castelnuovo magra

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sabato 11 ottobre 2014

LA STANGATA DELLA TASI: le polemiche tra cattiva gestione, incapacità gestionale e inconsapevolezza (terza parte)

Entro il 16 di ottobre dovrà essere pagata la TASI, ci saranno nuove polemiche e discussioni come in occasione del pagamento della TARI. Molti hanno posto domande e, soprattutto, lamentele. Abbiamo quindi posto alcune domande sulla TASI al Consigliere Comunale Euro Mazzi con  l'avvertenza che in questa prima parte si affrontano problematiche di carattere generale, mentre in altra parte si affronteranno le problematiche locali, con particolare riferimento ai Comuni di Castelnuovo Magra, Ortonovo e Sarzana.
1 - Cosa è la TASI?
La TASI (TAssa Servizi Indivisibili) è stata istituita per finanziare i servizi erogati dai Comuni alla propria comunità (secondo un principio già enunciato nella soppressa TARES), individuati a titolo di esempio: pubblica sicurezza e vigilanza locale; illuminazione pubblica; anagrafe e servizi cimiteriali; manutenzione del verde pubblico; manutenzione stradale; tutela edifici ed aree comunali; trasporto pubblico.
2 - Quale è il presupposto della TASI?
Il presupposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati, compresa l’abitazione principale, e di aree edificabili ad eccezione dei terreni agricoli. Per fabbricato si intende l'unità immobiliare iscritta o che deve essere iscritta nel Catasto Edilizio Urbano, considerando l'area di pertinenza parte integrante del fabbricato.  Per area fabbricabile si intende l'area utilizzabile a scopo edificatorio in base agli strumenti urbanistici generali o attuativi ovvero in base alle possibilità effettive di edificazione determinate secondo i criteri previsti agli effetti dell'indennità di espropriazione per pubblica utilità. In caso di demolizione di fabbricato e ricostruzione sull’area di risulta oppure in caso d’interventi di recupero edilizio, per il periodo compreso tra l’inizio dei lavori di demolizione o di recupero e la fine dei lavori di ricostruzione o recupero, la base imponibile TASI si calcola sul valore venale dell’area, poi a lavori ultimati la TASI si calcolerà sulla nuova rendita catastale che sarà attribuita al fabbricato.
3 - Chi deve pagare la TASI?
La TASI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo fabbricati (compresa l’abitazione principale) e aree edificabili, con l’eccezione di terreni agricoli. La TASI, pertanto, sostituisce l’IMU sulla prima casa, mentre per gli altri immobili si somma ad essa. Il carico impositivo della TASI deve essere suddiviso tra possessore dell’immobile ed utilizzatore in tutti i casi in cui l’unità immobiliare sia occupata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale (inquilino,
comodatario, ecc.). Per quest’ultima ipotesi, la normativa prevede infatti che il possessore dell’immobile e l’occupante sono titolari di un’autonoma obbligazione tributaria in relazione alla quale sarà il Comune, con propria delibera di natura regolamentare, a stabilire la misura del tributo da porre a carico dell’utilizzatore, da comprendersi fra il 10 e il 30 per cento dell’ammontare complessivo della tassa TASI
4 – Come sono articolate le aliquote della TASI?
Quanto alle aliquote, la TASI prevista in misura base all’uno x mille, può in realtà andare (a discrezione del comune) da zero al 2,5 x mille (eccezionalmente sempre per quest’anno si prevede un possibile aumento dello 0,8  x mille per finanziare le detrazioni, quindi l’aliquota arriva al massimo al 3,3 x mille per il 2014). Per gli altri immobili le aliquote vanno armonizzate con quelle IMU per rimanere nei massimi di quest’ultima, notiamo che anche per la prima casa la TASI somiglia tanto alla vecchia IMU prima casa, solo con aliquote un po’ più basse, ma in compenso col grosso problema delle detrazioni. Il tetto massimo fissato dalla legge di stabilità è lo 0,25% per l’abitazione principale. Per le seconde e altri tipi di immobili la situazione è diversa; in sede di legge di stabilità si è deciso che il gettito di Imu e Tasi non potrà essere superiore all’aliquota massima dell’Imu del 2013.
5 - Come è articolata la TASI?
