Mercoledì 26/8/2015 in
Consiglio Comunale di Castelnuovo e, poi, in quello di Sarzana verrà portata
per l’approvazione la pratica relativa alla strada di Tavolara, quale
prima realizzazione delle opere di urbanizzazione dell’area destinata ad ospitare
un nuovo centro artigianale in area sarzanese e un nuovo centro produttivo in
area castelnovese.
Le due Amministrazioni
Comunali di Castelnuovo e di Sarzana presentano l’intervento come realizzazione
di una strada che permetterà un miglioramento della viabilità locale, ma è un
modo riduttivo per eludere il nodo centrale: la strada rientra nelle opere di
urbanizzazione delle nuove aree produttive previste, cioè la costruzione di
decine di capannoni in un’area agricola in parte pienamente funzionante e
in parte già degradata da vecchie e sbagliate decisioni amministrative per la
presenza di una discarica (chiusa da tempo) e di capannoni sorti negli anni ’70,
in parte oggetto di più condoni (per approfondire vedi QUI)
Ci siamo occupati più volte
di queste problematiche, manifestando una totale contrarietà poiché queste
previsioni di costruzione di decine di capannoni consumano nuovo territorio
agricolo e alterano irreversibilmente l’ambiente in una zona) assai delicata
posta tra il fiume Magra e l’abitato collocato lungo la via Aurelia (per approfondire vedi QUI).
In particolare, esiste un
reticolo di fossi, canali, torrenti, laghetti la cui scomparsa o alterazione rischia
di compromettere l’equilibrio naturale e il normale deflusso delle acque.
Infatti, in questi ultimi anni la zona è stata già oggetto di allagamenti,
tanto che recentemente la Giunta Regionale ha dichiarato la zona a rischio
esondazioni dichiarandola non edificabile in assenza di opere di messa in
sicurezza (come ben dimostra la cartina qui allegata). A seguito di questo provvedimento regionale tutta l’area produttiva
ricadente nel territorio castelnovese non può più essere oggetto di nuova edificazione (per approfondire vedi QUI).
Fa, dunque, meraviglia che proprio il Comune di Castelnuovo sia particolarmente attivo per realizzare la nuova strada di Tavolara, opera che è propedeutica e necessaria per far partire la realizzazione di questi nuovi capannoni, come del resto viene ammesso dalla relazione illustrativa: “Dagli studi attuati in sede di accordo di pianificazione (…) è emerso come nel contesto dell'attuazione del sistema pianificatorio così come prospettato dagli strumenti urbanistici, il percorso oggetto di intervento sia prioritario per creare la necessaria infrastrutturazione per lo sviluppo delle aree di trasformazione. Tale prioritarietà è legata in maniera inscindibile alla fase di startup degli interventi previsti per le zone di trasformazione artigianali ed industriali posizionate al di sotto della ferrovia nell'area di Tavolara, e solo successivamente alla realizzazione di un raccordo con le parti di territorio al di sopra della ferrovia stessa potrebbe assumere un carattere di alleggerimento nei confronti della via Aurelia”.
Fa, dunque, meraviglia che proprio il Comune di Castelnuovo sia particolarmente attivo per realizzare la nuova strada di Tavolara, opera che è propedeutica e necessaria per far partire la realizzazione di questi nuovi capannoni, come del resto viene ammesso dalla relazione illustrativa: “Dagli studi attuati in sede di accordo di pianificazione (…) è emerso come nel contesto dell'attuazione del sistema pianificatorio così come prospettato dagli strumenti urbanistici, il percorso oggetto di intervento sia prioritario per creare la necessaria infrastrutturazione per lo sviluppo delle aree di trasformazione. Tale prioritarietà è legata in maniera inscindibile alla fase di startup degli interventi previsti per le zone di trasformazione artigianali ed industriali posizionate al di sotto della ferrovia nell'area di Tavolara, e solo successivamente alla realizzazione di un raccordo con le parti di territorio al di sopra della ferrovia stessa potrebbe assumere un carattere di alleggerimento nei confronti della via Aurelia”.
Dunque, la strada serve solo
per far “partire” la realizzazione dei capannoni già previsti dai piani
urbanistici dei due Comuni.
Da tempo, però, è emerso che
questi nuovi capannoni non sono necessari, poiché non esistono effettive
necessità, né concrete manifestazioni di interesse da parte di operatori
artigianali e/o commerciali. La crisi di questi ultimi anni ha, semmai,
accentuato la chiusura delle esistenti attività produttive nella Val di
Magra e, conseguentemente, sono molti i capannoni rimasti vuoti (per approfondire vedi QUI).
Dunque, che bisogno c’è di
costruire nuovi capannoni che già oggi sono destinati a restare vuoti per
assenza di effettive richieste di utilizzo; inoltre, al momento non ci sono
segnali di imminente e globale ripresa produttiva e conseguentemente non ci
sono esigenze di programmare nuovi edifici produttivi per i prossimi anni.
Al contrario, in questi anni
è proprio il settore produttivo agricolo che manifesta segni di costante sviluppo,
mentre gli eventi alluvionali che hanno colpito a più riprese la Val di Magra consiglierebbero
di investire risorse nella tutela del territorio e delle produzioni
agricole tipiche in quanto più adatte ad assicurare la stabilità idrogeologica
del territorio.
Insomma, gli strumenti
urbanistici di Castelnuovo e di Sarzana dovrebbero essere rivisti eliminando
le nuove aree produttive, per privilegiare le produzioni agricole e la tutela
del territorio. Questo auspicio è (a parole) condiviso anche dai due
sindaci (Montebello e Cavarra) e dalla loro maggioranza a guida PD, ma nei
fatti è continuamente contraddetto da decisioni come quella che nei prossimi due
Consigli Comunale di Castelnuovo e di Sarzana si apprestano a far votare (per approfondire vedi QUI ).
Allora bisogna che si
sviluppi una mobilitazione popolare per salvare questi territori da una
ulteriore e definitiva compromissione, per affermare la centralità della
difesa ambientale e del territorio e lo sviluppo dell’agricoltura.
(post scritto originariamente in data 24/8/2015, revisionato 22/5/2018)Euro Mazzi
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