La
recente alluvione a Genova ha portato alla ribalta della cronaca l’attuale
assessore regionale ligure (con delega alle infrastrutture, alla Protezione
Civile, al ciclo dell’acqua e dei rifiuti), la quale è anche in corsa per le Primarie del Pd per la candidatura a Presidente
della Regione alle elezioni del 2015. La Paita ha affermato, sul proprio sito aperto per gestire la propria campagna
elettorale, che: “Voglio essere misurata sui contenuti.(...) Mi viene chiesta una cosa che
chiamano discontinuità. È la cosa meno nuova che si possa proporre. E’
vecchia politica politicante. E’ strumentale. L’ho sentita usare centinaia di
volte soprattutto dalla nomenklatura. Piuttosto la sfida è sulla capacità di innovazione delle proposte e dei programmi.
Misuriamoci su questi. E, per quanto mi riguarda, appunto, misuratemi su quello che propongo. Sui risultati di questi anni”.
Perfetto, condivido pienamente! Ci provo. Premetto che per le primarie del PD non ho alcun interesse né attenzione, ma interessa invece il ruolo svolto fino ad oggi dall’assessore regionale Paita per quel che riguarda le ricadute del suo operato sul nostro territorio, specie per: Acam, fusione Comune di Luni e strada di Tavolara.
Perfetto, condivido pienamente! Ci provo. Premetto che per le primarie del PD non ho alcun interesse né attenzione, ma interessa invece il ruolo svolto fino ad oggi dall’assessore regionale Paita per quel che riguarda le ricadute del suo operato sul nostro territorio, specie per: Acam, fusione Comune di Luni e strada di Tavolara.
Lascio,
quindi, ad altri le polemiche sulle sue responsabilità inerenti il mancato
allarme di Arpal inerente l’alluvione di Genova (http://notedimarcogrondacci.blogspot.it/) e le giustificazioni in risposta rilasciate
dalla Paita (http://www.primocanale.it/notizie/paita-alluvione-non-sono-l-assessore-competente-ma-galletti-la-smentisce-147273.html).
Certo
fa impressione leggere nel suo sito elettorale il suo slogan “Piedi per terra, occhi nel cielo
Tocca a noi, Liguria!” … sarà anche bello e accattivante, ma è una
palese presa in giro soprattutto dopo l’ennesima alluvione a Genova (http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/genova-affoga-polemiche-sull-allerta-mancata-assessore-regionale-86246.htm) e allora …
battuta per battuta: piedi nel fango,
occhi al cielo nella speranza che non piova più, tocca agli altri spalare il
fango! Ma lascia stupiti la spiegazione che ne viene data: “Il nostro compito: costruire la Liguria
delle prossime generazioni. La Liguria è una “grande regione”. Ora è in grado
di svettare su punti strategici per il rilancio dell'Italia. Dopo la messa in sicurezza, la
tenuta garantita dal lavoro di questi anni del governo regionale, dobbiamo
costruire la Liguria del futuro. In questi anni l'istituzione Regione ha avuto
il merito di essere un solido punto di riferimento per tutte le principali
questioni strategiche. Nessuno e' stato lasciato solo. Ora tocca a noi, a una nuova classe dirigente, prendere le redini
del futuro e costruirlo. Con coraggio, senza prudenze. Rompendo
immobilismi e conservatorismi. Possiamo fare il salto. Non un salto nel buio,
perché i piedi poggiano su un terreno meno incerto”.
A parte l’infelice
espressione “messa in sicurezza” (ma cosa? dove? quando? come?) alla luce
appunto dell’alluvione (http://www.futuroquotidiano.com/musso-alluvionegenova-i-nomi-dei-responsabili/) e della crisi dei rifiuti (http://www.genova24.it/2014/10/emergenza-rifiuti-genova-paita-effetto-napoli-allarmismi-si-tratta-col-piemonte-73304/, fa impressione che la Paita
si definisca come appartenente a “una nuova classe dirigente”, poiché
basta leggere il suo curriculum per rendersi conto che svolge attività politica
da oltre ventanni (per esempio: Berlusconi è impegnato in politica da minor
tempo), tutti passati rivestendo ruoli con alti livelli di responsabilità
crescenti (http://pdligure.it/gruppo-consiliare-regionale/246-profilo-raffaella-paita.html). E poi quel “tocca a noi” suona come una
rivendicazione attuale da una precedente esclusione (ma da cosa?) che non
esiste nel Suo percorso nella professione di dirigente politico di lungo corso,
né è vero per il PD partito che da decenni governa la Regione. E’ uno slogan
fuori posto … qualcuno potrebbe dire “ma
perché tocca sempre a Voi?” (http://www.laspeziaoggi.it/news/2014/06/raffaella-paita-lunica-vera-novita-sarebbe-riconoscere-che-adesso-tocca-ad-altri/.