La formula del calcolo è questa: rendita catastale x coefficiente di rivalutazione (1.05) x coefficiente moltiplicatore x aliquota. La base imponibile, ossia l’importo sul quale va applicata l’aliquota, è lo stesso identico dell’IMU, e cioè la rendita catastale rivalutata del 5% e poi moltiplicata per i coefficienti previsti per l’IMU: 160 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria catastale A/10; 140 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5; 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale A/10 e D/5; 60 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale D (esclusi i D/5); 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C/1. I Comuni possono ridurre le aliquote fino al loro azzeramento, o disporre specifiche detrazioni.
6 – Insomma si paga di più o di meno rispetto all’IMU?
Nel gioco delle aliquote, tetti alle aliquote, compensazioni e detrazioni, l’incrocio fra TASI e IMU, alla fine è assai probabile che molte abitazioni principali pagheranno un conto più salato. La TASI fa solo riferimento alla tipologia immobiliare, esattamente come l'IMU. Dunque la Tasi non è una vera e propria tassa sui servizi erogati dal Comune, ma risulta una IMU mascherata. Una IMU che si aggiunge a un'altra IMU che continua ad esistere per tutte le tipologie immobiliari a esclusione delle prime abitazioni (rimane solo per quelle di lusso e per le seconde case e terze case).
7 – Quando si paga la TASI?
L’acconto della TASI per i Comuni che non hanno deliberato entro il 23 maggio si dovrà pagare entro 16/10. A tal fine, i Comuni devono deliberare entro il 10 settembre le aliquote e le detrazioni.
Entro il 16/12 deve essere pagato il saldo TASI, in cui si deve fare il conguaglio sulla base delle aliquote nel frattempo decise dai singoli Comuni. In questa data si paga anche la TASI sull'abitazione principale nei Comuni che non hanno deliberato in tempo le aliquote.
8 – Come si paga la TASI?
Il Comune stabilisce il numero delle rate e le scadenze di pagamento del tributo, consentendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale e in modo anche differenziato sia per la TARI che per la TASI. E’ comunque consentito il pagamento di entrambi i tributi in un’unica soluzione. Il calcolo è a cura del contribuente ed il pagamento deve avvenire a mezzo bollettino postale o modello F24.
9 – Quali le conseguenze della TASI sui redditi delle famiglie?
Con la TASI si profila una stangata e la sensazione è che la discontinuità valga solo negli annunci pubblici, mentre nei fatti pare esserci una assoluta continuità: più tasse a danno degli italiani e una maggiore tassazione equivarrà ad una ulteriore caduta dei consumi e ad un inasprimento delle difficoltà per le aziende già in crisi. Inoltre, la TASI costerà più dell'IMU, finendo per pesare di più sulle famiglie a reddito medio-basso rispetto a quelle con redditi più elevati.
10 – Qualcuno ha sostenuto che “gli immobili sono il vero bancomat del Fisco”, che ne pensa?
Concordo. Le imposte in assoluto e prese singolarmente non sono elevate, ma colpiscono sempre, in modo continuo, e per importi anche significativi (circa 50 miliardi di euro all’anno). Ogni governo nega di aumentare le tasse, ma in effetti le aumenta.
Per effetto dell’impatto dei tributi sul valore degli immobili, l’aumento delle imposte ha causato una riduzione di valore degli immobili stessi che la Cgia di Mestre ha calcolato in circa 350 miliardi di euro. Una grande perdita di valore che non ha avvantaggiato nessuno: le imposte totali sugli immobili per il 2014 ammontano a 52 miliardi, 3 miliardi in più rispetto al 2013.
Secondo i dati della Cgia di Mestre negli ultimi cinque anni la tassazione sulla casa è quasi raddoppiata, mentre il valore economico delle abitazioni è mediamente sceso del 15%.
Tra il 2010 e il 2014 c’è stato un incremento spaventoso del prelievo fiscale sulle abitazioni e, parallelamente, una drastica riduzione del valore di mercato delle stesse. Due fenomeni di segno opposto che hanno contribuito a ridurre la ricchezza degli italiani. Anche perché ha colpito duramente anche le abitazioni di tipo economico. Anche in questo caso, infatti, la contrazione media del valore di mercato è stata del 15%. Per esempio le vendite immobiliari sono nettamente diminuite passando a 448.000 nel 2012 rispetto alle 877.000 del 2006 (anno di massima circolazione degli immobili).
Euro Mazzi

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