberature (pineta lecceta) e la creazione di barriera verde attorno alla zona del monumento a Fabbricotti”.
Nel Piano esiste una profonda contraddizione poiché critica “ferocemente” i parcheggi esistenti, ma solo per giustificarne lo spostamento a monte in area agricola, senza interrogarsi se è la stessa funzione di parcheggio a creare “degrado” rispetto all’originaria sistemazione ambientale: “la sosta veicolare che si distribuisce spesso casualmente immediatamente a ridosso degli stabilimenti
balneari e delle spiagge libere, genera in taluni casi l’incongrua occupazione di spazi di arenile da parte dei veicoli; anche i parcheggi a monte della strada provinciale o lungo la stessa necessitano di un riordino funzionale ma anche di un ripristino ambientale e paesaggistico, per le alterazioni indotte sugli scoli originali delle acque superficiali e per il forte impoverimento delle alberature”.
Insomma, o sono sbagliate le finalità poste a base del Piano (come sopra riportate) di non consumo del territorio o sono sbagliate le soluzioni trovate, per esempio quella dei parcheggi.
Del resto, scopo della procedura di VAS è anche quella indicare e valutare le possibili alternative alle indicazioni del progetto stesso, ma queste alternative non possono limitarsi al solo confronto con lo stato attuale, che rappresenta già una evidente e degradata soluzione rispetto ad uno stato precedente in cui l’ambiente agricolo si integrava meglio con l’ambiente del litorale di Marinella.
L’articolo 4, comma 4, del D. Lgs. 152/2006 stabilisce che: “la valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull'ambiente ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile”.
E lo sviluppo sostenibile va ricercato proprio nell'ambito di una scelta comparativa tra gli interessi pubblici e quelli privati rispetto agli interessi alla tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale, in cui questi ultimi devono essere oggetto di prioritaria considerazione.
Nel caso concreto le aree oggetto dei parcheggi sono di proprietà della Soc. Marinella Spa che ne trarrà, comunque, un beneficio dall’uso di parcheggi privati i quali faranno sicuramente pagare un biglietto per la sosta delle auto, diventando perciò una importante fonte di reddito sicuro in grado di remunerare sia l’investimento iniziale che quello di mantenimento successivo. Per le aree destinate a parcheggi pubblici non è chiaro se saranno ceduti in scomputo degli eventuali oneri di urbanizzazione o ceduti o espropriati dal Comune.
Dunque, sono ben chiari e tutelati gli interessi “privati”, ma non sono stati adeguatamente valutati gli impatti di tali previsioni sull’ambiente e sulla sicurezza idrogeologica del sito; mancano del tutto le valutazioni relative agli scarichi delle auto, sulla gestione dei rifiuti prodotti in queste aree, sulla gestione delle acque chiare e nere, ecc..
Soprattutto mancano indicazioni di alternative: per esempio, la costruzione di parcheggi adiacenti e lineari per tutta la lunghezza delle strade con limitato consumo di territorio agricolo; oppure,  ipotesi di creazione di parcheggi in aree distanti e con un collegamento tra questi parcheggi e il litorale che avrebbe il pregio di caratterizzare l’area in modo marcatamente ecologico, facendone crescere l’attrattività per un turismo di qualità ed ecosostenibile … appunto!!!
Ecco allora che assume rilievo quanto già è stato sostenuto nel precedente post in merito al ruolo strategico della Soc. Marinella Spa e del particolare rapporto di “collaborazione” con il Comune di Sarzana anche in conseguenza del Protocollo sottoscritto tra questi due soggetti nel 2007 (vedere qui: http://castelnuovopertutti.blogspot.it/2015/09/piano-arenili-di-marinella-la-vas-e-il.html#more).
Nel Piano non c’è la costante ricerca di minimizzazione dell’impatto ambientale delle scelte proposte, anche perché manca una adeguata valutazione delle conseguenze di tali indicazioni; senza una valutazione dell’impatto ecologico delle scelte non possono neanche essere predisposte adeguate misure di compensazione ambientale, né quelli “di ripristino, riqualificazione e miglioramento ambientale e paesaggistico, con la stima dei relativi costi da inserire nei piani finanziari dei lavori” (Art. 21 del DPR 554/1999).

Euro Mazzi

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