Oggi
va di moda il “quarantenne” al comando (http://www.formiche.net/2014/02/23/i-nefasti-effetti-del-giovanilismo-renziano/), se poi è donna anche meglio, se poi è
una famiglia al comando ancora di più (http://www.genova3000.it/politica/1531-in-casa-merlo-paita.html) … e la Paita ha tutte queste
caratteristiche ... meglio per Lei!
Meglio soprattutto per le casse della loro famiglia:
circa 125 €/mila annui Lei; circa 250 €/mila annui Lui. E in futuro la certezza che toccherà
sempre a loro! (http://www.genova3000.it/politica/1531-in-casa-merlo-paita.html).
Fatta
questa premessa, veniamo alle tematiche che riguardano direttamente il nostro
territorio.
ACAM. Paita conosce
benissimo la situazione di Acam essendo stata: dal 1997 - 2002 capogruppo DS
del consiglio comunale della Spezia; dal 2002 - 2007 capo di gabinetto del
sindaco Giorgio Pagano (vicesindaco il marito Luigi Merlo); dal 2007 - 2010
assessore del sindaco Federici con delega al riordino delle società
partecipate; dal 2010 - 2014 in Consiglio Regionale, assessore. Sarebbe sicuramente
in grado di spiegare le cause e la crisi di Acam. In una intervista del 2009 (http://www.lanazione.it/laspezia/2009/01/29/147790)
parlava di tre cause principali: “la
crisi di Acam viene da lontano con radici in tre principali questioni: la gestione sbagliata da parte del
management che ha prodotto eccessivo indebitamento; una scarsa capacità di programmazione strategica della politica, in
particolare sul ciclo dei rifiuti, e nei ritardi accumulati sulla scelta delle
aggregazioni; l’appesantimento dei livelli occupazionali". Tradotto: tutte motivazioni che ricadono sul Suo partito e la coinvolgono direttamente perché svolgeva un ruolo di responsabilità per l'incarico ricoperto. Poi ha partecipato al tentativo di aggregare Acam con Hera; in tale occasione dichiarava che "Oggi è il giorno più bello della mia vita” (http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Politica/Corbani-Pdl-Sui-rifiuti-Hera-ha-le-idee-74058.aspx) ma poi il progetto di aggregazione è saltato … Recentemente ha dichiarato prendendo le distanze che: “La mia generazione politica si è ritrovata un’azienda con circa 400 milioni di debito” ... dichiarazione comprensibile in bocca a un qualsiasi giovane spezzino, ma non a una giovane come Lei che ha rivestito incarichi diretti di responsabilità in merito. Ebbene la crisi è ora scoppiata a testimoniare che quel poco fatto non era comunque sufficiente. Ora si riparla di aggregazione con la genovese Iren (http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/07/20/AReuupIB-nessun_piano_segreto.shtml), ma intanto ai cittadini tocca pagare oggi una TARI assai salata, sapendo che domani la ripagherà nuovamente aumentata ...
aggregazioni; l’appesantimento dei livelli occupazionali". Tradotto: tutte motivazioni che ricadono sul Suo partito e la coinvolgono direttamente perché svolgeva un ruolo di responsabilità per l'incarico ricoperto. Poi ha partecipato al tentativo di aggregare Acam con Hera; in tale occasione dichiarava che "Oggi è il giorno più bello della mia vita” (http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Politica/Corbani-Pdl-Sui-rifiuti-Hera-ha-le-idee-74058.aspx) ma poi il progetto di aggregazione è saltato … Recentemente ha dichiarato prendendo le distanze che: “La mia generazione politica si è ritrovata un’azienda con circa 400 milioni di debito” ... dichiarazione comprensibile in bocca a un qualsiasi giovane spezzino, ma non a una giovane come Lei che ha rivestito incarichi diretti di responsabilità in merito. Ebbene la crisi è ora scoppiata a testimoniare che quel poco fatto non era comunque sufficiente. Ora si riparla di aggregazione con la genovese Iren (http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/07/20/AReuupIB-nessun_piano_segreto.shtml), ma intanto ai cittadini tocca pagare oggi una TARI assai salata, sapendo che domani la ripagherà nuovamente aumentata ...
La fusione: il
nuovo comune di Luni. La Paita è stata una sostenitrice della proposta
di fusione tra i due Comuni di Ortonovo e Castelnuovo (http://www.lanazione.it/sarzana/cronaca/2013/06/25/909045-comune-unico-luni-referendum.shtml), nulla di male se si è
convinti della bontà di tale iniziativa. Ciò che però occorre rilevare come
negativo sono state proprio le carenze della Regione in merito: a) La Regione
ha facilitato l’intervento di Liguria Ricerche nel redigere in pochi giorni una
specie di studio di fattibilità che in realtà tale non era per l’assenza di una
vera analisi su opportunità e potenzialità della costituzione mediante fusione
del Comune di Luni. Questo documento non era neanche una ricerca, in quanto solo
un insieme di intestazioni di capitoli senza alcun svolgimento del tema
proposto, appunto perché mancano dati e analisi conseguenti. Del resto, nelle
sue premesse i redattori del documento avvertivano che “in considerazione dei tempi e del materiale a disposizione” sono state
solo “delineate” le potenzialità “senza
tuttavia entrare nel dettaglio”.
