Alesina
e Giavazzi in un editoriale sul Corriere della Sera del 12 luglio 2013 si
chiedevano perché si continua ad aumentare le tasse, invece di tagliare la
spesa pubblica. Si richiede maggiore flessibilità all’Europa piuttosto che fare
un piano credibile di radicale riduzione delle uscite, quindi ci affidiamo
sempre all'aumento della pressione fiscale.
Aumentare
le spese, magari chiamandole «investimenti pubblici produttivi», ma di tutto
l'Italia ha bisogno tranne che di più spesa pubblica. I consumi delle famiglie
sono scesi del 6%, il potere di acquisto delle famiglie è diminuito, ma la
spesa delle amministrazioni pubbliche al netto degli interessi è in costante
crescita. Quindi concludevano che: “L'Italia ha bisogno di meno tasse sul lavoro
per far crescere l'occupazione, e meno tasse sui consumi per far ripartire la
domanda.