castelnuovo magra

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martedì 22 maggio 2018

SALVIAMO TAVOLARA DA UNA CEMENTIFICAZIONE SENZA SENSO

Mercoledì 26/8/2015 in Consiglio Comunale di Castelnuovo e, poi, in quello di Sarzana verrà portata per l’approvazione la pratica relativa alla strada di Tavolara, quale prima realizzazione delle opere di urbanizzazione dell’area destinata ad ospitare un nuovo centro artigianale in area sarzanese e un nuovo centro produttivo in area castelnovese.
 Le due Amministrazioni Comunali di Castelnuovo e di Sarzana presentano l’intervento come realizzazione di una strada che permetterà un miglioramento della viabilità locale, ma è un modo riduttivo per eludere il nodo centrale: la strada rientra nelle opere di urbanizzazione delle nuove aree produttive previste, cioè la costruzione di decine di capannoni in un’area agricola in parte pienamente funzionante e in parte già degradata da vecchie e sbagliate decisioni amministrative per la presenza di una discarica (chiusa da tempo) e di capannoni sorti negli anni ’70, in parte oggetto di più condoni (per approfondire vedi QUI)
Ci siamo occupati più volte di queste problematiche, manifestando una totale contrarietà poiché queste previsioni di costruzione di decine di capannoni consumano nuovo territorio agricolo e alterano irreversibilmente l’ambiente in una zona) assai delicata posta tra il fiume Magra e l’abitato collocato lungo la via Aurelia (per approfondire vedi QUI).
In particolare, esiste un reticolo di fossi, canali, torrenti, laghetti la cui scomparsa o alterazione rischia di compromettere l’equilibrio naturale e il normale deflusso delle acque. Infatti, in questi ultimi anni la zona è stata già oggetto di allagamenti, tanto che recentemente la Giunta Regionale ha dichiarato la zona a rischio esondazioni dichiarandola non edificabile in assenza di opere di messa in sicurezza (come ben dimostra la cartina qui allegata). A seguito di questo provvedimento regionale tutta l’area produttiva ricadente nel territorio castelnovese non può più essere oggetto di  nuova edificazione (per approfondire vedi QUI).
Fa, dunque, meraviglia che proprio il Comune di Castelnuovo sia particolarmente attivo per realizzare la nuova strada di Tavolara, opera che è propedeutica e necessaria per far partire la realizzazione di questi nuovi capannoni, come del resto viene ammesso dalla relazione illustrativa: “Dagli studi attuati in sede di accordo di pianificazione (…) è emerso come nel contesto dell'attuazione del sistema pianificatorio così come prospettato dagli strumenti urbanistici, il percorso oggetto di intervento sia prioritario per creare la necessaria infrastrutturazione per lo sviluppo delle aree di trasformazione. Tale prioritarietà è legata in maniera inscindibile alla fase di startup degli interventi previsti per le zone di trasformazione artigianali ed industriali posizionate al di sotto della ferrovia nell'area di Tavolara, e solo successivamente alla realizzazione di un raccordo con le parti di territorio al di sopra della ferrovia stessa potrebbe assumere un carattere di alleggerimento nei confronti della via Aurelia”.
Dunque, la strada serve solo per far “partire” la realizzazione dei capannoni già previsti dai piani urbanistici dei due Comuni.
Da tempo, però, è emerso che questi nuovi capannoni non sono necessari, poiché non esistono effettive necessità, né concrete manifestazioni di interesse da parte di operatori artigianali e/o commerciali. La crisi di questi ultimi anni ha, semmai, accentuato la chiusura delle esistenti attività produttive nella Val di Magra e, conseguentemente, sono molti i capannoni rimasti vuoti (per approfondire vedi QUI).
Dunque, che bisogno c’è di costruire nuovi capannoni che già oggi sono destinati a restare vuoti per assenza di effettive richieste di utilizzo; inoltre, al momento non ci sono segnali di imminente e globale ripresa produttiva e conseguentemente non ci sono esigenze di programmare nuovi edifici produttivi per i prossimi anni.
Al contrario, in questi anni è proprio il settore produttivo agricolo che manifesta segni di costante sviluppo, mentre gli eventi alluvionali che hanno colpito a più riprese la Val di Magra consiglierebbero di investire risorse nella tutela del territorio e delle produzioni agricole tipiche in quanto più adatte ad assicurare la stabilità idrogeologica del territorio.
Insomma, gli strumenti urbanistici di Castelnuovo e di Sarzana dovrebbero essere rivisti eliminando le nuove aree produttive, per privilegiare le produzioni agricole e la tutela del territorio. Questo auspicio è (a parole) condiviso anche dai due sindaci (Montebello e Cavarra) e dalla loro maggioranza a guida PD, ma nei fatti è continuamente contraddetto da decisioni come quella che nei prossimi due Consigli Comunale di Castelnuovo e di Sarzana si apprestano a far votare (per approfondire vedi QUI ).
Allora bisogna che si sviluppi una mobilitazione popolare per salvare questi territori da una ulteriore e definitiva compromissione, per affermare la centralità della difesa ambientale e del territorio e lo sviluppo dell’agricoltura.
 
(post scritto originariamente in data 24/8/2015, revisionato 22/5/2018)

Euro Mazzi

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