castelnuovo magra

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sabato 27 gennaio 2018

ASSOCIAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI: una opportunità da non sprecare per maggiore efficienza, riducendo la spesa pubblica e abbassando le tasse

In un suo intervento del 3/10/2014, Umberto Galazzo, a nome del PD, è intervenuto sulla questione delle associazioni di funzioni tra Comuni, affermando che “l'associazionismo comunale deve rappresentare una grande opportunità di riforma e non il mero adempimento ad un obbligo” rivolgendo a tutti i Comuni, anche quelli non immediatamente obbligati, l’invito ad esaminare la questione.
Mi fa piacere constatare che il PD, dopo aver cavalcato in modo sconsiderato la fusione tra i due Comuni di Castelnuovo e di Ortonovo (ipotesi sconfitta dal referendum popolare del 9/2/2014), ora ponga il problema del “ventaglio di possibilità” partendo dall'associazione di servizi e dall'unione di comuni quale opportunità di riforma degli Enti Locali. Colgo positivamente questo cambiamento che riprende totalmente l’impostazione che avevamo a suo tempo impostato noi del Comitato Teniamoci Castelnuovo nel respingere una insensata proposta di fusione.
Nella nostra battaglia non vi era nulla di campanilistico, semmai si mirava a tutelare i due Comuni, che sono la prima tradizionale istituzione dei cittadini, da una insensata proposta di fusione che non si fondava su un progetto reale, ma rispondeva solo a mere esigenze partitocratiche.
Galazzo imposta il problema solo come “governance, cioè come governo dei territori dimostrando di avere a cuore solo l’aspetto della direzione politica e amministrativa, non cogliendo l’importanza strategica della necessità di incidere e di rivedere profondamente l’organizzazione complessiva dei servizi comunali e provinciali.
Nell’intervento di Galazzo c’è ancora un equivoco sostanziale che va precisato come segue: la fusione è un istituto che incide prevalentemente sui confini e sugli organi elettivi (Sindaco e Consiglio) dei Comuni interessati, ma non risolve alcun problema organizzativo, anzi li complica poiché fonde strutture e persone che provengono da entità diverse; l’associazione dei servizi e le unioni comunali invece lasciano inalterato l’aspetto istituzionale, ma sono più adatte a costruire un modo diverso di organizzare ed erogare i servizi comunali, costituendo il passaggio indispensabile per ri-organizzare i servizi in modo più efficace ed efficiente, ma con prospettive di costi nettamente più bassi.
Ed è proprio questo il problema di fondo: i servizi pubblici costano troppo e implicano per il loro mantenimento continui e costanti aumenti della pressione fiscale, giunta oramai a livelli insopportabili che incidono direttamente sulla già bassa domanda di consumi, alimentando gli effetti recessivi che caratterizzano questo periodo di forte e prolungata crisi economica italiana.
Se Galazzo ha finalmente colto il problema che oggi hanno gli Enti Locali, deve però uscire da una visione “partitocentrica” per favorire un dibattito aperto e ampio su queste problematiche, dibattito che deve avere due obiettivi primari: A) la individuazione delle aree omogenee e dei bacini minimi di utenza affinché i servizi pubblici abbiano il respiro necessario per sfruttare le economie di scala e una idonea gestione manageriale; B) la predisposizione di un progetto delle gestioni associate che abbia come finalità principale: 1) la semplificazione amministrativa; 2) l’efficienza e la qualità gestionale dei servizi associati; 3) la valorizzazione del personale e la costruzione di professionalità specializzate; 4) la valorizzazione della capacità di fare governo; 5) la riduzione dei costi di funzionamento attraverso la gestione associata.
In particolare occorre elaborare un piano industriale per ognuna di queste aree che individui criteri, metodologie e modelli organizzativi per la gestione di servizi pubblici, con l’obiettivo della riduzione sia dei costi che della pressione fiscale. Un piano industriale articolato e contenente: A) la redazione di una strategia di sviluppo; B) il ri-disegno dei servizi e della struttura, dei processi organizzativi e dei meccanismi di integrazione; C) i progetti di innovazione tecnologica; D) le scelte politiche di gestione e di sviluppo delle risorse umane; E) i progetti di comunicazione interna ed esterna; G) la redazione di una strategia di sviluppo del territorio interessato.
L’azione congiunta per l’erogazione di servizi pubblici a livello locale implica processi di divisione del lavoro e di successiva riarticolazione dei compiti, delle funzioni e delle responsabilità operative e gestionali. Impone in altri termini strategie integrative di natura organizzativa e strutturale, condivisione di risorse tecniche, professionali ed economiche.
Uno dei criteri guida dell’azione dovrebbe essere infatti quello dell’efficienza amministrativa che deve avere ampio risalto negli atti programmatici relativi a: efficacia; efficienza; economicità; qualità dei servizi e soddisfazione percepita dagli utenti; capacità di programmazione sovra comunale; immagine del territorio da tutelare e sviluppare.
I processi di aggregazione di servizi hanno nelle tecnologie un potente alleato, ovvero strumenti non  «solo» informatici, bensì progetti di complessiva innovazione e di nuovo approccio ai servizi, da parte sia dei comuni e degli apparati tecnici, che da parte di cittadini ed imprese. Una forte innovazione tecnologica permetterebbe ai comuni non solo risparmi ed efficientamento, ma soprattutto potrebbe costituire un momento di rilancio economico se basata su progetti di de materializzazione e costruzione di servizi on-line, nonché di sperimentazione di progetti ‘‘Smart City’’, ovvero territori intelligenti, capaci di progettare scenari di sviluppo futuro di cui le nuove tecnologie e le nuove soluzioni informatiche sono sia strumento che risultato.
Dunque, non è tanto il “campanilismo” il vincolo allo sviluppo di queste forme associative tra i Comuni, quanto piuttosto la carenza di una visione progettuale e il rischio del prevalere di tentazioni partitocratiche e clientelari, che impediscono lo svilupparsi di questa opportunità rappresentata dalla gestione associata dei servizi comunali.
Euro Mazzi

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