In
questi giorni sono pervenute le cartelle relative al pagamento delle tasse
comunali e molti hanno posto domande e, soprattutto, lamentele. Abbiamo quindi posto
alcune domande sulla IUC al Consigliere Comunale Euro Mazzi. Nella prima parte
abbiamo affrontato problematiche di carattere generale sulla TARI; in questa
seconda parte affrontiamo quelle sulla IUC, mentre nei prossimi la TASI, poi l’IMU
e in altra parte si affronteranno le problematiche locali, con particolare
riferimento ai Comuni di Castelnuovo Magra, Ortonovo e Sarzana.
Cos'è la IUC?
Dal
1/1/ 2014 è entrata in vigore l'Imposta Unica Comunale (detta IUC) è un insieme di tre tasse che formano
una Service Tax composita, che si paga sia rispetto al possesso di un immobile
sia alla sua locazione, applicabile tanto ai proprietari quanto agli inquilini;
è quindi una sorta di contenitore che racchiude in sé tre distinti tributi: IMU, TARI e TASI.
Quali sono i
presupposti impositivi della IUC?
I
presupposti impositivi sono due: a) il primo costituito dal possesso di immobili. In quanto assorbe
all’interno della propria disciplina l’IMU. ha natura patrimoniale (corrispondente
alla storica ICI); b) il secondo collegato all’erogazione
dei servizi comunali, con una componente a sua volta articolata in due
tributi, la TARI (finalizzata alla copertura dei costi inerenti al servizio di
raccolta e smaltimento dei rifiuti) e la TASI, destinata a finanziare i costi
per i servizi indivisibili prestati dai Comuni (illuminazione, arredo urbano,
pulizia strade ecc.).
Chi deve pagare la
IUC?
Non
si paga direttamente la IUC, ma le sue tre tasse IMU, TASI e TARI. L’IMU è
dovuta dal possessore di immobili,
esclusa l’abitazione principale ad eccezione degli immobili di lusso, mentre la
TASI è posta a carico sia del
possessore, sia dell’utilizzatore dell’immobile. La TARI è dovuta da
chiunque possieda o detenga a
qualsiasi titolo locali e aree scoperte.
Chi gestisce la
IUC?
La
nuova imposta sugli immobili, denominata prima IUC (prima Service tax, poi
TRISE infine IUC) è gestita direttamente
dai Comuni, a cui spetta la facoltà di decidere le aliquote fiscali e i
regolamenti di attuazione. Al Governo centrale spetta l'unico compito di
stabilire un limite massimo di soglia fiscale, che i singoli Comuni non possono
oltrepassare.
La
disciplina della IUC, contenuta nella legge 27/12/2013 n. 147 (Legge di
Stabilità per l’anno 2014), viene integrata dalle norme di un apposito
regolamento che ogni Comune approva per definire nel dettaglio alcuni aspetti
di rilievo relativi all’applicazione delle singole componenti del tributo, da approvarsi
entro 30 aprile/settembre 2014.
C’è continuità piuttosto
che novità:
la TARES è sostituita con la TARI; l’IMU sulla prima casa è confermata nella
sua abolizione, ma rimane sugli altri immobili; l’unica parziale novità è
costituita dalla TASI ma solo sulla parte che estende la copertura sui servizi
indivisibili comunali (quali illuminazione pubblica, sicurezza stradale,
gestione impianti ecc.), secondo un principio già enunciato nella soppressa TARES.
La definizione di tassa per la TASI è
però impropria, poiché la tassa è tale in quanto il prelievo agisce su un
servizio ben definito reso, mentre la TASI
copre genericamente i servizi indivisibili. L’aliquota TASI (a regime 1 per
mille) per l’anno 2014 è stata fissata nel 2,5 per mille, con facoltà di
aumento da parte dei Comuni fino al 3,3 per mille (abitazioni principali) e
11,4 per mille (altri immobili). Inoltre, i Comuni possono ridurre le aliquote
fino al loro azzeramento, o disporre specifiche detrazioni.
Che effetti ci
saranno sui redditi delle famiglie?
Per
il Governo ci saranno poche negative conseguenze; ma per altri invece ce ne
saranno molte e negative. La IUC non ha di fatto introdotto tributi differenti
rispetto a quelli applicati nel 2013 dai Comuni, ma la modifica più importante
che scaturisce dalla IUC è costituita dallo spostamento del tributo sui servizi che, da maggiorazione della
Tares nel 2013, diventa invece a decorrere dal 1/1/2014 un’imposta aggiuntiva
all’IMU, con l’applicazione di regole del tutto simili a quelle previste per
quest’ultima imposta. Secondo alcuni analisti si stima in oltre 32,5 miliardi
di euro il costo pagato dalla famiglie per la IUC, in particolare nel 2014 i
proprietari di immobili dovrebbero pagare circa 4,6 miliardi in più rispetto al
2013. Una buona parte di questo aumento va attribuito all’introduzione della TASI
che appesantirà il prelievo fiscale
soprattutto sui proprietari di seconde e terze case e su quelli che possiedono
un immobile ad uso produttivo.
Che effetti ci
sarà sull’economia generale?
Ci
sarà un effetto recessivo e di impoverimento.
Le tasse sulla casa aumentano e contemporaneamente il valore economico delle
abitazioni scende in picchiata verso il basso: sono due fenomeni di segno opposto che hanno contribuito a ridurre la ricchezza
degli italiani. Una combinazione di cause che ha messo in ginocchio tutto il
mercato delle abitazioni, comprese le sue articolazioni laterali (edilizia, artigiani,
impiantisti, ecc.) con numerose imprese costrette a chiudere i battenti per la
mancanza di lavoro. Una vera e propria morsa che si è chiusa sul bene più
prezioso di tutti (di sicuro nel nostro paese): la casa.
Euro Mazzi
Euro Mazzi
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