b)
La Regione non doveva proseguire nella procedura in assenza di un vero studio
di fattibilità, ma soprattutto in mancanza del tempo necessario per favorire un
vero confronto e una estesa partecipazione sulla proposta e sulle sue opportunità,
poiché la fusione non significava automaticamente convenienza e, a sua volta,
convenienza non significava automaticamente fattibilità.
c)
Proprio durante l’audizione in Regione come Comitato del NO avevamo richiesto
una gradualità sia temporale che di procedure, privilegiando l’associazione dei
servizi, poi l’unione comunale. Invece la regione è stata “sorda” a queste
richieste di “buon senso”, anzi ha ridotto il quorum e indetto il referendum
del 9/2/14 (http://www.regione.liguria.it/argomenti/media-e-notizie/archivio-comunicati-stampa-del-consiglio/archivio-comunicati-stampa-di-assemblea-e-commissioni-del-consiglio/item/38467-i-lavori-del-consiglio-regionale-di-marted-26-novembre-seconda-parte-pomeriggio.html) il cui esito fortunatamente ha posto fine ad una insensata proposta
di fusione, di cui la Regione ha ampie responsabilità.
La strada di
Tavolara.
L’assessore
Paita è stata sostenitrice del progetto di costruzione della strada di
Tavolara e ne ha in parte trovato i finanziamenti per la realizzazione di tale
opera (http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Cronaca/Viabilita-in-Val-di-Magra-il-84607.aspx).
L’urbanizzazione
di questa area, parzialmente ancora agricola è un salto nel vuoto dimostrato
dalla circostanza che dal 2001 ad oggi nessuno ha concretamente avanzato
proposte di nuove costruzioni e tutto è rimasto lì … abbandonato nel degrado
più assoluto … scheletri di disordinata edilizia industriale degli anni
settanta (le segherie). I due comuni di Sarzana e Castelnuovo devono attrezzare
l’area di fognature, viabilità, allacci all’energia elettrica e al metano, ecc. cioè devono rendere l’area idonea dal punto di vista urbanistico. Le opere di urbanizzazione si aggirano tra gli 8 e i 10 milioni di euro, parte in carico al Comune di Sarzana e parte a quello di Castelnuovo, oltre alla Salt!!! Comunque sia le pagheremo noi cittadini!!! Una somma enorme che dovrebbe essere spesa per rendere appetibili le due aree e permettere ai privati di costruire, anche se non si sa a chi interessano questi capannoni e non si sa quali attività vi verranno svolte. Un vero disastro urbanistico. Un ulteriore consumo di territorio agricolo senza al momento uno scopo, una utilità sociale e/o economica!!! Questo meglio di ogni altra considerazione rappresenta il fallimento di una intera classe politica che da anni governa Castelnuovo e la Val di Magra: la “cementificazione” nel deserto delle idee e nell’assenza di progettazione di un futuro per i cittadini (http://castelnuovopertutti.blogspot.it/2014/04/la-nuova-zona-industriale-di-tavolara.html).
l’area di fognature, viabilità, allacci all’energia elettrica e al metano, ecc. cioè devono rendere l’area idonea dal punto di vista urbanistico. Le opere di urbanizzazione si aggirano tra gli 8 e i 10 milioni di euro, parte in carico al Comune di Sarzana e parte a quello di Castelnuovo, oltre alla Salt!!! Comunque sia le pagheremo noi cittadini!!! Una somma enorme che dovrebbe essere spesa per rendere appetibili le due aree e permettere ai privati di costruire, anche se non si sa a chi interessano questi capannoni e non si sa quali attività vi verranno svolte. Un vero disastro urbanistico. Un ulteriore consumo di territorio agricolo senza al momento uno scopo, una utilità sociale e/o economica!!! Questo meglio di ogni altra considerazione rappresenta il fallimento di una intera classe politica che da anni governa Castelnuovo e la Val di Magra: la “cementificazione” nel deserto delle idee e nell’assenza di progettazione di un futuro per i cittadini (http://castelnuovopertutti.blogspot.it/2014/04/la-nuova-zona-industriale-di-tavolara.html).
In sintesi è questo il
mio modo di rispondere all’assessore
Paita che dichiara di voler “essere
misurata sui contenuti”, appunto
proprio su questi risultati non può la Paita essere “orgogliosa dei risultati raggiunti”. Un consiglio all’assessore Paita: cambi uno
degli slogan della propria campagna “La
“grande” Liguria. Voglio una
Liguria che cresca, si sviluppi e generi lavoro” è troppo simile a quello
della fusione sulla “La Grande Luni” … poi gli è andata
male!!!
Il Consigliere Comunale Euro Mazzi
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