A
seguito degli eventi alluvionali occorsi nei mesi di ottobre e novembre 2014 sul
territorio ligure, la Giunta Regionale con deliberazione n. 59 del 28/1/15 approvava
una nuova mappatura delle aree interessate da quelle inondazioni. A tale mappatura
è associata una normativa di
salvaguardia temporanea in attesa di individuare l'effettivo livello di
pericolosità e rischio di inondazione nelle aree interessate che si
sovrappongono alle previsioni degli strumenti di pianificazione vigente.
Questi
provvedimenti facevano seguito ad analoghi già presi in conseguenza dei gravi
eventi alluvionali che già avevano colpito la Liguria nel 2011. Tutti questi
provvedimenti sono stati recepiti anche dal Piano di bacino interregionale del
fiume Magra.
In
linea di massima, tutte queste norme sono destinate alla tutela dai rischi di inondazione presenti sul territorio con
conseguenti divieti, prescrizioni, indirizzi e direttive in ordine all’espletamento
delle attività di pianificazione territoriale e di protezione civile, con
indicazione di applicare la disciplina più restrittiva rispetto a quella comunale.
L’allora
assessore Paita dichiarava che tale normativa “blocca qualsiasi edificazione nelle aree ad elevato rischio di
esondazione lungo il bacino del Magra per una superficie di circa 10 km
quadrati”. Conseguentemente anche i progetti
in corso venivano “bloccati” fino ad una puntuale revisione e rivalutazione
del rischio idraulico di ogni singola area, nonché alla adozione degli elementi di garanzia ritenuti necessari per realizzare interventi
di riduzione del rischio per rimettere in sicurezza quelle realtà.
Tra
le aree interessate da questi provvedimenti regionali figura proprio l’area di Tavolara, sia quella castelnovese che quella
sarzanese interessate entrambe alla realizzazione di centri produttivi, legate
da una nuova viabilità che collegherà queste due aree a sud con il viale XXV
Aprile e a nord con la via Aurelia, con allargamento del sottopasso ferroviario
e realizzazione di 2 rotonde sull’Aurelia.
Tutti
questi progetti al momento sono fermi, poiché non c’è alcuna richiesta da parte
di operatori locali o esterni. Questa lunga
stasi conferma che questi progetti sono nati senza una analisi a monte sulle
necessità effettive di nuove aree produttive (artigianali, commerciali,
servizi), ma sono nate per uno scopo che non ha più ragione di essere (le
segherie quasi non ci sono più!!!), ma non si sapeva allora e non si sa oggi
quali saranno le attività produttive del prossimo futuro.
I
due comuni devono attrezzare l’area di fognature, viabilità, allacci
all’energia elettrica e al metano, ecc. cioè devono rendere l’area idonea dal
punto di vista urbanistico. Le opere di urbanizzazione si aggirano tra gli 8 e
i 10 milioni di euro, parte in carico al Comune di Sarzana e parte a quello di
Castelnuovo, oltre alla Salt!!! Cioè le pagheremo noi cittadini!!! Una somma
enorme che dovrebbe essere spesa per rendere appetibili le due aree e
permettere ai privati di costruire, anche se non si sa a chi interessano questi
capannoni e non si sa quali attività vi verranno svolte.
Se
fino ad oggi non è stato fatto nulla, ecco che nel nuovo bilancio di
Castelnuovo sono previsti interventi per
€ 563.400 per la realizzazione di un primo lotto della strada di Tavolara; dunque
il Comune di Castelnuovo intende iniziare la
realizzazione della strada proprio quando la Regione ha messo un divieto di
edificazione. ASSURDO!
Perché
realizzare una strada, cioè un ulteriore consumo di territorio permeabile e
agricolo, senza al momento uno scopo edificatorio possibile, quindi senza una
utilità sociale e/o economica mancando effettivi progetti e reali possibilità
di costruzioni?
A
parte le necessità di un unico operatore presente in zona, si ha la netta
sensazione che l’unico problema risieda nella disastrata situazione finanziaria del Comune di Sarzana, il quale
ha necessità di sistemare la società Valorizzazione Patrimonio SRL, la quale
non riesce a vendere i terreni di proprietà, mentre con la realizzazione della strada
da parte del Comune di Castelnuovo, questi stessi terreni sarebbero valorizzati
e più appetibili per essere venduti.
Occorre fare
chiarezza sia sulla sicurezza idraulica che sulle reali prospettive di questa
area rispetto alle previsioni urbanistiche che prevedono decine e decine di capannoni
che al momento sarebbero in contrasto con la normativa di non edificabilità ora
introdotta, ma soprattutto sono esagerati rispetto alle reali esigenze di nuove
attività produttive che al momento non esistono.
Ma
allora a chi e per cosa serve una nuova strada se non si può più costruire nell'area di Tavolara???
Si
attendono chiarimenti e risposte credibili …
Euro Mazzi
Euro Mazzi
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